Raddoppia il tasso di suicidi tra le donne che hanno abortito e aumentano del 40% le morti violente

In questo momento così delicato non bisogna abbassare la guardia sulla salute psichica e fisica delle giovani donne che è seriamente minacciata dalla propaganda abortiva dei soliti noti, che ha proposto come soluzione l’interruzione di gravidanza fai da te con la pillola a casa” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia.

“Nessuno dice che secondo la letteratura internazionale, l’aborto farmacologico è dieci volte più pericoloso di quello chirurgico, o racconta gli effetti collaterali dell’aborto, come emorragie, infezioni e cancro al seno. Nessuno spiega alle donne che con l’aborto volontario fanno una violenza a se stesse che le condanna a una grave sofferenza psicologica” hanno continuato.

“Tra le donne che hanno abortito – aggiunge Pro Vita & Famiglia – si registra il doppio di suicidi ed un 40% in più di morti violente per ferita o avvelenamento (dati pubblicati sull’European Journal of Public Health); il primo Rapporto ItOSS (Sistema di Sorveglianza Ostetrica italiano) rivela: 18 donne si sono suicidate in Italia entro un anno dall’aborto indotto, in 10 Regioni italiane, nel periodo di 7 anni 2006-2012: le donne che in Italia si sono sottoposte all’aborto indotto hanno il 150% (1,5 volte) in più di probabilità di suicidarsi entro un anno rispetto a coloro che hanno partorito”.

“Per la tutela della salute delle donne serve anzitutto la prevenzione, con interventi socio economici a tutela della maternità tesi innanzitutto a prevenire il dramma dell’aborto: meno aborti, più donne in salute” hanno concluso.

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