Chiedono un segno dal cielo

di Giuliva Di Berardino 

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lunedì 12 Febbraio 2024

Mc 8, 11-13

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Nel Vangelo di oggi troviamo i farisei che chiedono un segno dal cielo a Gesù “per metterlo alla prova”. Così Gesù risponde facendo una domanda: “perché questa generazione chiede un segno?”. Si accorge della violenza celata in quella richiesta e cerca di farli riflettere sulle motivazioni che li spingono a pretendere dal Maestro che si riveli come vogliono loro e non come vuole il Padre. Infatti i farisei erano convinti che il Messia avrebbe dovuto dare un segno. Ma Gesù risponde loro: “a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Quando arriviamo a  imporre a Dio ciò che Lui deve fare per noi, in realtà pretendiamo di chiudere Dio nel nostro limite, di ridurlo ai nostri schemi, ai nostri interessi, alle nostre esigenze. Ma Gesù è più grande di tutti i nostri ragionamenti, per questo fugge via. “li lasciò”, dice il Vangelo “salì sulla barca e partì per l’altra riva”. La sola via di saggezza di fronte a chi non sa neppure spiegare le proprie convinzioni e le impone agli altri è quella di non cedere alla superficialità, diventando complici col male, perché chi fa il male non sa scendere in profondità, non sa pensare, non cerca le motivazioni profonde delle sue azioni o delle sue parole. È così: il male non sa pensare. Allora anche noi, oggi, impegniamoci a fuggire ogni specie di complicità col male: fuggiamo i pettegolezzi, le maldicenze, le calunnie, che sono la maschera della poca conoscenza degli altri e di noi stessi. Cerchiamo di vivere, almeno in questo giorno, scendendo in profondità, cercando le motivazioni delle nostre richieste, mettendoci in discussione rispetto a chi mi viene incontro e che, in un modo o nell’altro, mi mostra chi sono davvero. E chiediamo al Signore di aiutarci a saper discernere, tra le nostre azioni, quali sono quelle che nascono dalle pretese superficiali di chi vuole solo vanificarci e renderci insignificanti, e quali sono invece le azioni che mi fanno corrispondere alla vera chiamata di Dio per il bene di tanti. Affidiamoci a Gesù, che ci libera e non permette che noi cadiamo nei tranelli del male.

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