Conosciamo il Cardinale elettore Timothy Michael Dolan

Conosciamo il Cardinale elettore Timothy Michael Dolan

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Timothy Michael Dolan, Arcivescovo Metropolita di New York (U.S.A.), è nato a Saint Louis, nel Missouri, il 6 febbraio 1950, è il primo dei cinque figli di Shirley Radcliffe e di Robert Dolan. Nel 1964 ha intrapreso gli studi superiori al Saint Louis Preparatory Seminary South, a Shrewsbury. Poi ha proseguito al Cardinale Glennon College, dove ha conseguito la laurea di primo grado in filosofia. Ha completato la sua formazione sacerdotale al Pontificio Collegio Nordamericano di Roma, dove è giunto nel 1972, ottenendo il master in teologia alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino (Angelicum).

È stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1976 per l’arcidiocesi di Saint Louis.

Il suo primo incarico è stato come vicario nella parrocchia dell’Immacolata a Richmond Heights. Tre anni dopo, nel 1979, ha iniziato a studiare per il dottorato in storia della Chiesa americana alla Catholic University of America a Washington. Prima della laurea, conseguita nel 1983, ha dedicato un intero anno alle ricerche sull’arcivescovo Edwin O’Hara, uno dei fondatori della Catholic Biblical Association. Tornato a Saint Louis, ha lavorato dal 1983 al 1987 nelle parrocchie del Santo Curato d’Ars, a Shrewsbury, e di Little Flower, a Richmond Heights, facendo anche da referente all’arcivescovo John L. May per la revisione dei programmi di teologia del Collegio del sistema dei seminari arcidiocesani. Nel 1987 è stato chiamato, per cinque anni, a Washington come Segretario della Nunziatura apostolica. Dal 1992 ha ripreso il suo servizio a Saint Louis come vice rettore del Kenrick-Glennon Seminary, ricoprendo anche gli incarichi di direttore della formazione spirituale e di professore di storia della Chiesa. È stato anche professore aggiunto di teologia alla Saint Louis University.

Nel 1994 è divenuto rettore del Pontificio Collegio Nordamericano a Roma, incarico mantenuto fino al giugno 2001. A Roma ha anche insegnato storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana e nella facoltà di teologia ecumenica della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Negli anni romani ha consolidato la sua opera nel settore della formazione dei seminari, dando così un contributo importante per la vita e il ministero di un gran numero di sacerdoti statunitensi.

Il 19 giugno 2001, nel venticinquesimo della sua ordinazione sacerdotale, Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Saint Louis, assegnandogli la sede titolare di Natchez. Il 15 agosto ha ricevuto l’ordinazione episcopale. Come motto ha scelto la professione di fede di San Pietro: Ad quem ibimus?, «Da chi andremo?»(Giovanni 6, 68).

Il 25 giugno 2002 è stato nominato arcivescovo di Milwaukee, nel Wisconsin.

Il 23 febbraio 2009 è divenuto arcivescovo di New York. «Stare in prima linea»: è questa l’idea guida della sua missione. Non da solo, ma con tutta la comunità cattolica, resa forte soprattutto dalla vitalità delle parrocchie. Sulla questione degli abusi, per esempio, ha assunto una posizione netta, anche a sostegno delle vittime e dei loro familiari. Riguardo poi alla crisi internazionale, ha invitato a «una moralità più autentica» contro gli egoismi. E sul problema dell’assistenza ai poveri e ai più deboli, ha spesso ricordato che «il bilancio non è una questione soltanto di numeri ma riflette i valori della nostra nazione». Fermo sulle questioni di fondo, è tuttavia, per natura, sempre disponibile al dialogo. Anche nei momenti più complicati ha mantenuto aperti i canali di comunicazione, come è accaduto con la Casa Bianca sulle delicate questioni del diritto alla vita.

È Gran priore della luogotenenza Eastern Usa dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Il 31 maggio 2010 Benedetto XVI gli ha dato mandato come visitatore apostolico per i seminari in Irlanda, per trasmettere un messaggio netto di chiarezza sulla questione degli abusi sessuali nel Paese.

Dal novembre 2010 al novembre 2013 è stato Presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America.

Ha partecipato alla III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi su Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione (ottobre 2014) e per nomina pontificia ha partecipato alla XIV Assemblea Generale Ordinaria sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (ottobre 2015).

Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco.

Da Benedetto XVI è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 18 febbraio 2012, del Titolo di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario.

È membro dei Dicasteri: per le Chiese Orientali; per l’Evangelizzazione, Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione del mondo; per la Cultura e l’Educazione.

Il cardinale Timothy Michael Dolan è noto per la sua carismatica personalità mediatica e i suoi valori conservatori. Al cardinale viene regolarmente chiesto di apparire in programmi televisivi americani in prima serata per discutere di fede.

Noto per la sua natura gioviale e l’umorismo autoironico, questo lo ha reso molto amato da molti ma ha portato altri a chiedersi se abbia la serietà richiesta per posizioni più elevate nella Chiesa.

Dolan ha suscitato polemiche quando si è congratulato con un calciatore omosessuale per aver rivelato il suo orientamento, dicendogli “Bravo”, “Dio ti benedica” e “bene per lui”. Ha detto che la Bibbia insegna a non giudicare le persone.

Dolan ha tuttavia difeso spesso l’insegnamento della Chiesa sulla vita. Nel 2009 ha firmato una dichiarazione ecumenica che esortava a non rispettare le regole e le leggi che consentono l’aborto, il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso e altre questioni che vanno contro la loro coscienza religiosa.

Dal punto di vista politico, è stato elogiato anche per aver preso posizione in difesa della Chiesa e dei suoi insegnamenti, ad esempio durante una controversia sul finanziamento dei contraccettivi e dell’aborto sotto l’amministrazione Obama. Si è inoltre dimostrato disponibile a difendere l’insegnamento della Chiesa dall’interno della Chiesa stessa: nel 2015, insieme ad altri 12 cardinali, ha firmato una lettera aperta a Papa Francesco criticando il Sinodo sulla famiglia e sostenendo che avrebbe potuto portare alla disgregazione della Chiesa, proprio come è accaduto alle confessioni protestanti liberali.

Durante la crisi del Covid, Dolan ha sostenuto la chiusura delle chiese se avessero registrato un aumento dei casi o se i protocolli non fossero stati seguiti correttamente. Tuttavia, ha permesso alle chiese di rimanere aperte in alcuni casi in modo che i fedeli potessero visitarle per pregare.

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