Rituali di massa e neopaganesimo
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I GIOVANI COME AGNELLI CONDOTTI AL MACELLO…
Quanti commenti sui social! Quante persone giudicano ed emettono sentenze dinanzi all’ennesima terribile, assurda uccisione di una ragazza. Ed ognuno dichiara cosa si dovrebbe fare per evitare o cosa si dovrebbe fare per punire. Alcune sono opinioni condivisibili, soprattutto se si riflette su una società che ti violenta attraverso la visione di film intrisi di horror e ti propone con insistenza miti di bellezza, di successo, di ricchezza. È questa l’idolatria, l’essere immersi – come in una palude – nel più assoluto paganesimo, quello che ti plagia attraverso ritualità di massa (se lo fanno tutti perché io no?), attraverso trasmissioni oscene – sia per contenuto che per costumi – o tramite gli influencers, quelle persone che, dietro lauto compenso, diffondono modelli e stili di vita tutt’altro che positivi. E i giovani, come agnelli innocenti condotti al macello, facilmente vengono risucchiati da questo vortice perché, se non corrispondono a queste tendenze, spesso si sentono inadeguati, falliti, privi di scopo. Così tutto appare possibile, tutto diventa un diritto, persino la pretesa di arbitrariamente disporre di un corpo altrui a proprio piacimento, o di sopprimerlo se si viene rifiutati.
Come siamo arrivati a questo punto? Proviamo a fare un passo indietro…
Come sono cresciuti questi ragazzi? Come sono stati educati sin dalla più tenera età? Quali regole e valori hanno permeato la loro anima?
Nell’ultimo ventennio, come insegnante, ho assistito al lento e progressivo declino della scuola, alla continua resa del corpo docente (dirigente in primis) dinanzi alle pressanti richieste di genitori esigenti sì, ma portatori di falsi bisogni. Così, quando un figlio non ottiene buoni risultati, ora vanno inquisiti la scuola, il docente, i metodi di insegnamento. La stessa cosa che avviene quando un alunno si rende responsabile di azioni scorrette, anche molto gravi.
Allora è questo il tempo di affrontare la realtà, di ripartire dall’educazione familiare: non ci vuole molto, infatti, per capire che è stato completamente capovolto il concetto di disciplina, di rispetto, di buone maniere, di obbedienza… sì, obbedienza! È questa la grande assente oggi, in famiglia come nella scuola. Ho letto persino di proposte (in alcune scuole già in atto) di valutazione mensile del docente da parte degli studenti. Scusate…ma davvero si è così ingenui? Un professore si ammazza di fatiche e di stress tra pazzesche programmazioni, scrupolosa preparazione di lezioni, correzione di compiti e lacrime ingoiate silenziosamente quando in classe si incappa in un alunno problematico…e poi? Da quegli stessi alunni che magari non hanno mai aperto un libro, né ascoltato o mostrato rispetto, egli dovrebbe essere valutato? Ma, sicuramente, qui deve esserci stato un corto circuito di neuroni! E quale docente potrà ancora mostrarsi obiettivo nella valutazione? Chi non temerà le ritorsioni di alunni rissosi? Come dovranno prostrarsi ancor più i docenti? A questo punto si potrebbe affermare che non si stia solo sfiorando il ridicolo ma che si sia proprio toccato il fondo.
La scuola italiana sta morendo, questa è l’ineluttabile realtà. Neanche per eutanasia, ma per brutale suicidio. Perché? Si potrebbe anche osservare, per la gioia di quanti hanno inneggiato al concetto di laicità dello Stato e sono diventati i paladini della guerra al Crocifisso, che in nome dell’integrazione e del rispetto delle culture altrui si è ormai diffusa la tendenza ad insegnare i precetti di altre religioni, ignorando e mettendo in angolo la nostra religione cristiana. Bene, i risultati sono sotto i nostri occhi: i giovani non conoscono nulla delle loro radici, della loro patria e ignorano anche la storia dell’Europa e del Cristianesimo. Ma questo avviene anche in altre nazioni europee dove ormai già vigono altre leggi.
La vera riforma da auspicare, l’unica via di salvezza per la nostra gioventù, è dunque quella di tornare a Dio. Se vogliamo recuperarla, bisognerà ripartire dai Comandamenti, quelle parole di vita eterna che anche noi adulti abbiamo dimenticato. Eccoli:
1) Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all’infuori di me.
2) Non nominare il nome di Dio invano.
3)Ricordati di santificare le feste.
4) Onora il padre e la madre.
5) Non uccidere.
6) Non commettere atti impuri.
7) Non rubare.
8) Non dire falsa testimonianza.
9) Non desiderare la donna d’altri.
10) Non desiderare la roba d’altri.
Se solo si comprendesse che è tutto scritto e racchiuso qui, se i Comandamenti venissero rispettati, non ci sarebbe bisogno di altre leggi perché essi sono Parole di vita!
Oppure si desidera cancellare definitivamente la nostra identità italiana ed europea? In tal caso, di cos’altro vorremo meravigliarci in questo mondo capovolto, dove molti avvenimenti sono manipolati e proposti secondo le idee partitiche del momento, dove il male viene travestito da bene e propagandato come fosse cosa normale, anzi necessaria?
Penso a quanti si sono scandalizzati quando, ad esempio, quel cattivone dal ciuffo biondo ha osato affermare: “Carissimi giovani, voi siete perfetti così, come Dio vi ha creati!”. Ma non è la pura verità? Vi sembra forse una bestemmia?
Certo, forse trovate normale che a un bambino di quattro anni si possa insegnare – secondo linee guida approvate in alto loco – che sì, beh, cari bambini non è che dovete rimanere sempre così, come siete nati, per tutta la vita…in fondo ogni tanto (a vostro piacimento) potreste cambiare sesso e identità… Tutto fluido dunque: tutto normale? Come si può concepire un tale plagio della mente di un bambino? Non si è ancora stanchi delle varie ideologie woke, gender e della cancel culture? E di quei diritti luciferini sponsorizzati e promossi come “umani” anche sulle reti televisive nazionali? E invece, il diritto alla vita di un concepito, non sarebbe umano?
Forse si dovrebbe considerarlo un potenziale fattore di inquinamento? Se così fosse, bisognerebbe chiedersi quale follìa sta distruggendo l’umanità! La stessa follìa e indifferenza di quanti non hanno avuto nulla da obiettare dinanzi ad un corteo che è sfilato per le vie di Napoli mostrando, come un trofeo, uno stendardo recante l’immagine della Madonna che aveva fra le mani una pillola abortiva! Vergognoso!
O siamo davvero così assuefatti alla blasfemìa da non cogliere l’enormità dell’oltraggio compiuto? Di cosa ancora vogliamo meravigliarci in questa società nichilista, edonista e così cinica da non vedere il massacro dei cristiani e le orrende stragi che si stanno compiendo ogni giorno in diversi Paesi del mondo? Se ne parla forse in tv?
Possibile che siano così poche le persone che riescono a vedere con chiarezza gli eventi che accadono e a leggere oltre le righe distorte di una narrazione mediatica spesso univoca e bugiarda?
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perchè io sono misericordioso e pietoso. Allora, a questo punto, davvero non possiamo che implorare Dio, sperare che ci perdoni per gli insulti, le profanazioni e le offese: per gli occhi che chiudiamo, per le orecchie che tappiamo, per la bocca che non apriamo per denunciare il male!
Siamo in Quaresima e, forse, come gli abitanti di Ninive che si convertirono dalla loro condotta malvagia, dovremmo anche noi cospargerci il capo di cenere e tornare con cuore sincero a Dio, prima che venga il giorno in cui tutti renderemo conto non solo delle nostre parole ma anche – e soprattutto – dei nostri silenzi.
Foto di Mircea Iancu da Pixabay