Le misure cervellotiche e contraddittorie adottate dai Conte boys mettano ansia e inquietudine

Di Matteo Castagna

Viviamo un momento drammatico. La presunta emergenza sanitaria, che in questo momento esiste solo nella mente del Governo giallofucsia, impone regole ferree e, talvolta, grottesche. Qualcuno si è inventato di far passare per negazionista del Covid chi si pone la semplice domanda se sia normale vietare le festine di compleanno in casa privata e non fare assolutamente nulla per evitare gli assembramenti sui mezzi di trasporto, che sono pieni di pendolari e di studenti accalcati. Si passa per persone dissennate se si chiede attenzione all’economia del Paese prima di spaventare tutti, paventando nuovi lockdown a reti unificate.

Abbiamo capito che se Conte non è un buon premier, sicuramente è un buon antropologo, perché ha compreso che molta gente è disposta a sacrificare le libertà individuali sull’altare della percezione di sicurezza. Secondo un recente sondaggio realizzato da Emg Adnkronos, una chiusura come ad aprile piacerebbe al 73% degli italiani, perché si sentirebbero più al sicuro chiusi in casa.

C’è il risvolto della medaglia, perché questo potrebbe significare che le misure cervellotiche e contraddittorie adottate dai Conte boys, mettano ansia e inquietudine.

Il cosiddetto negazionismo è un’idiozia, che offende le intelligenze, i malati e le famiglie di chi è morto. Ma la critica di una gestione che sembrerebbe esasperare i toni, a fronte di terapie intensive vuote e contagi contenuti rispetto a sei mesi fa, è un pio esercizio dell’intelletto, che si scontra con il pensiero unico del “covid politicamente corretto”, propagandato dal globalismo e dai suoi servi mainstream. È così difficile guardare al modello svizzero, che ha pochi contagi e non ha mai chiuso né attività né scuole?

L’art. 21 della Costituzione mi consente ancora di poter scrivere che, facendo parte di quella minoranza di italiani che non è disposta a cedere libertà in cambio di una percezione di sicurezza che non ha, perché su questo virus si sente tutto e il contrario di tutto, sia dal governo, sia dal mondo scientifico, mi pare aberrante che il deputato del Pd Alessandro Zan possa approfittare di questo momento di profonda fragilità del popolo italiano per dire che “il Parlamento ha deciso di portare in approvazione il prima possibile questa legge [il DDL Zan sull’omotransfobia] che non è più rinviabile”.

Insomma, io credo di poter ancora chiamare a raccolta tutti coloro che si indignano di fronte al fatto che vi sia una certa parte sinistra del nostro Parlamento che, mentre le aziende chiudono, la cassa integrazione non arriva a tutti coloro che sono stati costretti a non lavorare (mentre i 300 (!) dirigenti di Palazzo Chigi si vedono aumentare lo stipendio), il turismo muore sotto la scure dei DPCM, trova prioritario approvare la legge-bavaglio del Catechismo della Chiesa Cattolica “perché ci sono troppe situazioni in cui le persone hanno paura a tenersi per mano o ad uscire di casa perché insultate o picchiate”. Sì, letta col buon senso, potrebbe sembrare riferirsi ai milioni di concittadini che hanno il terrore di uscire la sera perché temono le aggressioni da parte di quei gruppi di immigrati irregolari che rendono impossibile la vivibilità dei quartieri di città come Milano e Roma, di Torino o Napoli, di Padova o Bari.

E, invece no, si riferisce a “orde” di omosessuali, transessuali ed altre tipologie di genere, che si sentirebbero così minacciate da pestaggi pressoché quotidiani, da dover vedere approvata una legge, già il 22 ottobre, che dia 6 anni di reclusione ai cattolici che guidano un’associazione in conformità con la dottrina sociale della Chiesa, predicando l’astinenza dal peccato di sodomia. Istigherebbero all’odio. Addirittura! Peccare è lecito nella cultura liberal-comunista, ma anche nel diritto positivo. Il diritto divino ed il diritto naturale avrebbero qualcosa da ridire. Ma la maggioranza di questo parlamento vuole che tacciano per sempre. E se parlano? In galera! Evviva la democrazia!

San Pietro Canisio non ebbe paura di dire che l’omosessualità viola sia le leggi divine che quelle naturali: “…Di questa turpitudine mai abbastanza esecrata sono schiavi coloro che non si vergognano di violare la legge divina e naturale” (San Pietro Canisio – dottore della Chiesa – Summa Doctrina Christianae, III a/b, p. 455). “Nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della natura” (S. Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, II-II, q. 154, a. 12); “I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di se stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venir violata” (Sant’Agostino, Confessioni, c.III, p.8);

Io sono tra coloro che vuole continuare a professare la morale cattolica e fare proselitismo perché la Verità (ossia Cristo) rende liberi e voglio rimanerlo, senza rischiare di finire a San Vittore, a causa dell’odio pruriginoso di qualcuno.

Preoccupa il silenzio mediatico su questo argomento, perché è sospetto. Ma è di Domenica 18 ottobre la notizia per cui la discussione sul ddl Zan viene rinviata. Non tutto il Covid vien per nuocere? Molinari, della Lega, ha detto che sto ddl Zan non è affatto urgente.

Effettivamente, non esiste alcun vuoto normativo da colmare, essendoci già a disposizione tutti gli strumenti giuridici volti a perseguire e condannare chi si è reso colpevole di atti violenti, come dimostrano varie severissime sentenze, già passate in giudicato. Oltretutto, i dati dell’Osservatorio interforze (Oscad) e dell’Agenzia Europea dei Diritti indicano l’Italia come uno dei Paesi più accoglienti del mondo verso le persone di altri orientamenti sessuali. Questa legge crea un soggetto privilegiato iper-tutelato, quindi amplifica, in realtà, una forma di discriminazione, menziona una controversa identità di genere che può comprendere oltre 50 definizioni, stanzia 4 milioni di euro per le attività di propaganda dei movimenti LGBT. Non occorre neppure esser cattolici per comprendere l’assurdità di questa proposta di legge, tanto che persone di differente cultura politica aderiscono alla protesta nei suoi confronti.

E’ San Paolo, poi, che ricorda, forse anche ai deputati del Pd: ” O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio”  (1Corinzi 6,1-11) Per cui, questo DDL non sarebbe solo da rinviare, ma proprio da annullare?

 

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