Tre brevi, e significative, storie di cronache americane

Tre brevi, e significative, storie di cronache americane

Sam Metcalfe, 33 anni, ignaro passante, è rimasto immediatamente paralizzato, con il rischio di non camminare mai più, dopo essere stato colpito mercoledì da un proiettile vagante durante l’ennesima sparatoria tra gang nella perduta New York, in pieno giorno.

Malcolm Amede di 18 anni, vero obiettivo del raid, è morto.

Alla caccia di qualsiasi nero, non importa quale comportamento criminale stia tenendo in quel momento, che incontra una pallottola della polizia, finisce sempre l’inchiostro quando c’è da parlare del fallimento delle politiche dei liberals o del trionfo del globalismo ideologico che ha portato una volta prospere e pacifiche città come NY, LA, Portland, Atlanta, Denver, Chicago etc nel caos.

Tanto pagano sempre gli innocenti e i poveri disgraziati.
Forza Sam.

***

ll Sergente Sivad Johnson, 48 anni,
della Detroit Fire Departmen era fuori servizio venerdì sera ed era a spasso con la figlioletta di 10 anni nei pressi del Detroit Yacht Club
quando ha sentito delle ragazze, cadute in acque e in balia della corrente, chiedere aiuto.

In quel momento Sivad ha detto alla figlia di non preoccuparsi, che sarebbe tornato subito, e senza indugio si è tuffato in acqua per prestare soccorso a tre ragazzine che sono state tratte in salvo.

Ad operazione di salvataggio avvenuta, anche con la collaborazione di un civile, la figlia di Johnson però non ha visto riemergere suo padre.

Il corpo del sergente è stato ritrovato l’indomani privo di vita.

Che Dio benedica sempre queste persone dall’animo privo di egoismo che dedicano la propria vita agli altri fino alle estreme conseguenze.

R.i.p. Sgt Sivad Johnson

***

La lunga coda che serpeggiava attorno ai blocchi di buon mattino di un soleggiato sabato per ottenere un po’ di cibo gratuito.

Immagini che ricordano le file del pane negli anni ’30, durante la grande depressione.

Ma questo è il Queens di oggi, in coda ci sono i newyorkesi rimasti senza lavoro e senza speranza a causa delle politiche di “contenimento” del virus di Wuhan.

Questa è la New York di oggi, in preda alla violenza incontrollata e che morirà di fame ma con la mascherina.

Per l’agenda dei liberals sin dal
principio la cura doveva essere peggiore del male.
Ed è solo l’inizio.

 

Lorenzo Capellini Mion

 

 

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Già, infatti a New York è stato approvato, sotto la guida di De Blasio (sindaco) e Cuomo (governatore dello Stato), l’aborto fino al nono mese di gravidanza. Finita la seduta, qualcuno in Aula ha gridato: che Dio ci aiuti!
La città vanto degli USA è diventata, in breve tempo, il Terzo Mondo. Non bisogno giocare a fare dio, altrimenti Dio si fa sentire.