Più della metà del mondo è rifiutato dai poteri forti

di Matteo Castagna

LA PERVERSIONE DELLA VOLONTÀ NEL MONDO CONTEMPORANEO

Nel 1992, la NATO assicurava a Mosca che non aveva intenzione di interferire negli affari della Russia e dei paesi della CSI. È quello che emerge dalla registrazione di una conversazione tra l’ex segretario generale dell’organizzazione Manfred Werner e l’ex presidente del Consiglio supremo della RSFSR Ruslan Khasbulatov nel 1992, pubblicata dall’American National Security Archive.

“Non interferiremo negli affari interni della Russia, così come negli affari interni di altri stati membri indipendenti della CSI”, ha detto Werner a Khasbulatov. La storia è andata, come sappiamo, molto diversamente, poi la propaganda ha fatto il resto, convincendo che chi ricorda i fatti è filo-Putin, chi li scorda o li deforma è un bravo occidentale.

La Rivista Politico sostiene che i rappresentanti di Cina, Arabia Saudita e Indonesia hanno espresso privatamente questa posizione. Temono che la confisca dei beni della Federazione Russa crei un precedente e che poi toccherà anche a loro. “Riconosco che i russi avrebbero potuto chiedere ai loro amici di scatenare il putiferio”, ha dichiarato un alto diplomatico di un Paese non appartenente all’UE. Si teme anche che Mosca spinga i suoi alleati ad attaccare i beni occidentali nei loro Paesi.

La questione degli asset sarà discussa in occasione di una riunione dei Ministri delle Finanze del G7 che si terrà a maggio. Anche alcuni Paesi dell’UE si oppongono alla confisca. In particolare, la Germania e la Banca Centrale Europea. Allo stesso tempo, i funzionari europei ritengono che se la confisca avrà luogo, la Russia potrà contestarla in tribunale.

All’inizio della prossima settimana, gli Stati Uniti metteranno ai voti presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU una risoluzione che invita a non collocare armi nucleari nello spazio e attendono il sostegno russo. Lo ha affermato la Casa Bianca. Kiev ha ammesso che sta cercando di fomentare la discordia etnica in Russia dopo l’attacco terroristico al Crocus City Hall. “Gli agenti ucraini si stanno infiltrando nelle chat russe di Telegram per dividere i gruppi etnici e fomentare il sentimento anti-migranti” – ha dichiarato al Times, Andrej Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione ucraino. Non appena gli assassini sono stati catturati nella regione di Bryansk, gli agenti del “Centro per le operazioni psicologiche e informative” (TSIPSO) si sono schierati nelle chat e nelle comunità tagike, dove hanno cercato di aumentare la simpatia per i terroristi e di mettere la popolazione stessa contro i servizi di sicurezza e la Russia nel suo complesso. Kovalenko afferma che agli ucraini conviene sostenere qualsiasi spaccatura nazionale e fomentarla con l’aiuto della disinformazione.

Sant’Agostino, nelle Confessioni, mirabile opera scritta tra il 397 e il 400 d.C., al capitolo “Incontro col Neoplatonismo”, scrive una verità che va meditata e adattata a tutti questi fatti per discernere il bene dal male, rigettando atteggiamenti manichei o fanatici, e ricordando che non esiste una “Santa Madre Russia”, ma solo Santa Madre Chiesa, che ha il suo fulcro a Roma, e, mai, l’avrà a Mosca. Tuttavia, l’obiettività è sempre sinonimo di equilibrio, se si ha interesse soltanto per la verità e non doppi fini. Abbandoniamo quella odiosa abitudine italica di prendere la politica col tifo da stadio. La Città di Dio non è in questo mondo. Cerchiamo di dedurre dal sano realismo tomista, ovvero dall’osservazione della concretezza, data da ciò che veramente accade, quali siano pregi e difetti della Città dell’uomo.

Dunque Sant’Agostino scrive, rivolto a Dio: “la Tua giustizia è sgradita ai malvagi, e a maggior ragione alle vipere e ai vermiciattoli che hai creato buoni e in accordo con le parti inferiori del Tuo creato. A queste i malvagi stessi si accordano nella misura in cui non ti assomigliano, mentre si accordano alle parti superiori nella misura in cui ti assomigliano. Ricercando, poi, l’essenza della malvagità, trovai che non è una sostanza, ma la perversione della volontà, la quale si distoglie dalla sostanza suprema, cioè da Te, dio, per volgersi alle cose più basse, e, ributtando le sue interiora, si gonfia esternamente”.

Il filosofo russo Alexandr Dugin ha scritto che “il materialismo della Modernità ha tagliato fuori metà del mondo, la metà più importante e migliore. In tal modo, tutto è stato spiegato solo dall’esterno, in maniera meccanica, corporea, atomistica. Dio, spirito, anima sono stati cancellati e ridicolizzati. Queste sono le origini della cultura abolizionista, la quale ha cancellato, naturalmente, angeli e diavoli.

Di questa metà del mondo tagliata, rifiutata e cancellata, rimanevano solo vaghe tracce fatte di nevrosi, isterismi gratuiti e “voci nella testa”. Il vasto mondo interiore dell’anima, il regno di Dio dentro di noi, le origini del pensiero, tutto questo è stato interpretato come riflessi della realtà corporea esterna, stimolo-risposta, o la scatola nera del comportamentismo, l’eccitazione delle sinapsi cerebrali, un programma algoritmico alienato e alienante (da cui anche la IA).

Ci siamo spinti irreversibilmente lungo questa strada dell’esternalismo e ci siamo ritrovati proprio nella penombra esterna non accorgendoci di come il nostro mondo interiore (ce n’è uno) sia stato conquistato dai demoni, alla cui esistenza ci rifiutiamo di credere. Loro ne hanno approfittato, anche perché il luogo sacro interiore non è mai vuoto. Solo il postmodernismo e il realismo speculativo, come finale della Modernità, hanno riconosciuto apertamente che non c’è Dio, ma c’è un diavolo, un “qualcosa” dall’altra parte della materia, uno strano attrattore, un polo di terrore assoluto. Questi si manifesterà sempre più spesso, sia sotto forma di voci nella nostra testa, di messaggi internet di persone inesistenti, di istruzioni in arrivo all’improvviso e di origine incerta”.

Non è, forse, questa profonda riflessione, di un neoplatonico Ortodosso, la dimostrazione della perversione della volontà, così come la intendevano Platone e S. Agostino?

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