Scuola, i banchi a rotelle da “non indispensabili” a “indesiderabili”. Tra breve diventeranno “dannosi”?
Di Giuseppe Brienza
Sul totale delle quasi 40.000 scuole italiane più di due su tre sono state costruite prima del 1980, con la conseguenza che la maggior parte del patrimonio edilizio viaggia sugli oltre quarant’anni di vita. Per il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, la priorità scolastica sono stati invece i nuovi banchi monoposto a rotelle, dalla stessa più volte presentati come un’ottima soluzione per la “ripartenza”. Una spesa di circa 300 euro per ogni banco, da collocare in ognuna delle scuole italiane che, come sanno tutti gli operatori ed i genitori, sono tra le più vecchie d’Europa e non solo in termini di anno di costruzione ma anche di edilizia scolastica. Utilizzare la spesa pubblica per i banchi e non per sistemarne le fondamenta (materiali e immateriali, s’intende) rivela la mancanza di prospettiva degli attuali governanti.
Oltretutto, in un’intervista di un mese fa sul quotidiano la Repubblica, alla domanda se il nuovo tipo di banchi fosse indispensabile per la riapertura delle scuole il Ministro pentastellato rispose: «No, non sono indispensabili. Sono molto migliorativi, però: sono più piccoli, funzionali, moderni. Favoriscono la didattica di gruppo, non frontale. Non ci trovi sotto il chewing gum di tuo nonno. Arredi nuovi inducono a prendersene cura, come sempre si dovrebbe».
Al di là dell’imbarbarimento linguistico di chi dovrebbe dare invece il buon esempio (ci risparmi per favore il Ministro la miscela di giovanilismo & anglicismo), ad oggi solo una piccola quota dei 440.245 banchi richiesti sono stati consegnati e, pertanto, ci appare finalmente comprensibile il cambiamento di linea… Da che senza banchi a rotelle non si poteva riaprire a che i nuovi “arredi” non sono poi così indispensabili…
Da testimonianza diretta di alcune scuole che li hanno ricevuti e, dopo prova diretta degli studenti, questi sono gli aspetti che, da “non indispensabili” farebbero passare i banchi a rotelle nella categoria degli oggetti “indesiderabili”:
- le sedie a rotelle si muovono liberamente in aula, non garantendo il distanziamento fisico;
- almeno nelle prime forniture sembra che i banchi non siano stati dotati di fermo per bloccare le ruote, con tutte le conseguenze del caso in termini di sicurezza personale;
- la tavoletta che fa da base d’appoggio è pensata per alunni destrorsi, creando non poche difficoltà agli studenti mancini (piuttosto numerosi);
- la base d’appoggio incorporata nel banco è di ridotte dimensioni, utile per scrivere appunti o stendere relazioni, ma insufficiente sia per i libri/vocabolari sia per i supporti dei quali hanno di solito bisogno gli studenti dei licei artistici e degli istituti tecnici.
Senza voler passare da menagramo, ma non vorremmo però che fra un po’ questi banchi a rotelle, come la Dad (ora Did) del resto, passassero ulteriormente di categoria: cioè da “indesiderabili” a “dannosi”…