Olanda, tra alta tecnologia e a-moralità
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OLANDA, LE PROBLEMATICHE DOVUTE ALLA DIFFICOLTÀ D’INTEGRAZIONE, CHE SI TRADUCONO IN UNA DIFFUSA MICROCRIMINALITÀ, SONO PRESENTI E SI VEDONO
L’Olanda non ha trovato grande spazio negli studi storiografici italiani, ma presenta molti aspetti culturali ed economici per i quali dovrebbe essere valorizzata.
L’Olanda è nata come una repubblica, di tipo aristocratico come Venezia, con molto anticipo rispetto alle altre nazioni europee, ma nel primo Ottocento con un processo storico insolito è diventata un Regno.
Luciano Atticiati offre una sintesi corretta della storia di questo Paese, fornendo dettagli interessanti e poco noti.
L’Olanda è uno degli stati che compongono i Paesi Bassi, che comprendevano anche il Belgio, ma non sarebbe giusto considerarli come un’ entità unitaria. Le Fiandre sono la regione settentrionale del Belgio, abitata dai Fiamminghi, che di fatto sono gli olandesi di religione cattolica. L’Olanda era una terra di acquitrini abitata da popoli celtici e germanici, ma anche quando fu parzialmente occupata dai Romani non ebbe un grande sviluppo e venne considerata come un paese marginale. In questo condivise il destino della Svizzera, proprio perché non integrata in una grande entità statale, ha sviluppato uno spirito autonomo e innovativo.
La storia dell’Olanda è la storia di una terra strappata lentamente al mare attraverso dighe, canali e bonifiche, opere realizzate con la tecnologia romana e che richiedevano un buon grado di cooperazione anche nei periodi in cui, come nel resto dell’Europa, l’Olanda si presentava frazionata in numerosi stati. Nel periodo successivo i Paesi Bassi furono dominati dai Franchi. Non abbiamo molte testimonianze storiche del periodo alto medievale. Possiamo ritenere che fossero una regione povera, sottopopolata, con scarsa organizzazione statale.
Anche la conversione al Cristianesimo avvenne con un certo ritardo rispetto agli altri paesi europei e si concluse all’epoca di Carlo Magno.
Nel periodo successivo subirono le incursioni e in parte l’occupazione dei Vichinghi, dei Normanni e dei Danesi. Intorno al Mille le comunità benedettine ripresero le opere di bonifica, che erano state sospese con la caduta dell’Impero Romano e lentamente la regione tornò a ripopolarsi.
I Paesi Bassi entrarono a far parte, già nel periodo carolingio, dell’Impero Germanico (mentre il Belgio occidentale rimase sotto la Francia), ma, come nel resto del continente, frazionati in vari stati retti da nobili.
Se le Fiandre precedettero lo sviluppo dell’Olanda, nel Quattrocento Amsterdam, soggetta anch’essa ai duchi di Borgogna, divenne il principale porto europeo del Nord Europa impegnato nel commercio del grano, successivamente delle spezie tropicali e un grande centro finanziario.
Con il matrimonio fra Borgognoni e Asburgo, i Paesi Bassi passarono sotto il dominio di questi ultimi, che almeno nel primo tempo rispettarono le autonomie e i privilegi di cui godevano le città.
Due eventi cambiarono radicalmente la situazione politica del paese: la diffusione delle idee anabattiste più estremiste e quelle calviniste anch’esse più severe di quelle cattoliche ma che diedero una ulteriore spinta alle attività economiche e professionali.
Carlo V non prese posizione contro questi eretici, ma il successore Filippo II di Spagna impose l’Inquisizione e, a causa della enorme quantità di debiti accumulati dal padre per far fronte alle guerre con la Francia, aumentò notevolmente le tasse in questa regione, spingendola nel 1567 alla ribellione.
I Riformati, nel primo periodo, attaccarono e incendiarono le chiese cattoliche, ma successivamente la questione economica divenne prevalente e per alcuni anni cattolici e protestanti combatterono insieme.
La repressione spagnola fu particolarmente dura e portò alla condanna a morte di centinaia di calvinisti. La guerra conosciuta come Guerra degli Ottant’anni (terminò ufficialmente con la Pace di Westfalia del 1648) portò alla definitiva spaccatura.
La regione a Sud abitata da Valloni (francesi) e Fiamminghi a maggioranza cattolica (l’attuale Belgio) rimase sotto gli Asburgo di Spagna mentre il Nord proclamava l’indipendenza sotto la guida della famiglia aristocratica degli Orange costituendo la Repubblica delle Provincie Unite”.
Nel 1602 si costituì la prima Borsa Valori. Si ritiene che il primo giornale al mondo venne pubblicato ad Amsterdam nel 1618 e, intorno alla metà del secolo XVII, la flotta mercantile olandese fosse superiore a quella di Francia e Inghilterra unite. Per un certo periodo Amsterdam divenne il principale punto di smistamento delle spezie tropicali in Europa che a quei tempi avevano un valore incredibile.
Il Seicento è considerato il Secolo d’Oro dell’Olanda, sia dal punto di vista economico sia culturale. La cultura olandese appare molto diversa da quella italiana. Nel campo letterario una delle opere principali del Quattrocento è stata l’ Imitazione di Cristo scritta dal tedesco olandese Tommaso De Kempis a carattere fortemente mistico. Nel campo della pittura, del periodo rinascimentale prevale Jan Van Eyck (1390-1441) che alternò opere molto sobrie con personaggi distaccati, in qualche modo più vicine all’arte italiana, a composizioni drammatiche e molto espressive dove prevale la raffigurazione caotica e ammassata dei corpi con una grande quantità e cura dei dettagli.
Molto sobria e tranquilla è l’arte di Rembrandt (1606-1669) e Jan Vermeer (1632-1675) che in alcune opere ricorda quella di Caravaggio. Nel campo della cultura sono da ricordare Erasmo da Rotterdam e Coornhert, contrari all’intolleranza e allo Stato confessionale, il giurista Grozio (Huig de Groot) favorevole al giusnaturalismo e fondatore di un’idea di diritto internazionale, Joost van den Vondel che criticò aspramente il Protestantesimo per il suo eccessivo rigorismo ed infine il razionalista deista Baruch Spinoza.
Nel corso del Seicento e nel secolo successivo l’Olanda vide il contrasto fra il partito repubblicano sostenuto dagli imprenditori e il partito aristocratico orangista.
L’Olanda diede vita ad una politica coloniale molto attiva, ma in Europa mantenne un atteggiamento prudente e si astenne da politiche aggressive. Tuttavia fu oggetto di politiche bellicose da parte delle grandi Potenze.
Nel 1651 l’Inghilterra di Cromwell impose l’Atto di Navigazione con cui limitava il commercio marittimo olandese e negli anni successivi si ebbero diversi scontri navali. Non molto tempo dopo, nel 1668, Luigi XIV sulla base di una complessa situazione giuridica di successione ritenne di avere dei diritti sullo stato olandese, intraprese una guerra contro questo ma si ritrovò una vasta alleanza di paesi europei che temevano l’egemonia francese.
Come previsto dal Congresso di Vienna, per porre un ostacolo all’espansionismo francese venne riunita al Belgio, unione che ebbe una breve durata a causa della rivolta del Belgio nel 1830. Nel periodo successivo, l’Olanda ha avuto un periodo politico tranquillo e di grande sviluppo economico.
Il famosissimo Vincent Van Gogh nacque il 30 marzo 1853 a Zundert, nei Paesi Bassi. Era figlio di un pastore protestante e durante l’infanzia patì molto il suo ruolo di sostituto del fratello, nato morto un anno esatto prima di lui, a cui pure era stato dato il nome Vincent.
Il piccolo Vincent fu un bambino solitario e frequentò la scuola in modo molto irregolare, finché a quindici anni non la abbandonò definitivamente. Da adolescente sviluppò un carattere assai difficile e una personalità mutevole e instabile. Anni dopo avrebbe commentato: «La mia giovinezza è stata triste, fredda e sterile».
Con il tempo si era fatto sempre più religioso e decise di seguire le orme del padre e iscriversi alla scuola evangelica, non essendo stato ammesso alla facoltà di teologia protestante di Amsterdam. Van Gogh entrò così in un centro protestante di Bruxelles e nel 1879 fu inviato come missionario evangelista a Wasmes, nella regione mineraria del Borinage (Belgio).
Fu un periodo trascendentale della sua vita. Si dedicò totalmente alla cura dei minatori, trascurando il cibo, gli indumenti e ogni questione materiale. Risale a quest’epoca I mangiatori di patate, una delle sue opere più celebri. Alla fine nel 1880 tornò a casa dei suoi, esausto, e decise di dedicarsi alla pittura.
Voleva dipingere le persone mentre lavoravano e riflettere con realismo assoluto la vita quotidiana dei più svantaggiati. Come punto di partenza si concentrò sui pittori realisti francesi, come Millet. Un altro riferimento importante fu Rembrandt, per l’uso del colore. Grazie a lui Van Gogh iniziò a usare una gamma di toni più scuri e scelse di illuminare scarsamente gli ambienti. Un esempio della pittura di questo periodo è l’opera Il tessitore.
Negli ultimi trenta mesi della sua vita Van Gogh completò cinquecento opere, e negli ultimi sessantanove giorni firmò addirittura settantanove quadri. Il 22 febbraio 1890 ci fu una nuova crisi, da lui stesso qualificata come «l’inizio di uno degli episodi più tristi di una vita già infestata da avvenimenti tristi».
Il critico d’arte Robert Hughes scrisse che, tra il maggio 1889 e il maggio 1890, Van Gogh «ebbe degli accessi di disperazione e allucinazioni che gl’impedirono di lavorare, alternati a mesi in cui ci riuscì guidato proprio dall’estasi di un completo visionario». La sua depressione peggiorò e, secondo la versione ufficiale, il 27 luglio 1890, all’età di trentasette anni, durante una passeggiata in campagna si sparò con un revolver. Non si accorse che la ferita era mortale e tornò alla pensione Ravoux, dove due giorni dopo morì nel suo letto tra le braccia del fratello Theo.
Sul suo capezzale fu trovata una lettera che diceva: «per il mio lavoro io rischio la vita e ho compromesso a metà la mia ragione».
L’Olanda oggi è un paese molto attivo, che ha conosciuto una politica di tipo socialista, rivista in senso liberale negli anni successivi. Colpiscono il livello tecnologico e la pulizia quasi maniacale del centro storico di Amsterdam.
Altrettanto, l’ordine che si vede nella funzionalità dei servizi pubblici e nella puntualità, questo Paese di ciclisti incalliti, a causa della sua storia, è ampiamente libertino, oltre il 50% dei suoi 18 milioni di abitanti si dichiara agnostico o ateo, mentre il cattolicesimo arriva difficilmente al 23%. La multietnicità e il green sembrerebbero le caratteristiche che colpiscono maggiormente. Non è raro incontrare rabbini nei loro abiti tipici né mussulmani e donne con il chador.
Ma le problematiche dovute alla difficoltà d’integrazione, che si traducono in una diffusa microcriminalità, sono presenti e si vedono. La libertà, ad Amsterdam, è concepita nella facoltà di essere e fare ciò che si vuole. Non esistono, almeno apparentemente, mentalità discriminatorie. L’omosessualità è ostentata ma nessuno sembra trovare la cosa fuori luogo. Coffe shop e quartiere a luci rosse fanno parte ufficialmente degli itinerari turistici. Quindi, sesso a pagamento e droga, non sono solo liberi, ma consigliati. Aborto, divorzio, eutanasia, gender, sono desideri che, ad Amsterdam, nessuno mette in discussione.
Alta tecnologia e a-moralità sono le due caratteristiche principali. Personalmente, non credo vi sia una stretta correlazione tra di esse, tuttavia, i paesi neolatini di tradizione cattolica sono certamente più caldi, molto meno green, ma i principi ancestrali e cattolici nonché il diritto naturale vengono ancora rispettati, nonostante i tentativi sovversivi abbiano attecchito anche nel Belpaese.
Foto di Helena Jankovičová Kováčová da Pixabay