Oltre la scienza sperimentale

Oltre la scienza sperimentale

di Alvise Parolini

LA FENOMENOLOGIA COME STRUMENTO DI RISANAMENTO DELLA SPIRITUALITÀ CARISMATICA DALL’IRRAZIONALITÀ E DALL’AUTOREFERENZIALITÀ

Più impellente che mai risulta oggi la necessità di analizzare bene l’esperienza carismatica con rigore scientifico non materialistico, dunque aperto a tutto ciò che pur eludendo dall’evidenza sensibile comune, accade nella coscienza del singolo, che effettivamente vive e ricorda anche episodi o stati di percezione non ordinaria – detto con categorie teologiche tradizionali, “soprannaturale” (o “preternaturale” se non proveniente direttamente da Dio) -.

Perché questa esigenza? Sicuramente perché bisogna trovare uno strumento trasparente ed universale per comparare ed aggregare le varie pretese di ordinazione spirituale del reale, al fine di comprendere perché persone diverse unite nella stessa confessione religiosa, come ad esempio il cattolicesimo, poi si trovino spessissimo in disaccordo tra di loro nella pratica del discernimento spirituale nei vari ambiti sottoposti al loro esame.

La necessità dello strumento fenomenologico è innanzitutto un’occasione per creare coesione e coordinamento comunitario e suscitare lo spirito da “gruppo di lavoro”, oltre un certo cameratismo pacificante e balsamico. Oltre a ciò, si crea la possibilità di introdurre una metodologia analitica, rigorosa e prestevole alla discussione accademica, istituzionale e scientifico-professionale.

Facendo un esempio concreto, si potrebbe condurre un’analisi comparata delle emergenze fenomenologiche di due persone in stato di ispirazione spirituale o sotto un particolare influsso dell’azione dello Spirito Santo.

In questo caso, come già viene verificato da vari decenni (pensiamo a Medjugorje sin dai primi anni), oltre a compiere misurazioni di tipo elettromagnetico o comunque di tipo sperimentale, si potrebbe procedere a considerare sia ciò che accade oggettivamente intorno ai soggetti in esame e sia ciò che essi riescono a raccontare di quello che è soggettivamente accaduto a livello coscienziale, con l’attenzione di dichiarare qualunque cosa sia accaduta nella sua nudità ed evidenza, compresi i pensieri, i giudizi, come anche dichiarando il proprio filtro caratteriale.

In questo modo, comparazione dopo comparazione, si potrebbero comprendere, inizialmente almeno a livello essenziale, quei rudimenti legislativi a cavallo tra il materiale e lo spirituale che regolano l’espressività del mondo invisibile sul mondo visibile.

Facendo un altro esempio, se una persona dotata di particolari carismi fosse divulgatrice di messaggi, di conoscenze spirituali e decidesse di lasciarsi sottoporre ad un’analisi fenomenologica, si comprenderebbe perché sia in primis le sue esperienze mistiche che anche il suo stile di divulgazione ed insegnamento si manifestino in un modo piuttosto che in un altro.

A livello scientifico-sperimentale, se essa profetizza e il suo profetizzare comporta variazioni significative nello spettro elettromagnetico o a livello metabolico e biologico e ciò venisse studiato con le più recenti strumentazioni, si potrebbe dare il via ad un approfondimento accademico teso a comprendere il perché di alcune insorgenze proprio in determinati momenti, in base a determinate attivazioni o disattivazioni. Ciò sempre a patto, come già detto, di rifiutare un pregiudizio di fondo che sia scientista, deterministico o materialista.

La principale ragione del nostro appello ad abbracciare lo strumento fenomenologico, sta nel fatto che purtroppo oggi quella frammentazione e divisione interna del mondo cattolico e della sua dimensione spirituale che in moltissimi lamentano, sia causata dal fatto che in realtà siamo un po’ tutti pigri nell’impegnarci a risolvere concretamente e comunitariamente questo problema, avvalendoci della logica e di ogni tecnica adeguata ed opportuna per cominciare (è solo un inizio!) a sviscerare l’operato dell’invisibile nel visibile, al fine di conoscersi, comprendersi, capirsi, intendersi.

Permettetemi di farvi un ultimo esempio, che vi propongo come storia.

 

“Un caro saluto a tutti e benvenuti! Anche noi del progetto ‘Collegati allo Spirito’ siamo giunti oggi qui in questo bel teatro, per una breve dimostrazione. Vedo che avete ormai riempito la sala: bene!

Accendiamo quindi il proiettore e partiamo. Come forse sapete, in una recente catechesi, una nota anima mistica ha appena minacciato castighi a causa degli innumerevoli peccati che inondano il mondo. Andiamo in chiavetta… ed ecco la sua foto. La conoscete? Domanda: avete notato che sta portando un cappello?

Ecco, non penso lo sappiate, ma sotto di esso la nostra ha accettato di indossare un casco EEG per la registrazione delle onde cerebrali. In più, alcuni elettrodi sono anche a livello del cuore. Adesso cerchiamo di analizzare con rigore.

Andiamo piano, passo dopo passo. Qui abbiamo il video di testimonianza con il primo piano dell’interessata mentre profetizza. Intanto lo carico nel programma di simulazione ed analisi umane. Creo un modello, allego nel prompt il documento di testo nel quale ho preso nota di ciò che ella stessa, al termine dell’incontro carismatico, mi ha detto a proposito di se stessa, del suo carattere, degli eventi della sua storia, delle sue relazioni, della sua vita spirituale, degli argomenti di cui parla nelle sue testimonianze, come vive personalmente i vari momenti della vita spirituale.

Allego anche altri tre documenti di testo, il primo che raccoglie le testimonianze di altri sulla carismatica, poi uno con tutti i messaggi che lei ha pubblicato sul suo sito e l’altro con lo studio del suo tema natale zodiacale per approfondire le sue inclinazioni e tendenze caratteriali. Ok, ora genero un grafico che valuti l’influenza astrale nell’ora dell’incontro profetico sul tema natale dell’interessata. E qui siamo ancora a livello empirico, materiale. Intanto il video è stato processato dal programma insieme ai vari dati inseriti e finalmente abbiamo la simulazione della nostra carismatica.

Vedete? Adesso isolo dal video la sequenza dove specificatamente si parla del castigo. Il video è registrato in 120 immagini al secondo, dunque posso permettermi di rallentare anche di molto l’esecuzione. Ciò ci serve per mostrare da vicino le emergenze degli impulsi mentali e la loro connessione con le parole ed il significato di esse. Ora vi mostro: zoom sulla testa e attivazione del filtro colorato dell’analisi spettrografica cerebrale, ruoto per la visione laterale. Nel pannello di destra vi metto invece l’elettrocardiogramma.

Ecco, ora siamo al minuto 53.31 del video e lei è in procinto di portare il discorso precedente al climax del ‘castigo’, fino al minuto 56.24, quando interrompe il suo discorso profetico dopo aver invitato i presenti a disporsi alla recita del rosario. In questo momento vi mostro come questo climax si esplichi dal punto di vista delle variazioni elettromagnetiche.

Ecco, in basso a destra abbiamo lo spettrogramma che varia secondo questa velocità e si stabilizza così. Esporto questa analisi all’intervallo che finisce al minuto corrente ed ora vado invece a vedere cosa mi dice il simulatore. Il simulatore mi mostra, invece, da dove partono gli impulsi, da che parte del cervello. Vedete qui e qui? Faccio partire il simulatore a velocità quattro volte rallentata e già potete osservare che…

Ecco: questo impulso qui è passato rapidamente qui. Torno al momento in cui inizia l’impulso ed esporto. Nel mio database, possiedo altri 78 studi su soggetti mistici. Adesso salvo il progetto ed apro un nuovo programma… Questo qui… E importo le analisi appena esportate. In questo programma ho registrato i risultati degli altri studi in modo da creare un modello via via sempre più coerente che ha l’obiettivo di proporre una regola o legge plausibile per coordinare la varietà di manifestazioni nei soggetti in esame. Seleziono l’ambito o l’argomento di cui trattano le analisi e faccio partire la valutazione. Ok, finalmente siamo riusciti ad ottenere il risultato del nuovo studio, ascoltate: il castigo percepito dagli uditori come una minaccia, in realtà pare tale perché la complessione del tono utilizzato dalla carismatica è simile a quella utilizzata negativamente per rendere un senso di angoscia. Sebbene sia dalle analisi dello spettro che del simulatore emerga una lieve tendenza all’eccitamento neuronale in tal senso, la stragrande maggioranza degli impulsi si concentrano nelle aree che nelle analisi precedenti hanno rivelato di essere legate all’espressione dello stupore, del mistero e della grandezza.

Dunque possiamo concludere che qui non siamo di fronte a nessuna minaccia in senso stretto, se non per una piccola componente, legata al carattere del soggetto. Pure la lieve presenza di impulsi del genere ‘minaccia’, qualora non sia propriamente desiderata, può essere convertita attraverso un percorso psicolinguistico insieme all’accompagnamento sacerdotale.

Volendo essere fenomenologicamente accurati, potremmo concludere che l’esperienza della mistica ha cólto attraverso immagini, parole, cognizioni e sentimenti, l’urgenza che tutti si scuotano dal proprio torpore e s’impegnino ad aderire con coerenza alla proposta cristiana, anziché aspettare di essere travolti da quegli eventi avversi che sono permessi da Dio solo per poterci riavere a Sé. Tale urgenza è manifestata in maniera eccessiva, ma comprensibilmente così espressa a causa della straordinaria grandezza dell’esperienza spirituale vissuta. Sarebbero necessarie troppe mediazioni argomentative e nozionistiche, oltre che retoriche e strategico-comunicative perché il soggetto esprima più correttamente ciò che ha vissuto e dunque, forse con poco accorta semplicità, esso tende a semplificare con le modalità che ha effettivamente espresso, esponendosi anche a malintesi. Avete capito?

Vi ringrazio per l’attenzione!”.

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