La condizione necessaria per ricevere il nutrimento spirituale

di don Ruggero Gorletti 

MARTEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI PASQUA 

Dal vangelo secondo Giovanni 6,30-35

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

COMMENTO

«Io sono il pane della vita». Cosa significa questa espressione di Gesù? Per capirlo basta porre mente a che cosa è il pane: un nutrimento, che da sostanza, che permette la vita, che da energia. Gesù ci nutre di Sé. C’è un riferimento chiaro all’Eucaristia, ma non è solo questo. Gesù ci nutre, ci da sostanza ed energia. Con la sua parola, con il suo insegnamento, con il suo amore. Ricambiando l’amore di Dio noi ci nutriamo di Lui, e riceviamo la sostanza per vivere. Ricambiare l’amore di Dio significa obbedire alla sua parola («chi mi ama osserva i miei comandamenti»). Cercare di osservare i comandamenti di Dio è condizione necessaria per ricevere il nutrimento spirituale che il Signore vuole darci. E vuole darcelo perché noi possiamo vivere in pienezza, e non limitarci a sopravvivere.

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