Conosciamo il Cardinale elettore Stanisław Ryłko

Conosciamo il Cardinale elettore Stanisław Ryłko

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Stanisław Ryłko, Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Laici, è nato il 4 luglio 1945 ad Andrychów, in diocesi di Bielsko-żywiec, in Polonia.

È entrato nel seminario arcidiocesano di Cracovia nel 1963 dove è stato accolto dall’allora giovane vicario capitolare Karol Wojtyła, che gli ha conferito gli ordini minori e, divenuto arcivescovo, il diaconato e l’ordinazione presbiterale il 30 marzo 1969.

Ha conseguito la licenza in teologia presso la Pontificia facoltà di teologia di Cracovia nel 1971. Quindi negli anni 1972-1978 ha proseguito gli studi alla a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, dove si è laureato in scienze sociali. Fin da questo periodo egli ha approfondito in modo particolare le tematiche riguardanti il ruolo e la missione dei laici nella Chiesa, con particolare riferimento alla ricchezza dei documenti del Concilio Vaticano II. In questo studio ha avuto come guida e maestro Karol Wojtyła.

È stato quindi nominato vice rettore del seminario maggiore di Cracovia. Dal 1978 al 1987 ha insegnato teologia pastorale e sociologia della religione alla Pontificia accademia teologica cracoviense. Nel 1979 è divenuto segretario della commissione per l’apostolato dei laici della Conferenza episcopale polacca. Fondata e a lungo presieduta da Karol Wojtyła, la commissione era guidata all’epoca dal cardinale Franciszek Macharski.

Nel 1987 è stato chiamato al servizio della Santa Sede come capo ufficio della Sezione giovani del Pontificio Consiglio per i Laici. Una carica che ha ricoperto per cinque anni, durante i quali ha curato in modo particolare l’organizzazione delle giornate mondiali della gioventù a Santiago de Compostela (1989), a Częstochowa (1991) e a Denver (1993). È stato quello il momento dello sviluppo e del consolidamento dell’esperienza ecclesiale delle Gmg. In particolare, dopo l’incontro spagnolo, è stato un evento straordinario l’appuntamento al santuario mariano nazionale polacco di Jasna Góra. Monsignor Ryłko ha coordinato l’accoglienza di tantissimi giovani provenienti da numerosi paesi, soprattutto da quelli che fino a quel momento avevano conosciuto il sistema ateista. Così come la Gmg negli Stati Uniti d’America è stata, due anni dopo, una risposta eloquente alle sfide della società secolarizzata.

Il suo trasferimento alla Sezione polacca della segreteria di Stato ha segnato l’inizio di una collaborazione ancora più diretta e intensa con Giovanni Paolo II. Una collaborazione che è proseguita fino alla morte di Papa Wojtyła.

È stato nominato segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, il 20 dicembre 1995, ed al contempo è stato eletto vescovo titolare di Novica. Il 6 gennaio 1996 ha ricevuto l’ordinazione episcopale.

Ha collaborato, alla guida del dicastero per i laici, con i cardinali Eduardo Francisco Pironio e James Francis Stafford. In questi anni ha svolto una grande opera di collegamento con tutte le associazioni, i movimenti e le nuove comunità che fanno parte del vastissimo panorama del laicato cattolico.

Il 4 ottobre 2003 è stato promosso arcivescovo e nominato presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. L’incarico conferitogli da Giovanni Paolo II gli è stato confermato da Benedetto XVI il 21 aprile 2005. In questa veste ha organizzato la giornata mondiale della gioventù che si è tenuta a Colonia, nell’agosto di quello stesso anno, culminata con le celebrazioni presiedute da Benedetto XVI nella spianata di Marienfeld. Allo stesso modo ha seguito l’organizzazione e lo svolgimento dell’incontro mondiale dei giovani nel luglio 2008, a Sydney in Australia, nonché delle GMG di Madrid in Spagna nell’agosto 2011 con Papa Benedetto XVI, e di Rio de Janeiro in Brasile nel luglio 2013, con Papa Francesco,

Dopo la conferma (24 settembre 2013) come Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici fino alla scadenza del quinquennio, il 6 febbraio 2014 Papa Francesco lo riconfermato alla guida del Dicastero. È autore di numerose pubblicazioni. Tra queste, I laici nella Chiesa oggi. Sfide e prospettive (2000).

Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Il 28 dicembre 2016 il Santo Padre Francesco ha chiamato il Cardinale Stanislaw Rylko a succedere al Cardinale Santos Abril y Castelló, nell’incarico di Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Da Benedetto XVI è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2007, con il Titolo del Sacro Cuore di Cristo Re, Diaconia elevata pro hac vice a Titolo presbiteriale (19 maggio 2018). È membro del Dicastero delle Cause dei Santi.

Il cardinale Rylko è uno dei numerosi prelati che hanno lavorato nella Curia Romana per circa trent’anni. Durante questo periodo si è dedicato a servire la Chiesa e molto raramente ha rilasciato interviste. Le sue opinioni su argomenti controversi sono quindi in gran parte sconosciute.

Mentre era ancora presidente del Pontificio Consiglio dei Laici, il Cardinale Rylko ha sottolineato la necessità per le famiglie cattoliche di aderire pienamente agli insegnamenti del Vangelo, nonostante la cultura prevalente. “Molti stanno scegliendo di non sposarsi”, ha detto, “e c’è un enorme aumento del numero di coppie conviventi e di persone che divorziano. Il divario si sta allargando tra il magistero della Chiesa e la vita reale dei fedeli. Siamo indubbiamente di fronte a un pericoloso cambiamento culturale post-moderno che minaccia il destino dell’umanità. Nei nostri tempi accade spesso che quando la Chiesa parla della natura della famiglia e del matrimonio (unione tra un uomo e una donna) e della sua indissolubilità, fedele e fecondo amore coniugale e apertura alla vita, può sembrare una voce “piangere nel deserto” che viene spesso contestata, respinta e persino ridicolizzata dai media. Ma questa voce non può e non deve non essere ascoltata”. Il cardinale ha anche osservato che il diritto civile dovrebbe proteggere la famiglia.

Il cardinale Rylko ha sottolineato che “la fede non è una questione privata”, offrendo una diagnosi grave dei mali che affliggono il mondo occidentale. Ricordando Benedetto XVI, ha detto che stiamo assistendo alla morte della fede nell’uomo moderno, che si è stancato dal contatto con Dio, e così ha perso sensibilità nei suoi confronti.

Il cardinale polacco ha più volte affermato che i cristiani sono chiamati a testimoniare nel mondo di oggi la santità della vita umana e a Dio.

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