Conosciamo S. Maria Crescentia Höss

di Mariella Lentini*

TRA I BEATI E SANTI CHE SI FESTEGGIANO (Sant’ Alberto di Montecorvino, Beato Antonio Blasi, Beata Caterina di Maria (Josefa Saturnina Rodríguez), Santa Caterina Thomas, Beati Corrado di Sassonia e Stefano di Ungheria, Santa Ferbuta, San Geraldo, Santa Giuliana di Cornillon o di Liegi, Sant’ Irene di Salonicco, Beato Mariano de la Mata Aparicio, Santi Martiri di Aquae Regiae (di Regiis), Santi Martiri di Persia, Beato Raimondo di Monteolivo, San Vincenzo Ferrer (OGGI CONOSCIAMO UNA SANTA BAVARESE

A Kaufbeuren, in Baviera (Germania), nel XVII secolo, abita una numerosa famiglia. Papà Mattia è un modesto tessitore di lana e mamma Lucia cura la casa. C’è tanta povertà, ma non manca l’amore e così, nel 1682, dopo sette figli, nasce una bambina che viene chiamata Anna.

La bambina è intelligentissima e precoce. Prega sempre e si isola negli angoli della casa per dialogare con l’angelo custode che le appare. Anna vorrebbe farsi suora, ma è troppo povera per pagare la dote richiesta dal convento. Un giorno, mentre Anna prega nel monastero della città, sente una voce che le predice: «Qui tu abiterai». Anna lavora assieme al padre come tessitrice per poter racimolare il denaro occorrente.

La ragazzina non passa inosservata: affascina chi la avvicina per la sua serenità e per le sagge parole che pronuncia. Il sindaco protestante le regala la dote per farla entrare nel povero convento francescano della città. La ragazza diventa suora e assume il nome di Maria Crescentia. Purtroppo viene maltrattata dalla superiora che la considera una mendicante: la fa lavorare fino allo stremo e la segrega in una malsana prigione per fare posto a una suora più ricca.

Maria Crescentia è paziente, umile, dolce. Continua a pregare e il Signore la ricompensa con visioni celesti della Madonna e Gesù Bambino. La perfida madre superiora viene, poi, sostituita da un’altra badessa, buona e sensibile, che crede alle visioni di Maria Crescentia, ne apprezza le virtù e le affida la portineria del convento. La suora assolve al suo ruolo con grandi capacità organizzative. Accoglie chi bussa alla porta del convento per avere un consiglio e ai poveri dona pane e vestiti. Lei stessa si priva di cibo e coperte per aiutare i bisognosi e per questo viene chiamata “la Madre dei poveri”. Amata da tutti, diventa maestra delle novizie. A lei si rivolgono perfino i regnanti dell’epoca per la soluzione di delicate dispute politiche. Folle di pellegrini aspettano giorni pur di essere da lei accolti.

Suor Maria Crescentia riceve lettere da tutta Europa e a tutti risponde. Quando diventa madre superiora del convento, entrate e opere di carità si moltiplicano. Muore nel 1744 e un dolcissimo profumo emana dal suo corpo.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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