Un vescovo: “eliminiamo le inutili sanzioni alla Russia”
di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL PRESIDENTE DI PAX CHRISTI
“A questo punto perché non eliminare le inutili sanzioni commerciali alla Russia?”: la provocazione è di un vescovo cattolico, abituato alla logica evangelica del sì sì – no no: Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo emerito di Gravina Altamura e Presidente di Pax Christi.
In questa intervista con Informazione Cattolica analizza anche il non facile momento internazionale dopo i dazi di Trump.
Eccellenza Ricchiuti, a seguito dei dazi di Trump, il mondo finanziario ha bruciato tanti soldi, magari utili a soddisfare altre cause e combattere le povertà…
“Nel mondo esistono tante sacche di povertà e miseria, non solo quella da mancanza di alimenti, ma anche solitudine, emarginazione, mancanza di lavoro, scarsa dignità, stipendi bassi. Pochi, tuttavia, fanno attenzione al grido di aiuto dei poveri che sono i privilegiati di Dio, e alla fine dei tempi saranno benedetti. Oggi, spiace dirlo, viviamo in un tempo nel quale la finanza prevale sulla politica e sulla stessa dottrina sociale della Chiesa. Bisogna cercare la pace”.
Che fare?
“Nel mondo sono tanti gli irresponsabili, e Trump fa parte di questa schiera di gente senza equilibrio, ma è in ottima compagnia. Che dire di quello che accade a Gaza? Quando le scelte della politica e della economia mettono al bando i poveri siamo alla fine. La politica è schiava della finanza mentre dovrebbe dettare le regole alla finanza. Noi, a tutti i livelli, specialmente a quello europeo, non abbiamo politici all’altezza di questo nome. Ci basti sentire certi discorsi assurdi, da vomito, della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che invita al riarmo per avere la pace. Ma siamo impazziti? O i discorsi di Draghi che ci dice che la corsa agli armamenti porterà benessere economico. Qui se la ridono solo i mercanti di armi, dunque di morte. Ma se dici certe cose sei definito filo russo. Eppure l’Europa oggi paga il dazio proprio a Trump di essersi appiattita su visioni totalmente a favore dell’Ucraina quando sarebbe stato saggio e lungimirante una equidistanza e cercare il dialogo diplomatico e non armare uno dei contendenti”.
Trump ha messo i dazi e siamo finiti nella bufera…
“Non sono un economista e pertanto non posso dare un giudizio tecnico. Tuttavia, a questo punto, posto che lo stesso Trump non ha messo dazi alla Russia, che senso ha mantenere a livello europeo le inutili sanzioni commerciali alla Russia che non hanno prodotto alcun risultato? Meglio toglierle e parlare con Putin che non è Hitler, non è il male assoluto. Anzi a dirla tutta, è quello che oggi mantiene lucidità. A mio avviso, al posto di ventilare guerre ed armamenti, l’Europa dovrebbe cercare assolutamente di dialogare con la Russia e Putin. Quest’ultimo mi sembra più rispettoso del buon senso di gente come Trump e Macron, politici comunque scelti dai loro elettori. Loro li hanno voluti, loro se li tengano”.
Se Trump dice qualche cosa di contrario alla dottrina della Chiesa su immigrazione apriti cielo… Per il momento nessun grido Vaticano sui dazi…
“Non so il motivo di questa condotta. Del resto il Papa è in quelle condizioni di salute ed anche quando parla, e le cose le dice chiare e serie, non è ascoltato, anzi è il meno ascoltato di tutti e lo abbiamo visto in tema di guerre, immigrazione o problemi sociali. Innegabilmente non capisco questo silenzio, ma quando lei dice Chiesa si riferisce solo a quella istituzionale, mentre ricordo che tutti siamo Chiesa. Venendo alla Chiesa istituzionale, effettivamente vi sono momenti e personaggi che cercano di tutelare equilibri e situazioni e credo che sui dazi si dovrebbe e potrebbe intervenire. Il Vangelo segue la logica del parlare con il sì quando è sì e con il no quando è no. Ma non sempre questa logica, che fa parte dell’essere costitutivo del cristiano, è seguita. Io torno a dire che bisogna dialogare con Putin che non è il demonio e togliere le sanzioni alla Russia anche per non regalare questo interlocutore a Trump”.
Grazie Eccellenza. Che Dio la benedica