Mario Giordano, un mattatore “Fuori dal coro”

Mario Giordano, un mattatore “Fuori dal coro”

di Ricky Barone

DINASTY E ALTRE STORIE

In una splendida giornata di sole di inizio Primavera circa 400 persone si sono ritrovate – nei giorni scorsi – all’Auditorium Giorgio Gaber di Castelmella (Bs) per incontrare Mario Giordano, noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo, che da anni è il protagonista della trasmissione di successo “Fuori da coro” su Rete 4. Un giornalista scomodo ma forse sarebbe meglio definire libero, il che lo rende amato/odiato a seconda della prospettiva da cui lo si guardi.

Con grande scioltezza e familiarità si è presentato all’appuntamento con il suo pubblico, entrando subito in sintonia con le persone presenti, grazie alla sua semplicità ed empatia. Il tema dell’incontro era legato alla presentazione di “Dinasty”, il suo recente libro che ruota attorno alle vicende – spesso umanamente infelici – di quattro tra le più ricche e potenti famiglie italiane: Agnelli (Fiat), Del Vecchio (Luxottica), De Benedetti (Editoria) e Benetton. In realtà l’incontro ha toccato come prevedibile anche altri argomenti, mantenendo sempre ben alta la bandiera della libertà.

“Non è detto che noi possiamo cambiare il mondo, ma noi dobbiamo combattere perché il mondo non cambi noi stessi!”, questo il refrain ripetuto più volte da Mario Giordano. Il quale è entrato sul palco, dopo la presentazione delle due organizzatrici, Agnese e Angelica, quasi scusandosi per aver “costretto” alcune centinaia di persone a rinunciare ad una splendida giornata di sole per rinchiudersi in un auditorium ad ascoltare un conduttore con “la voce di una friggitrice”. “La gente come noi non molla mai”, il famoso canto che accompagnava le contestazioni nei confronti del Green Pass, è servito per rompere il ghiaccio e introdurre la performance di Mario Giordano. “Mi piacciono le persone che non mandano la testa all’ammasso. Oggi ci vogliono impedire di pensare con la nostra testa e usano il terrore. E’ questa l’unica vera emergenza. Vi ricordate tutti i momenti di terrore che ci hanno catapultato addosso negli ultimi tempi? Prima c’era lo Spread, non si poteva fare debito mentre oggi possiamo fare 800 miliardi di debito senza battere ciglio! Ed è vietato obiettare. Viviamo in un mondo dove impera il pensiero unico e viene applicata la demonizzazione del pensiero diverso, diventi subito un untore! Come durante la Pandemia, abbiamo assistito all’apoteosi di questa rappresentazione. Un medico che curava i malati senza attenersi alle circolari criminali veniva demonizzato a reti unificate. Giuseppe De Donno è stato portato alla morte, ma non si poteva dire. L’obiettivo era il vaccino, bisognava imporlo a suon di menzogne! Come disse Draghi il 21 luglio 2021: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”. Mentiva sapendo di mentire. Questa è la menzogna di Stato, attraverso un’ideologia calata dall’alto, senza possibilità di porre obiezioni. Sapevano tutto, taroccavano i dati, bisognava imporre un dogma. Dobbiamo tenere il cervello acceso, non dobbiamo mandare i nostri figli all’ammasso”.

Da abile e consumato mattatore Mario Giordano non fa puro esercizio dialettico ma affronta i temi con grande realismo e concretezza. Sfiora la questione ambientale, il Green Deal, (“ci hanno prospettato l’Apocalisse!”), poi “c’è l’allarme russo, è questa l’emergenza, abbiamo i russi alle porte! Gli Stati Uniti non esistono più e non esiste la Nato! Così ci dicono che dobbiamo aderire subito al progetto ReArm Europe, con l’indebitamento dei singoli stati. Tutto naturalmente a favore della Germania. Che è lei stessa in ginocchio a causa del Green Deal. I danni che produce la UE sono peggio dei dazi di Trump. I danni della Banca Centrale Europea, le bollette alle stelle, i tassi di interesse alle stelle. E intanto rimettiamo i soldi nelle tasche della Germania. E guai a dire il contrario, subito sei demonizzato, ti danno del putiniano, del colluso col nemico!”.

Mario Giordano picchia forte: “sono tutte emergenze, bisogna fare presto, non bisogna obiettare. Ogni diritto viene calpestato, come è successo per ReArm, approvato dal vecchio Parlamento tedesco giusto in tempo per non far votare quello nuovo”. Il mantra, lo slogan dell’incontro è però sempre quello: “teniamo acceso il cervello, non rinunciamo a pensare”. Si volta pagina per andare ad attaccare la categoria della quale Mario Giordano fa parte, quella dei giornalisti. “Dubitate dei giornalisti! Scriverò un libro sui giornalisti e lo intitolerò “I cialtroni”. Prima di essere dei venduti sono dei cialtroni. Io sto facendo la collezione delle cavolate che i giornalisti scrivono. Ne ho sentite, lette e viste di tutti i colori. Il pilota Trulli abbinato all’immagine di Alberobello, località nota per i trulli; una certa Benedetta Parodi dire al TG i “missili Tom Cruise”. I giornalisti sono degli asini, si acquattano alle veline del potere”.

Non manca qualche considerazione personale. “Spesso mi viene la tentazione di mollare, vivo con 80 querele sulle spalle, e tante ne ho chiuse, senza essere mai stato condannato. Ormai sono abituato alle visite dell’Ufficiale Giudiziario”. Quindi una riflessione sul senso di un incontro come questo, partendo da un semplice spunto:”mi piace la maglietta che molti di voi indossano con la scritta “Irriducibili”. Vuol dire che noi ci siamo, andiamo sempre avanti. Anche se non riusciamo a cambiare il mondo non permettiamo al mondo di cambiare noi stessi”.

Si passa poi al tema del giorno, il libro “Dinasty”, che è “un libro sui potenti, che contano più della politica. Sono quattro le famiglie italiane di cui parlo: Agnelli, De Benedetti, Del Vecchio e Benetton. “Gli anni ’80 hanno rappresentato la gloria del capitalismo, con le dinastie italiane all’apice. E questo dove ci ha portati? “Dinasty” ci mostra uno spettacolo vergognoso, tra faide familiari, dossier falsificati, meschinità umane in mezzo a disastri umani. Margherita Agnelli indossava orecchini dal valore di 78 milioni! Nonostante i 220 miliardi di aiuti pubblici ricevuti nel corso degli anni (1975 – 2012) la prima cosa che ha fatto la Fiat cos’è stata? Cercare di non pagare le tasse. Questo è lo sfascio. Del Vecchio è stato il fondatore della Luxottica, nato in un orfanatrofio e morto tre anni fa. Gli eredi non hanno ancora accettato l’eredità per dissidi interni. Diciamo che la ricchezza non è un male assoluto, anzi, è un bene, e gli imprenditori sono da lodare perché si impegnano con progetti e idee, è grazie a loro che il paese cresce. Ci sono quelli però che si arricchiscono sulle macerie del paese. Mi dicono che sia difficile essere il figlio di Agnelli, mi viene da ridere. Il figlio del cassaintegrato cosa dovrebbe dire? Abbiamo Lapo Elkann che spende 3000 € al giorno senza alcun problema. Stiamo assistendo alla decadenza di questa famiglia e nessuno che ce la racconta. Hanno avuto decenni di aiuti, di ricchezza alle spalle degli italiani e non hanno fatto nessuna riflessione sui valori. Margherita Agnelli, la figlia di Gianni Agnelli ha ereditato un miliardo. Ma essendo in lite con i figli non partecipa alle feste di compleanno, non vede i nipoti. Cosa vale di più? I soldi o i rapporti con i familiari?”.

Prima di concludere un ricordo ad una persona speciale, alla quale è dedicato il libro. “Questo libro è dedicata ad una cara collega prematuramente scomparsa, Carlotta Dessì, una giovane vita spezzata da un tumore, lei era sostenitrice del vaccino, chissà. E’ morta nel Febbraio del 2024. Nel Maggio 2023 era a ballare, poi nell’Agosto di quell’anno scoprì di essere malata. Eppure fino a che ha potuto è venuta in redazione ed era lei che sosteneva gli altri. Veniva da una famiglia di valori veri, e ci ha dimostrato che l’eredità morale vale molto di più di quella finanziaria. Carlotta ci ha insegnato questo. Si collegava dall’Ospedale, ci diceva di non mollare. Ci ha donato la sua generosità, senza perdere mai il sorriso, regalandoci una fila infinita di valori buoni e veri”.

Prima del consueto spazio alle domande un invito al pubblico, al quale Mario Giordano deve il successo delle sue trasmissioni, è grazie al pubblico se riesce a mantenere un programma di denuncia come “Fuori dal coro”, che talvolta i suoi stessi editori hanno pensato di chiudere. “Io faccio queste presentazioni perché mi interessa incontrare le persone, se avete delle tematiche che vi stanno a cuore segnalacele. Dobbiamo combattere chi mente sapendo di mentire e mi riferisco in particolare a certi politici. Dobbiamo combattere la Magistratura, la Procura che ci respinge tutto, vediamo anche la Commissione di Inchiesta Covid che è ferma, spero non sia stata insabbiata. L’unica possibilità che abbiamo è di fare inchieste, denunciare i problemi, sollevare temi importanti ma troppo spesso dimenticati”. Sarà anche stato un pomeriggio rubato ad una bella giornata di sole, magari sul lago, ma ne valeva decisamente la pena.

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