In epoca di covidiocrazia non esiste più alcuna differenza politica…
Di Lorenzo Capellini Mion
In epoca di covidiocrazia non esiste più alcuna differenza, se mai ci fosse stata, tra orientamenti politici: e infatti che una regione sia governata dal centrodestra o dal centrosinistra tornano, o torneranno, le mascherine obbligatorie all’aperto a prescindere dalla distanza interpersonale.
Al culmine dell’offesa dell’intelligenza di ognuno potranno essere utilizzate le cosiddette mascherine di comunità, anche auto-prodotte e chiedete a qualsiasi medico circa la loro utilità. Basterebbe usare il cervello con cui si è nati per capire che uno straccio di cotone non protegga da nulla ma aiuti nella conta.
Eppure da dove parlo, Milano, non c’è ancora obbligo ma la gente ci va a passeggio, in bici e persino in motorino con lo sguardo soddisfatto.
Non conta nulla che ce lo abbiano detto in ogni modo che siano meri simboli atti a tenere alta la tensione, utili al controllo mentale e che nulla abbiano a che fare con la salute. Ma poi davvero qualcuno crede davvero che abbiano a cuore la nostra salute?
Intanto i diritti sono stati sostituiti da permessi e la cosa più triste è che a molti va bene così.
Evidentemente quel che dice la tv deve prevalere su quello che vediamo con i nostri occhi, forse per comodità.
Non li perdonerò mai per averci messo l’uno contro l’altro fingendo di volerci unire, d’altro canto però più siamo divisi e più siamo controllabili, al resto contribuirà una marea di lobotomizzati che della libertà non saprebbero comunque cosa farsene.
Mentre da lunedì parte la campagna per la famosa App, io mi preparo a prendere la multa ma so già che anche i più volonterosi saranno presi per sfinimento.
Otto mesi dice il ministro che evidentemente conosce i tempi del famoso vaccino che salverà il mondo da una malattia da cui al 99,6% (+) si guarisce magari senza sapere di averla avuta.