Conosciamo il Cardinale elettore Leopoldo José Brenes Solórzano

Conosciamo il Cardinale elettore Leopoldo José Brenes Solórzano

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Leopoldo José Brenes Solórzano, Arcivescovo Metropolita di Managua (Nicaragua), è nato il 7 marzo 1949 a Ticuantepe, dipartimento di Masaya, nel territorio dell’arcidiocesi della capitale, primogenito dei quattro figli di Leopoldo Brenes Flores e Lilian Solórzano Aguirre.

Sin dagli anni in cui riceve l’istruzione primaria alla scuola rurale di Ticuantepe, alla scuola Cristóbal Rugada di Masaya e all’Escuela Normal di Managua, manifesta l’intenzione di voler diventare sacerdote. Per gli studi secondari frequenta l’istituto nazionale di Masaya, quindi decide di entrare nel seminario nazionale Nuestra Señora de Fátima a Managua. Del gruppo di circa cinquanta giovani che agli inizi degli anni Settanta iniziano la formazione filosofica e teologica, solo in tre completano il ciclo. Per quattro anni in Messico frequenta anche il seminario conciliare dell’arcidiocesi di México. Per altri due anni è a Roma dove consegue il baccellierato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la licenza in teologia dogmatica alla Lateranense.

Intanto, il 16 agosto 1974, è ordinato sacerdote nella capitale del Nicaragua dal suo predecessore, l’arcivescovo Obando Bravo. Svolge il ministero di parroco in diverse comunità a Titipapa, Las Brisas, Jinotepe, Ticuantepe, Nindirí e Niquinohomo, Tisma, e nella stessa Managua. Diviene inoltre vicario per la pastorale e sostituto vicario generale dell’arcidiocesi.

Eletto da Giovanni Paolo II vescovo titolare di Maturba e ausiliare di Managua il 13 febbraio 1988, riceve l’ordinazione il 19 marzo dello stesso anno dal cardinale Obando Bravo, che gli regala la sua veste cardinalizia color porpora indossata nel concistoro del maggio 1985.

Il 2 novembre 1991 è trasferito alla sede residenziale vescovile a Matagalpa. Durante i quattordici anni di servizio in questa diocesi, dopo aver presieduto la commissione per le vocazioni e i ministeri della Conferenza episcopale nazionale, ne diviene segretario generale. In tale veste nel 1995 organizza il congresso eucaristico-mariano per la provincia nicaraguense e due anni dopo, nel novembre 1997, partecipa all’assemblea speciale per l’America del Sinodo dei vescovi, svoltosi in Vaticano.

Quando il cardinale Obando Bravo rinuncia al governo pastorale di Managua, il 12 marzo 2005 Giovanni Paolo II lo promuove quarto arcivescovo della capitale. La nomina è resa pubblica il successivo 1° aprile, il giorno prima della morte di Papa Wojtyła. Fa ingresso in diocesi il 21 maggio.

In quel periodo presiede la Caritas nazionale, mentre crescono le sue responsabilità in seno alla Conferenza episcopale del Nicaragua: dopo essere stato presidente della commissione per la catechesi e del comitato delle comunicazioni sociali, ne è nominato vice presidente e poi presidente (2005-2011), in un periodo cruciale a livello continentale, caratterizzato dalla quinta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi, tenutasi ad Aparecida nel maggio 2007, e dal successivo terzo Congresso missionario americano (Cam3), svoltosi nel 2008 a Quito in Ecuador. Lo stesso avviene nel Consiglio episcopale dell’America latina e dei Caraibi (Celam), all’interno del quale diventa membro della commissione per le vocazioni e i ministeri, e presidente della commissione famiglia-vita-giovani, e nella Pontificia Commissione per l’America Latina (2009).

Nel maggio 2009 ospita a Managua la XXXII assemblea ordinaria del Celam. Tra gli ultimi interventi come presidente della Conferenza episcopale nicaraguense, da ricordare il suo appello al dialogo e alla collaborazione tra le parti politiche del Nicaragua in occasione delle elezioni presidenziali del 2011. Da quell’anno, lasciata la guida della Conferenza episcopale, ne presiede la commissione per la cura del clero. Ricopre inoltre l’incarico di presidente del Segretariato episcopale dell’America centrale (Sedac), che riunisce i presuli di Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panamá. Si tratta dell’organismo regionale episcopale più antico dell’America, la cui creazione risale al 1942.

Dal 2014 è nuovamente Presidente della Conferenza Episcopale Nicaraguense. È il secondo prete nicaraguense a ricevere la porpora. Dal 2005 arcivescovo di Managua, ha una lunga esperienza pastorale maturata dapprima in diverse parrocchie, quindi nella diocesi di Matagalpa e infine nella sede metropolitana, dov’è succeduto al cardinale Miguel Obando Bravo. Interprete attento delle attese della comunità cattolica che vive nel più grande stato dell’America centrale, ma anche in uno dei più poveri al mondo, è una voce autorevole nella promozione del dialogo per la pace sociale nel Paese.

Da Papa Francesco è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 22 febbraio 2014, con il Titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello.

Il cardinale Brenes è stato in prima linea negli sforzi della Chiesa durante i periodi difficili in Nicaragua. Negli ultimi anni, ha dovuto affrontare sfide significative a causa della crisi sociopolitica del paese.

Nel 2024, ha ordinato nove nuovi sacerdoti nel mezzo di una delle peggiori ondate di persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua. Questo atto ha dimostrato il suo impegno per la missione della Chiesa nonostante le circostanze difficili.

Il cardinale latinoamericano è stato anche coinvolto negli sforzi per mediare i conflitti e promuovere la pace in Nicaragua. Nel 2018, ha fatto parte di un gruppo di vescovi che hanno tentato di liberare i manifestanti che si erano rifugiati in una chiesa, evidenziando il suo ruolo nell’affrontare le tensioni politiche del paese.

Il rapporto tra la Chiesa cattolica e il governo nicaraguense è stato teso negli ultimi anni, con il cardinale Brenes che si è spesso trovato al centro di queste tensioni. Nel maggio 2023, la polizia nazionale nicaraguense ha accusato la Chiesa cattolica di vari crimini, tra cui il riciclaggio di denaro, mettendo i leader della Chiesa, come il cardinale Brenes, in una posizione difficile.

Nonostante queste sfide, il cardinale Brenes ha continuato a sostenere la giustizia e la pace. Ha incoraggiato i fedeli a pregare per la pace in Nicaragua e ha chiesto il dialogo con le vittime della crisi sociopolitica.

La sua leadership durante questi tempi turbolenti è stata cruciale per la comunità cattolica in Nicaragua.

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