Il “Papa nero” e le superstizioni
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IL PAPA NERO TRA MITI E PROFEZIE
Nel vasto e complesso universo delle profezie religiose e apocalittiche, poche figure hanno suscitato tanto fascino, inquietudine e dibattito quanto quella del cosiddetto “Papa Nero”. Non si tratta semplicemente di un pontefice di carnagione scura o proveniente dall’Africa, come qualcuno potrebbe superficialmente pensare, ma di un simbolo più profondo e controverso: un’oscura incarnazione del potere ecclesiastico, spesso associata alla fine dei tempi, alla corruzione spirituale o alla contrapposizione all’autorità divina.
Che si tratti di una leggenda nata dalla paura del cambiamento, di una metafora teologica o di una proiezione esoterica dell’eterna lotta tra bene e male, la figura del “Papa Nero” riflette le ansie profonde che circondano l’autorità spirituale e la sua legittimità.
Le interpretazioni variano enormemente: per alcuni è il gesuita che rompe le tradizioni, per altri è l’ultimo bastione prima del ritorno di Cristo, per altri ancora è una pura invenzione. Ma una cosa è certa: il mito del Papa Nero, con la sua aura di mistero e conflitto, continuerà a esercitare un potente fascino su credenti, studiosi e appassionati di profezie anche in vista del prossimo conclave.
Le cosiddette “Profezie dei Papi”, attribuite a San Malachia, arcivescovo di Armagh del XII secolo, sono tra le fonti più citate quando si parla del Papa Nero. Questo documento, pubblicato per la prima volta nel 1595 da Arnold de Wyon, elenca 112 brevi motti latini, ciascuno attribuito a un futuro pontefice, da Celestino II (1143) fino all’ultimo papa, indicato con l’enigmatica formula: “Petrus Romanus”.
Secondo alcune interpretazioni, “Petrus Romanus” sarà un papa che guiderà la Chiesa durante una grande tribolazione, al termine della quale Roma sarà distrutta. In questo scenario, il cosiddetto “Papa Nero” sarebbe il predecessore o il contraltare simbolico di Pietro Romano — una figura di divisione o eresia interna.
Altri commentatori sostengono che il Papa Nero sia in realtà identificabile con un papa gesuita (l’Ordine dei Gesuiti ha come capo un “Superiore Generale”, spesso chiamato informalmente “il papa nero” per via della sua influenza e del colore dell’abito). La nomina di Papa Francesco, gesuita, nel 2013 ha riacceso queste speculazioni, poiché rappresenta il primo pontefice proveniente dall’Ordine di Ignazio di Loyola. Tuttavia, non c’è nulla nelle profezie di Malachia che menzioni direttamente un “Papa Nero” in termini cromatici.
Il medico e esoterista francese Michel de Nostredame, noto come Nostradamus, è un altro autore frequentemente associato alla figura del Papa Nero. Le sue quartine, spesso ambigue e aperte a molteplici interpretazioni, hanno generato innumerevoli congetture.
Una delle quartine più citate è la II.76, che recita:
“Dans les lieux plains d’eau des grandes douleurs nées,
par faute d’un naistre un chef ordonné,
Pour ne vouloir consentir aux grandeurs,
Roy des cieux fera le chef détourner.”
(“Nei luoghi colmi d’acqua nate grandi sofferenze,
per mancanza di una nascita di un capo ordinato,
per non voler acconsentire alle grandezze,
il Re dei cieli farà deviare il capo.”)
Alcuni interpreti hanno visto in questa quartina un riferimento a un leader religioso che devia dal suo cammino divino, associandolo a una figura corrotta o “nera”, nel senso simbolico di “oscura”, “eretica” o “sovversiva”. In diverse altre quartine si parla di un grande disordine nella Chiesa, con papi “spostati”, perseguitati o malvagi. Tuttavia, Nostradamus non menziona mai esplicitamente un “Papa Nero”, ma il simbolismo oscuro delle sue profezie ha spesso alimentato la leggenda.
Nel linguaggio ecclesiastico, l’”Antipapa” è colui che rivendica illegittimamente il papato. Alcune correnti esoteriche e tradizionaliste cattoliche vedono il “Papa Nero” come un falso papa, eletto in un contesto di scisma, che predicherà dottrine in contrasto con il Vangelo.
La figura del Superiore Generale dei Gesuiti, tradizionalmente chiamato “Papa Nero” per il suo potere e per l’abito nero dell’ordine, è diventata oggetto di numerose teorie del complotto. L’idea è che questo personaggio, agendo nell’ombra, abbia un potere superiore persino al papa ufficiale. Tale visione è stata alimentata dalla natura centralizzata e strategica dei gesuiti, dal loro ruolo nella Controriforma e dal loro coinvolgimento in missioni politiche e culturali globali.
La nomina nel 2013, come abbiamo detto, del gesuita Jorge Mario Bergoglio ha rianimato queste interpretazioni, soprattutto in ambienti sedevacantisti e ultratradizionalisti (quindi due ambienti protestantizzati…), che hanno visto Papa Francesco fino alla morte come un “falso papa” che avrebbe portando la Chiesa alla rovina.
La mistica e beata tedesca Anna Caterina Emmerick (1774–1824), beatificata da Papa San Giovanni Paolo II, ebbe numerose visioni profetiche. In alcune di esse, parla di una “chiesa delle tenebre” che si oppone alla vera Chiesa di Cristo. Secondo alcune interpretazioni, in questo scenario potrebbe emergere un leader religioso che guida l’umanità verso l’errore — un potenziale “Papa Nero” simbolico. Emmerick non usa il termine esplicitamente, ma le sue visioni sono state lette, soprattutto in epoca recente, come una possibile anticipazione di uno scisma interno o dell’avvento dell’Anticristo sotto spoglie clericali.
Anche San Giovanni Bosco, sacerdote e fondatore dei Salesiani, ebbe visioni profetiche, tra cui il celebre sogno delle due colonne (l’Eucaristia e Maria come colonne della salvezza della Chiesa in tempesta). In alcune sue visioni si parla di un papa che muore in esilio o martirio, e di un successore che affronta la “grande tribolazione”. Sebbene non faccia mai riferimento a un “Papa Nero”, la sua visione di una Chiesa attaccata dall’interno e dall’esterno è stata riletta da alcuni come un presagio del tradimento interno o dell’ascesa di un leader fuorviante.
In definitiva nessuno parla di “Papa nero” riferito al colore della pelle. Quindi tutti gli idioti che scrivono sui social preoccupati per l’elezione di un papa dalla pelle nere sono, oltre che idioti, anche ignoranti, razzisti e superstiziosi!