Il premier slovacco Fico: “l’adesione dell’Ucraina alla NATO è la base per la Terza Guerra Mondiale”

di Matteo Castagna

SOLO IL 28% DEGLI ITALIANI VUOLE CONTINUARE AD AIUTARE L’UCRAINA

Ursula Von der Leyen ha avvertito Zelensky che “non si aspetta che vi siano le condizioni necessarie per i negoziati di adesione dell’Ucraina alla UE prima delle elezioni europee”, che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024. A suo avviso “ci vorrà del tempo” e “forse l’UE sarà pronta per l’inizio dell’estate”. Non si esclude che alcuni Paesi europei frenino di fronte a questa opzione. L’Ungheria, ad esempio, ha già detto che non eserciterà pressioni per la cooptazione dell’Ucraina. Il Primo Ministro slovacco, Robert Fico, è molto scettico perché ritiene che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sia la base per la terza guerra mondiale.

Alcuni funzionari ucraini sono andati a “negoziare” con la parte polacca al confine, ma non sono stati accolti. Il Ministro dell’Agricoltura polacco Czeslaw Seckerski ha dichiarato ai media locali che la Polonia vuole evitare l’ingresso nel Paese di altre merci ucraine.

Clamorosa l’accusa del procuratore generale del Texas Ken Paxton – riporta The Dallas Express – verso il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, “di essere in combutta con i cartelli malavitosi che gestiscono lo spaccio di droga e i flussi migratori clandestini dal Messico al confine meridionale texano”.

La CNN annuncia che Trump ha stravinto le primarie nella Carolina del sud, Stato in cui è stata governatore la sua avversaria Nikki Haley, e ha dichiarato che la sua prima mossa dopo la vittoria sarà la chiusura dei confini e l’espulsione dei clandestini, tema principale della campagna elettorale dei repubblicani.

A due anni dallo scoppio del conflitto, solo il 28% degli italiani vuole continuare ad aiutare l’Ucraina e meno di 1 italiano su 10 è a favore dell’entrata in guerra della NATO, secondo quanto riporta il quotidiano L’Indipendente.

The Washington Post, con un editoriale di David J. Lynch, scrive: “due anni dopo che il presidente Biden aveva dichiarato che l’economia russa avrebbe subito un “colpo devastante” in seguito all’invasione dell’Ucraina, si prevede che quest’anno l’economia russa crescerà più rapidamente rispetto alle economie di Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito”. Continua Lynch: “si tratta della prima crisi geopolitica che non coinvolge tutte le principali economie asiatiche. L’Occidente non ha più un potere economico decisivo. India e Cina sono sufficienti per tenere a galla la Russia”.

Il deputato della Duma Leonid Slutsky ha espresso alcune opinioni sull’Italia. “La Farnesina ha chiarito che l’accordo di sicurezza con l’Ucraina non sarà un documento giuridicamente vincolante e non fornisce garanzie di sostegno politico o militare al regime di Kiev. Questo è tutto quello che c’è da sapere sull’intero “pacchetto di garanzie” occidentale che Kiev, oltre a Roma, è riuscita a firmare con Berlino, Londra e Parigi. Basandosi esclusivamente sull’effetto propaganda”.

“Zelensky – afferma Slutsky – non conosce bene la storia. L’Occidente rispetta gli accordi purché lavori per Washington e Bruxelles. Lo abbiamo visto in Afghanistan e in molti altri paesi dove gli occidentali hanno lasciato terra bruciata e devastazione. E l’Ucraina ha tutte le prospettive di diventare un “secondo Afghanistan” per l’amministrazione Biden”.

E ancora una cosa: “questo tipo di accordo tra “l’Ukrofuhrer fantoccio” e i suoi burattinai non li mette su una posizione di parità. E nel caso del conflitto ucraino non si avvicina nemmeno di un attimo la sua fine. I falchi russofobi americani ed europei non hanno ancora bisogno della pace in Ucraina. L’inevitabile vittoria della Russia nell’operazione militare speciale sarà per loro una sconfitta schiacciante nella guerra per procura fino all’ultimo ucraino”.

Scott Ritter, ex ispettore delle armi delle Nazioni Unite ha dichiarato in un podcast condotto da Andrew Napolitano riportato sul sito di informazione geopolitica Uncut-News chi fosse “Il defunto leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, ovvero che lavorava per la CIA. A Mosca, Navalny era sostenuto anche da una rete di ONG, che ricevevano denaro dall’intelligence britannica.
È stato coinvolto in tre tentativi di colpo di stato contro Vladimir Putin. Il primo tentativo ebbe luogo nel 2007-2008, quando gli Stati Uniti tentarono di innescare una rivoluzione colorata in Russia. Questo è fallito.

“Navalny era un ufficiale dell’intelligence per l’MI6 o la CIA o entrambi?” Scott Ritter: “Entrambi… hanno provato a renderlo un simbolo della democrazia, ma non è mai stato un democratico. È sempre stato una forza dirompente, addestrata, finanziata e diretta dalla CIA”.

“Navalny fu quindi selezionato per un programma presso l’Università di Yale che la CIA usò per reclutarlo, addestrarlo e schierarlo. È stato inviato in Russia per sconvolgere la situazione politica lì”, ha detto Ritter. Una telecamera nascosta ha registrato come il suo braccio destro abbia chiesto dai 10 ai 20 milioni di dollari all’intelligence britannica, vanificando così i piani di Putin. “Questo è tradimento.”

Navalny ha paragonato la popolazione del Caucaso agli scarafaggi e alle mosche che devono essere sradicate. Chiamava i georgiani “ratti”. Ritter ha sottolineato di essere un nazionalista, non un democratico. “È stato addestrato, finanziato e diretto dalla CIA per indebolire il governo russo. Era un traditore.” “Non ha niente a che fare con la democrazia, aveva poca fiducia in se stesso e non avrebbe mai vinto le elezioni”. Il cadavere di Navalny è stato consegnato alla madre, chiudendo, così, ogni polemica sorta nei giorni scorsi.

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

Macron : basta la parola