Ma come è occhiuta l’AI cinese!
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SE SI PROVA A TRADURRE QUALCOSA DI NON GRADITO AL REGIME L’INTELLIGENZA DIVENTA “STUPIDA”
Il tema del momento è l’intelligenza artificiale (AI). Bitter Winter ha pubblicato un articolo del direttore Marco Respinti molto interessante sul tema, ma la padronanza dell’inglese non permette di apprezzare le sfumature del testo e allora ecco che si ricorre proprio dell’AI. Sullo smartphone abbiamo da poco scaricato quella cinese, DeepSeek, di cui si parla tanto, e dopo aver copiato e incollato l’articolo di Respinti, riceviamo una risposta in cinese*, due righe in alfabeto mandarino più incomprensibili dell’inglese che avevamo chiesto di tradurre. Facciamo altri tentativi, ma il risultato non cambia. Proviamo ad aggirare l’ostacolo inviando un paragrafo per volta. Bingo! Il primo paragrafo viene tradotto, ma, lo si capisce dopo, è un pezzo abbastanza innocuo, infatti, col secondo invio si erge una muraglia… cinese e arriva questa risposta in inglese: «Sorry, that’s beyond my current scope. Let’s talk about something else», (Mi dispiace, questo va oltre il mio scopo attuale. Parliamo di qualcos’altro).
Il paragrafo in questione è questo (tradotto con google traduttore): «Ora è il turno di DeepSeek. L’azienda e le sue app vengono descritte come una minaccia posta al mondo da un paese altamente sorvegliato e militarizzato dove nulla è veramente gratuito, il governo controlla tutto e lo stato-partito controlla anche le imprese “private”. Che notizia… Per rendersi conto che la Repubblica Popolare Cinese è l’inferno sulla Terra, c’era bisogno di intelligenza artificiale. Forse l’intelligenza umana non è stata all’altezza del compito. Improvvisamente, i commentatori hanno scoperto che l’informazione nella Repubblica Popolare Cinese è censurata e la verità camuffata, limitata e negata. Di punto in bianco, i servizi di stampa ripetono che DeepSeek, un fedele servitore del regime comunista cinese, è così artificialmente intelligente da rifiutarsi di rispondere alle domande sul massacro di piazza Tiananmen del 1989 – che per il governo di Pechino non è mai avvenuto –, sulla persecuzione di gruppi e religioni, sulla situazione dei diritti umani nella RPC o sullo status politico della Repubblica di Cina a Taiwan. Sorpresa, sorpresa».
Ecco come l’intelligenza cinese si dimostra particolarmente “intelligente”, capisce quando si critica il regime e, con gentilezza tipicamente orientale, invita a parlare d’altro. Ma no, avevamo bisogno di una traduzione, ma il Comitato Centrale che governa l’AI cinese, gratuita, veloce, efficiente, ma … “non toccare le banane”.
*La frase in cinese dice: “Ciao, per ora non posso rispondere a questa domanda. Cambiamo argomento”.