Feltri: “L’informazione sulla morte di Francesco è esagerata ed invasiva”
di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL CELEBRE GIORNALISTA VITTORIO FELTRI
“L’informazione sulla morte di Papa Francesco è stata esagerata ed invasiva. Neanche il Pontefice l’avrebbe gradita così”. A dirlo è il grande giornalista Vittorio Feltri, oggi editorialista de Il Giornale e consigliere regionale della Lombardia.
Direttore, in una sua rubrica hai risposto ad una lettrice che è stanco della copertura sulla scomparsa di Papa Francesco per come è stata ed è fatta. Perchè?
“Comprendo che è andato via il Papa che per la cattolicità, e non solo, è un punto di riferimento importantissimo. La notizia, ovviamente ci sta, inutile negarlo. Era sensato dare ampio risalto ed aprire giornali e telegiornali con questo tema, per carità. Ma la cosa a mio avviso, andava gestita con maggior sobrietà”.
Cioè?
“Giustifico il bombardamento mediatico nei prini due-tre giorni. Ma ritengo sia stata superata la misura. Anche oggi. Non c’è tv o giornale che non tratti del Papa e del Conclave. Capisco perfettamemte che viviamo in una nazione cattolica, almeno sulla carta, e papista per tradizione, ma alla fine ci si stufa. Esiste una misura nello scegliere gli argomenti che va rispettata alla pari dei tempi. E poi i servizi televisivi…”
Che vuole dire?
“Fatte le dovute eccezioni, in molte situazioni sciatti e banali, con interviste alla gente per strada e nelle piazze che neanche sapeva il motivo della richiesta. Ho visto una signora che candidamente ha detto di essere una turista di altra nazione, intenta a godersi il panorama di Roma e l’intervistatore continuava a chiederle del Papa”.
Insomma, non grande qualità…
“E’ così, può anche starci se lavori nella fretta e devi realizzare al volo un servizio di copertura. Ma quando questa modalità diventa prassi, no. Il servizio o l’articolo si fanno se davvero si ha qualcosa di valido da scrivere. E poi sinceramente ci sono anche altri argomenti altrettanto importanti”.
Resterà storica la foto in San Pietro di Trump e Zelensky…
“Ecco, quando quella foto quasi raggiunge o sorpassa la morte del Papa, ed è avvenuto, bisogna meditare. Innegabilmente è una foto che potrebbe risultare storica, ma attribuire alla morte del Papa quell’incontro, come è stato fatto, mi sembra eccessivo”.
Lei ha conosciuto di persona Papa Francesco…
“Nulla di personale contro di lui, persona gradevole, umana e simpatica. MI è piaciuto, anche se non sono un fervente papista”.
Torniamo al clamore per la morte di Francesco…
“Da giornalista ho seguito varie morti di Papa, compresa quella di Giovanni Paolo II, ma non ho assistito mai ad un eccesso come quello attuale. Resterà un mistero il silenzio assordante sulla scomparsa di Benedetto XVI, che avrebbe meritato molto di più”.