L’esibizionismo giudiziario della Cassazione
di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL PROFESSOR ALDO LOIODICE
“Un esempio di esibizionismo giudiziario”: il professor Aldo Loiodice, noto avvocato amministrativista, docente di diritto costituzionale alla Uniba di Bari commenta in questo modo la recente sentenza della Cassazione che, in un controverso caso giudiziario, ha statuito che nella carta di identità non si dica padre e madre, ma genitore uno e genitore due.
Professor Loiodice, un precedente che ha fatto inquietare il mondo cattolico…
“Io capisco la preoccupazione, perché non possiamo escludere, anzi ritengo che sia probabile, possa essere un modo per fare entrare nella nostra vita la cultura del gender, come già accaduto nelle scuole. Però io non mi preoccuperei più di tanto”.
Cioè?
“La Cassazione ha definito con sentenza un caso specifico, non ha il potere di legiferare e l’Italia non è un è Paese di common law come l’Inghilterra in base al quale l’ultima pronuncia è vincolante, fa stato e legge. Si tratta di un semplice precedente che magari verrà smentito e cambiato da altra pronuncia tra sei mesi, un anno. Insomma, non la drammatizzerei anche se dal punto di vista etico non è bella”.
In che senso?
“Per un credente è difficile da capire e giustificare, non ho dubbi. Però la mia opinione è che la fede si propone e non si impone e non possiamo dare per scontato che tutti siano credenti. Tra l’altro Dio stessi ci ha lasciati liberi di scegliere, anche di sbagliare”.
Ma genitore uno e due?
“Ripeto: è un precedente, non legge che afferisce ad un singolo caso. Penso che la ratio, ammesso che di tale possiamo parlare, è quella di evitare discriminazioni, ma è assolutamente fuorviante se fosse quella”.
Perché?
“A mio avviso il tutto rientra in quel tentativo che notiamo di fare entrare nella vita la teoria del gender e ritenere che la sessualità sia una cosa fluida, quando invece i generi sono maschio e femmina. Poi innegabilmente ormai da tempo dobbiamo prendere atto del potere delle lobby gay che esistono e sono influenti”.
Da costituzionalista qual è la famiglia e che cosa è?
“Indipendentemente da certe sentenze, la famiglia per il nostro ordinamento e per la Costituzione è una società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, cosa che segue i criteri della natura e per questo si dice famiglia naturale o tradizionale. Le altre unioni, che ciascuno è ovviamente libero di fare, sono convenzioni private, unioni civili e quant’altro, ma non famiglia. Ma ormai è in atto ad ogni livello un tentativo abbastanza evidente di scardinare la famiglia e le figure del padre e della madre biologici”.
Che pensa in sintesi di questa sentenza?
“Non la trovo preoccupante per gli effetti pratici anche se potrebbe spingere altri ad intraprendere la stessa via. Però non è vincolante per lo Stato che segue le leggi del Parlamento e non le sentenze della Cassazione. A mio avviso è un caso di protagonismo o esibizionismo giudiziario”.