Mons. Seccia: “Müller ha ragione”

Mons. Seccia: “Müller ha ragione”

di Bruno Volpe

“È SBAGLIATO DIRE CHE SI ELEGGE IL SUCCESSORE DI FRANCESCO. ELEGERANNO IL SUCCESSORE DI SAN PIETRO”

“Ha ragione il cardinal Müller: sbagliato dire che si elegge il successore di Francesco, ma quello di Pietro”: Monsignor Michele Seccia, Arcivescovo emerito di Lecce fa un’analisi sommaria del pontificato appena concluso e guarda al Conclave.

Eccellenza Seccia, in una intervista, il cardinale tedesco Müller, molto seguito dal Papa Emerito Benedetto XVI, ha detto che è sbagliato dire che si eleggerà il successore di Francesco…

“Ha detto una cosa vera dal punto di vista ecclesiale. In questo il cardinale tedesco ha ragione. La Chiesa è retta dal Vescovo di Roma e Successore di Pietro, essendo stato egli il primo Papa della storia. Dunque nel conclave eleggiamo il successore di Pietro, questa è una visione ecclesiale giusta e condivisibile. Poi ve ne è una storica”.

Quale?

“Dal punto di vista storico, meramente cronologico, è sensato e direi persino giusto sostenere che si elegge il successore di Francesco. Ma la Chiesa, lo ripeto, non è di Tizio, Caio o Sempronio. La Chiesa è di Cristo e sarebbe meglio parlare di popolo di Dio e non del singolo Papa”

Qual è il patrimonio che ci lascia Francesco ed ha raggiunto i suoi obiettivi?

“Come ogni pontefice non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti ed era scontato. Dipende comunque da che ottica vediamo gli accadimenti. Il patrimonio principale che egli lascia è l’ascolto e l’annuncio della Parola di Dio e non è casuale che egli abbia creato la domenica della Parola. Francesco è stato un ottimo interprete del Concilio Vaticano II, bussola della Chiesa che non ha avuto ancora totale compimento ed è sempre attuale. Del resto è stato il Concilio più grande e dibattuto nella storia della Chiesa”.

Punto centrale del suo magistero, la misericordia…

“La misericordia, dal latino, è avere cura dei poveri. Non intendo solo quelli indigenti, ma poveri spiritualmente e nella prova, fisica e psicologica. Gli ultimi in tutto. Francesco ha dedicato spazio a questo tema ed ha avuto ragione. La misericordia dal suo canto necessita del dialogo ed anche questo aspetto del pontificato va considerato, saper dialogare con tutti naturalmente senza fare confusione o cancellare le identità, altrimenti diventa relativismo o sincretismo religioso. Devo aver rispetto ad esempio dei fedeli musulmani, ma questo non vuole dire che siamo uguali. In quanto alla misericordia, è sicuramente vero che esiste un giudizio individuale, ma nessuno in terra può sostituirsi a Dio e a Lui tocca il giudizio. Non sappiamo se la persona anche all’ ultimo momento, si sia pentita e allora meglio affidarsi a Dio che guarda nei cuori e non sbaglia. Evitiamo giudizi sommari sugli altri, spesso non veritieri o ingigantiti. In ogni caso bisogna affidarsi al sacramento della riconciliazione con umiltà”.

Il cardinal Mueller ha detto che è stato un pontificato talvolta ambiguo nei documenti…

“Non lo penso, anzi ritengo che la dottrina non sia cambiata, semmai il modo dell’annuncio, quello certamente sì. Ma la Chiesa deve capire i segni dei tempi. La dottrina naturalmente è sempre quella, ma segue il procedere della storia e del mondo e deve sapersi adattare senza snaturarsi”.

Il documento maggiormente controverso Amoris Laetitia. I divorziati risposati civilmente possono prendere la comunione?

“No, bisogna aspettare l’annullamento del Tribunale ecclesiastico. La dottrina su questo è ferma è il convivere in forma di fatto, more uxorio o la convivenza pre-matrimonio, è ed era peccato che non permette di accostarsi alla comunione. Poi, valutando caso per caso, in base al giudizio del confessore o direttore spirituale se si accerta che il soggetto si è pentito, è maturato, ha provato pentimento, allora il discorso cambia. Ma la dottrna generale resta: non è possibile dare la santa comunione in questi casi, ricordando che la Chiesa non è nostra, ma di Cristo”.

Riforma della Curia, è una urgenza?

“Tutto dipende da che senso diamo a questa parola riforma. Degli Uffici? Pastorale? Progressista o conservatore? Le sfumature sono tante”.

Benedizioni alle coppie gay…

“Ma voi avete letto tutto il documento o solo i titoli dei giornali e le conclusioni del testo che è molto più complesso del previsto? Il documento si basa sul concetto della misericordia e del pentimento e se rimane fermo il rifiuto come peccato grave degli atti sessuali tra persone dello stesso sesso, è corretto aprire le braccia a fratelli che spesso soffrono. La benedizione non è un sacramento”.

Ma non esiste il rischio di confondere la famiglia?

“Queste benedizioni vanno impartite senza creare scandalo sicuramente. Ovvio che la famiglia in senso cristiano è fondata dall’ unione oblativa tra un uomo e una donna uniti nel vincolo sacramentale del matrimonio ed aperti alla vita. Le altre forme non sono famiglie in ottica cristiana”.

Europa sempre più secolarizzata…

“È una situazione difficile che il nuovo Papa dovrò affrontare. Diminuiscono i battesimi o ci si battezza tardi, non so se per tradizione o reale convinzione. Ed è negativo che si ritardi a battezzare i figli. In effetti l’Europa è la grande malata della fede”.

Come sarà questo conclave?

“Sarà sotto l’influenza dello Spirito Santo e lo ribadisco: non è sensato invocare un Papa progressista o restauratore in quanto sono categorie che non appartengono alla Chiesa. Ogni Papa è diverso dall’ altro per sensibilità, storia, tradizione, formazione, origine geografica. Bisogna aspettare e vedere ad esempio se il nuovo lascerà le cose come stanno o se cambierà persino i collaboratori. In ogni caso, la Chiesa va avanti, chiunque venga”.

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