Conosciamo il Beato Gandolfo da Binasco

di Mariella Lentini*

TRA I BEATI E I SANTI FESTEGGIATI OGGI DALLA CHIESA CATTOLICA (Santi Cresto e PappoSan Cucumneus di IonaBeati Ezechiele Huerta Gutiérrez e Salvatore Huerta GutiérrezBeato Francisco Solís PedrajasBeata Giomaria (Guiomar) di LorvaoBeato Giovanni da Penna San GiovanniBeato Giovanni di Gesù e Maria (Juan Otazua y Madariaga)San Giovanni I di NapoliSan Giuseppe l’InnografoBeato Lorenzo Pak Chwi-deuk, San Luigi ScrosoppiBeata Maria Teresa CasiniSan Niceta di MedikionBeato Pietro Edoardo DankowskiSan Riccardo di ChichesterBeati Roberto Middleton e Thurston HuntSan Sisto IBeato Tientone di WessobrunnSant’ Ulpiano di Tiro) RICORDIAMO UN BEATO LOMBARDO

Gandolfo Sacchi nasce nel 1200 circa a Binasco (Milano), in una nobile e ricca famiglia. Segue la vocazione religiosa e diventa discepolo di San Francesco d’Assisi, indossando il saio dei frati francescani. Fra Gandolfo è uno dei primi francescani inviati in Sicilia a predicare il Vangelo.

Dopo un lungo cammino, arriva a Termini Imerese (Palermo) dove apre un convento. Dopo qualche tempo si reca nei pressi di Polizzi Generosa, vicino a Palermo, in cerca di vita contemplativa ed eremitica. Nel frattempo la sua fama di guaritore del corpo e dell’anima arriva fino a Palermo. La folla che lo segue e che lo cerca diventa sempre più insistente. Fra Gandolfo cura le malattie, dà consigli, dona serenità.

Si narra anche di tanti miracoli. Il più famoso è quello delle rondini. Un giorno sta predicando nella piazza di Polizzi Generosa. Le sue parole vengono disturbate dall’acuto e tumultuoso stridio di uno stormo di rondini che volano concitate sopra le teste della folla, intenta ad ascoltare il messaggio evangelico del francescano. Gandolfo, con decisione, intima alle rondini di tacere fino alla fine della predica. Gli uccellini capiscono le parole del frate e tacciono.

Il francescano ricomincia a parlare della vita di Gesù e degli insegnamenti del Vangelo attraverso le parabole. Alla fine del suo discorso, le rondini, rimaste mute e immobili fino a quel momento, con le loro lunghe ali nere, distese e appuntite, riprendono a volare festose e a garrire allegramente. Un altro fatto prodigioso avviene vicino a un pozzo: un ragazzo muto assieme al padre cerca disperatamente il suo cavallo. Con le preghiere del frate il ragazzo ritrova la parola e anche l’amato cavallo.

Gandolfo muore nel 1260 a Polizzi Generosa che tuttora, ogni anno, lo festeggia solennemente come suo patrono. Gli abitanti di Polizzi Generosa ricordano ancora oggi il clamoroso miracolo del loro protettore durante il violento terremoto del 1693, causa di morti e devastazioni in tutta la Sicilia: lo scampato pericolo per il piccolo borgo della provincia di Palermo, grazie all’intercessione del santo francescano arrivato dal Nord Italia.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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