L’intelligenza artificiale sta conquistando il mondo

di Matteo Castagna

IL PRIMATO DELLA FEDE SULL’AI

L’intelligenza artificiale sta conquistando il mondo. Secondo Goldman Sachs potrebbe far aumentare il PIL mondiale del 7% nei prossimi 9 anni. Si guardava e, anche oggi si guarda all’IA come a qualcosa di molto simile a un sogno, che difficilmente poteva trovare spazio nella quotidianità. Eppure quello che sembrava impossibile, grazie allo sviluppo della tecnologia e alla continua evoluzione di algoritmi e tecniche, è diventato una realtà.

Un’area di ricerca che fa parte del campo dell’IA è l’Intelligenza Artificiale Generativa, detta anche IA generativa o GenAI, che utilizza tecniche di Machine Learning e Deep Learning per generare nuovi dati, tra cui immagini, musica e testo, che non esistevano in precedenza. Questo tipo di IA, a differenza dell’IA discriminativa, è progettato per non fare distinzioni tra input, ma per sviluppare una comprensione dei dati che gli vengono presentati e dare vita a qualcosa di nuovo.

La GenAI è in grado di produrre contenuti complessi e altamente realistici che imitano la creatività umana e ciò la rende uno strumento prezioso per molti settori come il gioco, l’intrattenimento e la progettazione di prodotti. Può essere utilizzata per creare animazioni, ridurre i tempi di sviluppo di videogiochi e applicazioni, rivoluzionare il modo in cui viene creata la musica e persino creare interi mondi virtuali. Su Nemirial Focus si legge che “le possibilità create dall’IA possono aiutarci a prendere decisioni più consapevoli e a esplorare nuove prospettive, permettendoci di innovare settori come la sanità, l’istruzione, la finanza e i viaggi.

Secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore pubblicata nella Rubrica “infodata” l’8 gennaio 2024, Israele e Sigapore sono le due nazioni che guidano l’interesse per l’Intelligenza Artificiale Generativa delle immagini.

Per intelligenza si intende l’elasticità e la prontezza di giudizio. E’ la pronta capacità di adattamento alle nuove esigenze e circostanze. Ha un carattere di facoltà spirituale che si sviluppa durante il periodo evolutivo, usando i frutti dell’esperienza individuale e delle cognizioni acquisite (il sapere): l’attenzione,la percezione, come la memoria, l’ideazione, l’immaginazione collaborano intimamente fino ad avere una matura capacità di raziocinio , un sano evolversi dei poteri logici e critici, della fantasia e dell’attitudine ideativo-inventiva.

Strettamente collegata con l’intelligenza naturale vi è la volontà, che la teologia morale ci insegna dover incanalare verso il bene. Nel caso dell’ inanimata IA possiamo certamente vedere un aspetto positivo, laddove essa aiuti l’uomo nei processi lavorativi e individuali, ma esiste il rischio che almeno una parte di essa possa trasformare la nostra antropologia, già ampiamente indebolita dal globalismo e dal nichilismo, sostituendosi all’individuo e creando, quindi problematiche diverse, anche molto gravi.

“Non servirà l’uso della forza in una Terza guerra mondiale stile convenzionale. Vincerà chi saprà sopraffare gli altri con la tecnologia, con la visione culturale e politica. La geopolitica del futuro dovrebbe svolgersi prevalentemente nell’ambito anche di una supremazia psicologica. (…) La “magia” nell’epoca dello scientismo, consiste nella ricerca del controllo assoluto della realtà” (Dott. Paolo Gulisano, “Imperativo Tecnologico”, Idrovolante Edizioni, 2024)

Sarà la perdita dell’intelligenza emotiva, insostituibile, che ci dà la grazia di essere persone a farci oltrepassare il limite naturale stabilito da Dio e raggiungere il cosiddetto transumanesimo. Saremo automi che si credono Dio di se stessi, mentre, in realtà, saremo dei poveracci privi di ogni sensibilità, la cui volontà sarà costruita da un avatar e l’intelletto da un chip. Ci stanno preparando a questo scenario, da parecchio tempo.

Il grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij (1821-1881), in russo Фёдор Михайлович Достоевский, nel suo “L’adolescente”, scriveva: «L’epoca attuale è l’epoca dell’aurea mediocritas e dell’insensibilità, della passione per l’ignoranza, della pigrizia, dell’inettitudine all’azione e dell’aspirazione a trovare tutto già bell’e pronto. Nessuno riflette; raramente qualcuno matura una propria idea».

San Tommaso d’Aquino, partendo sempre dall’osservazione della realtà, insegnava: “i motori intermedi non muovono se non in quanto sono mossi dal primo motore, come il bastone non muove se non in quanto è mosso dalla mano. Quindi è necessario arrivare a un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio.” E raccomandava qualcosa di molto utile al giorno d’oggi, che potrà stupire qualcuno: “quando la fede non coincide con la ragione, bisogna astenersi dal dare ragione alla fede”. Ne deriva che l’irragionevolezza della sostituzione dell’uomo con la macchina, dovrebbe dare ragione alla Fede, anche chi non ce l’ha.

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