Conosciamo il Cardinale elettore Manuel José Macário do Nascimento Clemente

Conosciamo il Cardinale elettore Manuel José Macário do Nascimento Clemente

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Manuel (José Macário do Nascimento) Clemente, Patriarca emerito di Lisbona (Portogallo), è nato a Torres Vedras, nel patriarcato di Lisbona, il 16 luglio 1948. La vocazione sacerdotale è maturata nel 1973, dopo la laurea in storia generale conseguita presso la facoltà di lettere dell’università di Lisbona. In quell’anno è entrato nel seminario patriarcale Cristo Rei dos Olivais. Nel 1975 ha iniziato a insegnare storia della Chiesa presso l’Università cattolica portoghese, dove ha ottenuto nel 1979 la licenza in teologia e nel 1992 il dottorato con specializzazione in teologia storica, discutendo la tesi Nas origens do apostolado contemporâneo em Portugal. A “Sociedade Católica” (1843-1853).

Ordinato sacerdote per il patriarcato di Lisboa dal cardinale António Ribeiro il 29 giugno 1979, ha collaborato inizialmente come coadiutore nelle parrocchie di Torres Vedras e Runa. Nel 1980 è entrato tra i formatori del seminario maggiore, fino a divenirne vicerettore nel 1989 – anno in cui è stato annoverato tra i canonici del capitolo della cattedrale – e poi rettore nel 1997. Incarico mantenuto anche dopo la nomina a vescovo titolare di Pinhel e ausiliare di Lisbona, giunta il 6 novembre 1999. Nel frattempo dal 1996 era divenuto coordinatore del consiglio presbiterale del patriarcato.

Ha scelto come motto In lumine tuo, ricevendo l’ordinazione episcopale il 22 gennaio 2000 dal predecessore José da Cruz Policarpo. L’anno seguente ha iniziato a dirigere il Centro studi di storia religiosa dell’ateneo cattolico portoghese. E l’11 aprile 2002 è divenuto promotore della pastorale della cultura nella Conferenza episcopale nazionale, in seno alla quale, dal 2005 al 2011, ha presieduto la commissione per la cultura, i beni culturali e le comunicazioni sociali.

Intanto, il 22 febbraio 2007 Benedetto XVI lo ha trasferito alla sede residenziale di Porto, dove ha fatto ingresso il successivo 25 marzo. Nel 2010 ha lanciato la missione speciale per la nuova evangelizzazione della diocesi, una realtà territoriale di oltre due milioni di persone estesa dalla costa atlantica del nord fino all’interno del Paese.

Eletto nel 2011 vice presidente della Conferenza episcopale portoghese e nominato membro del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, ha collaborato ai programmi “Ecclesia”, della televisione pubblica Rtp2, e “Dia do Senhor”, di Rádio Renascença. Nell’ottobre 2012 ha partecipato al Sinodo per la nuova evangelizzazione, nel quale è stato membro della commissione per l’informazione.

Il 18 maggio 2013 Papa Francesco lo ha promosso diciassettesimo patriarca di Lisbona. E il 19 giugno è stato eletto anche presidente della Conferenza episcopale portoghese. Dieci giorni dopo, nella solennità dei santi Pietro e Paolo, ha ricevuto il pallio nella basilica vaticana. Nella cattedrale di Lisbona ha prestato giuramento il 6 luglio e il giorno successivo ha celebrato la messa solenne di ingresso nella chiesa di San Girolamo.

Anche nella capitale ha riproposto uno stile pastorale fatto di prossimità e di apertura. Nel gennaio 2014, a conclusione della settimana ecumenica, ha firmato insieme con ortodossi, anglicani, presbiteriani, metodisti una dichiarazione di mutuo riconoscimento del sacramento del battesimo. In ottobre ha partecipato al Sinodo straordinario sulla famiglia svoltosi in Vaticano e in novembre al Congresso internazionale di pastorale per le grandi città organizzato dal cardinale arcivescovo di Barcelona. Nel gennaio 2015 ha inaugurato l’iniziativa «Escutar a cidade» (“Ascoltare la città”) promossa da ventisette fra comunità, movimenti, organizzazioni e gruppi cattolici portoghesi coinvolti nel sinodo diocesano, che era stato lanciato nelle settimane precedenti per concludersi nel novembre 2016 in coincidenza con il terzo centenario della bolla pontificia In supremo apostolatus solio, con la quale Clemente XI, il 7 novembre 1716, elevò l’arcidiocesi di Lisbona al rango di patriarcato. Nell’ottobre del 2015 ha partecipato alla XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia.

Per il suo impegno civile in difesa del dialogo e della tolleranza e contro l’esclusione sociale ha ricevuto onorificenze e riconoscimenti, tra i quali il premio Pessoa 2009 e la gran croce dell’Ordine di Cristo (2010). Gli sono state conferite anche la medaglia municipale d’onore della città di Porto (2011) e la Gran croce pro piis meritis melitensi del Sovrano militare ordine di Malta (2012). E’ gran priore per il Portogallo dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Numerosi i libri, gli studi e gli articoli pubblicati su temi storici, teologici e pastorali.

Il 10 agosto 2023 il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Patriarcato di Lisboa presentata dall’Em.mo Card. Clemente. Da Papa Francesco è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 14 febbraio 2015, del Titolo di Sant’Antonio in Campo Marzio. È Membro del Dicastero per il Clero.

Il cardinale Manuel José Macàrio do Nascimento Clemente è un forte sostenitore del dialogo e un abile comunicatore che ha svolto un ruolo di primo piano nella Giornata Mondiale della Gioventù del 2023 nel suo paese. È autore di diversi libri sulla storia della Chiesa, la teologia e le questioni contemporanee. Nel 2009 gli è stato assegnato il Prix Pessoa, il più alto riconoscimento culturale del Portogallo, diventando la prima figura religiosa a ricevere questo premio civile.

Clemente è stato elogiato per la sua “difesa del dialogo e della tolleranza” e il suo lavoro contro l’esclusione sociale. È stato anche caratterizzato come un “buon pastore” e uomo di fede e di cultura che è in contatto con il suo gregge, consapevole e sensibile al loro bisogno, e “sa interpretare i segni dei tempi”. Il cardinale ha opinioni ortodosse sul matrimonio e sulla famiglia. Ha detto che crede che sia sconsigliabile accettare gli omosessuali nei seminari e, di conseguenza, nel sacerdozio. Si è espresso anche contro il matrimonio e l’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso. L’ex patriarca di Lisbona mantiene anche una posizione ferma contro l’aborto e l’eutanasia. “Possiamo solo rifiutare l’aborto e l’eutanasia e tutto ciò che può porta a loro”. Ha difeso l’“integrità della vita” e chiede “il rispetto legale e il sostegno concreto alla vita più fragile”.

Sulla Messa Tradizionale in latino ha obbedito a Traditionis Custodes, anche se in seguito ha fatto alcune concessioni.

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