Per superare le ferite dell’aborto
A cura della Redazione
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DAL 23 AL 25 MAGGIO, A BOLOGNA, LA VIGNA DI RACHELE ORGANIZZA UN RITIRO SPIRITUALE PER CHI PORTA LE FERITE DELL’ABORTO
Carissimi lettori di Informazione Cattolica, sono Monika Rodman Montanaro, fondatrice in Italia della Vigna di Rachele, che in questi mesi compie 15 anni di attività offrendo dal 23 al 25 maggio un nuovo appuntamento di ritiro spirituale, per il quale sono attualmente in corso le iscrizioni, un ritiro spirituale rivolto a chi porta ancora la dolorosa esperienza dell’interruzione di gravidanza.
Donne, uomini e coppie sono caldamente invitati a ritrovare la Speranza e a fare esperienza della Misericordia attraverso un percorso progettato per l’elaborazione del lutto che conduce alla guarigione interiore.
I partecipanti da tutta Italia fanno un vero e proprio “pellegrinaggio” per arrivare all’accogliente struttura ospitante a Bologna. Il numero ristretto di 10 partecipanti permette di fare un’esperienza personalizzata.
Come avviene da anni, anche quest’appuntamento verrà guidato da un’equipe che comprende la presenza continua sia di un sacerdote sia di collaboratrici che hanno fatto il proprio percorso per risanare le stesse ferite.
In questa piccola comunità di fiducia si vive un intenso percorso per elaborare il lutto collegato alla perdita di uno o più figli con l’aborto volontario o terapeutico.
Chi ha partecipato in passato racconta l’aver vissuto non solo un’esperienza di riconciliazione, ma della Chiesa in ascolto: “E’ stata un’esperienza unica e profonda. La Chiesa non ti volta le spalle. L’ho sempre considerata un po’ “bacchettona”, invece mi sbagliavo. C’è molta fratellanza e vicinanza tra tutti i partecipanti.”
“A me ha colpito molto l’attenzione alla singola persona, la delicatezza del linguaggio, la cura dell’ambiente e dei dettagli. Tutto questo mette al centro la singola persona che, sentendosi amata, si apre all’Amore.”
“Ho potuto vedere la fragilità di mio marito e tutto il suo dolore. Lui mi ha chiesto scusa. Non riesco più a condannarlo.”
Come fondatrice della Vigna di Rachele in Italia, collaboro sin dal 1997 con l’opera ormai presente in più di 50 Paesi del mondo.
Il weekend di ritiro offre l’opportunità di allontanarsi per 3 giorni dalle pressioni quotidiane per rivedere un capitolo della propria vita forse mai esaminato, una vicenda spesso messa nel dimenticatoio che però torna a galla e può manifestare conseguenze di lunga durata. Spesso le persone cercano un aiuto solo anni o persino decenni dopo, avendo rimosso tutto oppure sofferto in silenzio. Nella Vigna si trova un ambiente accogliente e compassionevole, e un percorso strutturato che infonde il coraggio e dà la forza per rivedere tutto attraverso gli occhi misericordiosi del Buon Gesù.
Il programma è molto efficace per coloro che hanno difficoltà a perdonare sé stessi ed altri. Questo non solo grazie agli esercizi proposti, ma perché mette Cristo al centro del percorso. Il ritiro include la condivisione delle storie personali, meditazioni ed esercizi con le Scritture, la celebrazione dei Sacramenti ed una Funzione Commemorativa.
Possono partecipare non solo donne, ma anche altre persone toccate o coinvolte. Nonni e fratelli, così come membri del personale medico, hanno tratto beneficio dal ritiro.
La Vigna di Rachele esprime concretamente la pastorale della misericordia che accompagna la proclamazione del Vangelo della Vita. Anche il nuovo sussidio sulla pastorale della vita umana, “La vita è sempre un bene”, pubblicato a Marzo 2025 dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, considera un elemento importante l’accompagnamento e la cura di chi ha vissuto l’esperienza dell’aborto.
Sono stati il Cardinale Elio Sgreccia e il Cardinale Carlo Caffarra ad aver compreso, nel 2010, l’importanza della Vigna. Quest’ultimo ha offerto, ben presto, la collaborazione del suo Ufficio della pastorale familiare. Anche l’attuale vescovo di Bologna, Sua Eminenza Cardinale Matteo Maria Zuppi, ha incoraggiato la continuazione dell’opera.
La Vigna di Rachele opera in piena comunione con la Chiesa universale e rappresenta una risposta autenticamente cristiana alla piaga dell’aborto, prendendo ispirazione da San Giovanni Paolo II, che già 30 anni fa, nella sua enciclica Evangelium vitae, ha implorato coloro che hanno abortito a non abbandonare la speranza, ad interpretare quest’esperienza nella sua verità, e ad aprirsi “con umiltà e fiducia al pentimento”.
Papa Francesco, recentemente scomparso, ha ribadito lo stesso incoraggiamento con la decisione di espandere a tutto il clero del mondo la facoltà di togliere ogni eventuale scomunica in cui la singola persona può essere incorsa con il peccato dell’aborto.
Si possono leggere commenti dei partecipanti ai ritiri italiani sul sito www.VignadiRachele.org. Lì si trova una gamma di risorse non solo per le donne e gli uomini che hanno vissuto in prima persona l’esperienza dell’aborto, ma anche per membri del clero e delle professioni d’aiuto.
Per l’appuntamento del 23 al 25 Maggio viene richiesta un’offerta per aiutare a coprire le spese del ritiro. C’è anche la possibilità di un aiuto economico per chi potrebbe averne bisogno.
Per iscriversi al weekend, o per ottenere ulteriori informazioni sulla pastorale del post-aborto, vi invitiamo a consultare www.VignadiRachele.org. Le email si possono inviare a: info.vignadirachele@yahoo.it e le iscrizioni per i ritiri a Bologna vengono anche accolte telefonicamente al fisso della Vigna di Rachele: 099.7724.518.