Didattica online, le famiglie italiane pagano nuovamente lo scotto più salato

Didattica online, le famiglie italiane pagano nuovamente lo scotto più salato

Di Maria Luisa Donatiello

La scuola nella Regione Campania dal 16 al 30 ottobre è tornata alla Didattica digitale integrata (DDI), ai più conosciuta come didattica a distanza (DAD).

Questa la decisione del governatore Vincenzo De Luca, resa nota con l’ordinanzan.79 del 15 ottobre 2020 e rettificata in parte il giorno seguente dall’ordinanza n. 80 del 16 ottobre 2020 con la quale si è compiuto un passo indietro e si è consentita l’attività in presenza alle scuole dell’infanzia e agli asili nido per bambini da 0 a 6 anni.

Il 19 ottobre 2020 anche il Tar Campania ha appoggiato la decisione di De Luca respingendo un ricorso presentato contro l’ordinanza regionale 79/2020.

Il dibattito pubblico in questi giorni vede il confronto tra chi è a favore della chiusura della scuola, ritenuta necessaria per salvaguardare con ogni mezzo la salute, e chi invece è contrario non ritenendo la scuola un luogo rischioso, se si considera quanto i dirigenti scolastici si siano prodigati e abbiano lavorato a lungo per attuare i protocolli di sicurezza al fine di rendere le scuole luoghi sicuri per docenti, alunni e personale tutto.

Bisogna chiedersi quale sia, allo stato attuale, il reale livello di emergenza epidemiologica in Italia e riconoscere il grande lavoro svolto dai Dirigenti scolastici che hanno assicurato l’apertura delle scuole garantendo orari scaglionati di entrate e uscite, con lo scopo di evitare gli assembramenti, fornendo igienizzanti e mascherine ad alunni e personale, misurando le distanze tra i banchi e i metri quadrati delle aule per assicurare l’adeguato distanziamento.

Bisogna riconoscere anche che nella fase del lockdown la tanto discussa DAD ha rappresentato l’unica opportunità di poter continuare a fare scuola, di mantenere un contatto con gli alunni, se pur virtuale e con molte limitazioni l’attività didattica e il programma sono stati svolti.

Ma lo svolgimento dell’attività didattica, che è obiettivo primario della scuola che si impegna a garantire con ogni mezzo e in ogni circostanza il diritto all’istruzione dei nostri alunni, rischia di rappresentare nuovamente un peso troppo grande per le famiglie, soprattutto per quelle numerose, con più figli in età scolare, e per le famiglie con figli diversamente abili.

Con difficoltà organizzative ed economiche affrontate dalle famiglie, anche nel caso in cui i genitori lavorano entrambi, le difficoltà di realizzazione della Dad e di gestione familiare sono accentuate. Il momento storico che viviamo deve far riflettere e indurre il Governo del nostro Paese a un potenziamento delle politiche familiari prevedendo maggiori incentivi economici alle famiglie, in particolare a famiglie numerose e con figli disabili, congedi parentali retribuiti più estesi per consentire ad almeno uno dei genitori che lavorano di poter accudire i propri figli in caso di didattica digitale prolungata e di stato d’emergenza.

Questo, e molto altro, è necessario che venga attuato perché le famiglie italiane non si ritrovino a pagare nuovamente, in tutta questa situazione, lo scotto più salato.

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