Persone felici che irradiano luce

di Giuliva Di Berardino 

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Mercoledì 10 Aprile 2024

Gv 3, 16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Nel Vangelo di oggi Gesù annuncia una verità che riscontriamo ogni giorno, in noi e intorno a noi: “la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce”. Mi è rimasto sempre in mente un intervento di un mio giovanissimo alunno i primi tempi che insegnavo religione a scuola. Nel mezzo di una spiegazione mi interrompe e mi fa una domanda sulla quale sono rimasta a pensare per giorni. Mi chiese: “prof., ma perché alcuni miei coetanei rifiutano Dio?” Se Gesù Risorto è la luce che illumina il nostro presente e dona speranza al nostro futuro, se in Lui abbiamo la gioia e la pace per l’eternità, allora perché questa luce non viene accolta da tutti? Una verità tanto luminosa perché rischia di non essere vista? Forse perché pensiamo che noi siamo nella luce e gli altri sono nelle tenebre, mentre oggi il Vangelo ci annuncia che per vivere nella luce, bisogna accettare il fatto che in noi ci siano delle tenebre, di cui possiamo anche non essere coscienti. Se già accogliamo il fatto che in noi ci sono le tenebre possiamo fare in modo di accogliere la luce perché chi non accetta il buio del suo cuore rifiuta la luce e vive nella paura, che è il contrario della fiducia e della pace. Le tenebre del nostro cuore spesso sono dovute a un pensiero negativo su Dio che si insinua in noi fino a confermarci che Lui può renderci felici, ma non lo fa. Ecco oggi Gesù dice a Nicodemo, e quindi assicura anche a noi, che non è così, perché Dio desidera sempre fare di ciascuno di noi persone felici, persone che irradiano luce, e lo fa nella misura in cui abbiamo fiducia in Lui, perché Dio è un padre e Gesù è Risorto dai morti, manifestando l’amore eterno del Padre per ciascuno di noi, attraverso la luce della Sua Risurrezione. La luce del Risorto ha squarciato le tenebre del sepolcro, così canta un’antifona della liturgia bizantina di Pasqua. Allora oggi preghiamo per tutti coloro che non riescono ad accogliere questa luce di Cristo Risorto, preghiamo lo Spirito Santo, Egli che è Fuoco e Luce, che ci convince del peccato e ci purifica il cuore perché possiamo essere luce nel mondo per annunciare la gioia del Vangelo. Ricordiamolo oggi e ripetiamo spesso al nostro cuore le parole di Gesù: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

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