Chiusure per Covid, l’allarme della Coldiretti: effetti a cascata su tutta la filiera agroalimentare

Chiusure per Covid, l’allarme della Coldiretti: effetti a cascata su tutta la filiera agroalimentare

Di Emanuela Maccarrone

L’attuale situazione di emergenza sta mettendo a dura prova tutta la popolazione italiana, non solo per il pericolo del contagio quanto per la crisi economica. Crisi che colpisce le aziende e i cittadini in difficoltà.

La Coldiretti sostiene che in Lombardia, Piemonte e Calabria si stima una perdita di 1, 8 miliardi di fatturato a causa della chiusura per un intero mese di 85mila ristoranti, bar e pizzerie situati in queste regioni. Le chiusure hanno un effetto a cascata su tutta la filiera agroalimentare.

Secondo lo studio della Coldiretti emerge che sono disastrose “anche le limitazioni a carico delle aziende agrituristiche diffuse nelle tre regioni più colpite che si trovano in grande difficoltà quest’anno per le misure di contenimento già adottate e il crollo del turismo”.

Pertanto, l’associazione sollecita un intervento immediato: “le limitazioni alle attività di impresa devono prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy”.

Ma non sono escluse le altre Regioni. La coldiretti Liguria informa: “la spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa, era pari al 35% del totale dei consumi alimentari. È quindi consequenziale che lo stop serale per le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie ecc…) e la diffusione dello smartworking che taglia le pause pranzo, sta avendo, a cascata, pesanti ripercussioni sull’intero settore agroalimentare e in particolare sul settore ittico locale (…)”.

La Coldiretti Puglia fa sapere che ci sono “luci spente e porte serrate per la mobilitazione di tutti gli operatori economici a Lecce a causa delle vendite di cibi e bevande nel settore della ristorazione praticamente dimezzate (-48%) nel corso dell’anno a causa dell’emergenza Covid”.

A questi disagi se ne aggiungono altri.

Uno studio condotto dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della vita e sanità pubblica dell’Università Cattolica, condotto dai docenti Walter Ricciardi e Maria Luisa Di Pietro, mostra che 1 bambino italiano su 7 vive in una situazione di insicurezza alimentare.

“Le famiglie non sempre possono permettersi un’alimentazione sana e bilanciata e spesso il criterio di acquisto è il prezzo del prodotto, col risultato di diete poco varie e a base di cibo di qualità inadeguata”.

Lo studio riguarda il biennio 2017-18, quindi, allo stato attuale “la situazione potrebbe essere peggiorata considerando la situazione di pandemia di Covid-19 e la crisi economica”.

I risultati dello studio informano che “è necessario intervenire con strategie sociali adeguate finalizzate o alla riduzione della condizione di povertà delle famiglie o alla mitigazione degli effetti negativi del ridotto o basso reddito familiare sui bambini (..)”.

Intanto la Caritas Ambrosiana fa sapere che è stato finanziato il progetto “Il Contagio della Speranza”, un progetto che da un lato “fornisce servizi essenziali a gruppi e soggetti a rischio” e dall’altro “sostiene le strutture ospedaliere attraverso l’affitto di sistemazioni di emergenza per pazienti affetti da Covid-19 e per il personale medico”. Grazie a questo progetto hanno trovato aiuto molti senzatetto ma anche molte famiglie in difficoltà, oltre all’aver provveduto alla sanificazione di diverse strutture.

Il finanziamento di 4 milioni di dollari per il progetto è arrivato dalla Usaid (United States Agency for International Development), una rete di enti caritativi religiosi di differenti credi e confessioni.

Il direttore della Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, ha espresso la sua gratitudine agli “amici americani. Abbiamo apprezzato il loro aiuto, tanto più ora, sapendo quanto la pandemia stia colpendo duramente anche il loro Paese”.

 

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