“L’Eucarestia, anche in questo periodo, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze”

Di Emanuela Maccarrone

Il 31 ottobre il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, è stato ricoverato presso l’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, per aver contratto il codid-19.

La sera precedente, il cardinale ha scritto una lettera, in vista della solennità di  Ognissanti, intitolata ‘L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani’ (disponibile sul sito della diocesi http://diocesi.perugia.it/cardinale-arcivescovo-gualtiero-bassetti-traferito-ospedale-seguito-della-positivita-al-covid-19/).

Riteniamo utile riportare, in questo momento in cui anche la libertà di religione sembri in crisi, le parti essenziali della lettera che sollecitano una riflessione riguardo all’Eucarestia.

E’ una bellissima lettera nella quale il cardinale ha esaltato l’importanza dell’Eucarestia nella vita dei credenti: “L’Eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma dev’essere rimessa, con ancora più forza, al centro della vita dei cristiani”.

Non solo, il Corpo di Cristo è la forza motrice e salvifica del mondo: “ L’Eucarestia non è soltanto il Sacramento in cui Cristo si riceve – l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura – ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, l’Eucarestia è pro mundi salute, ovvero per la salvezza del mondo, e pro mundi vita, per la vita del mondo (Gv 6, 51)”.

Il Cardinale ha ribadito: “Non c’è situazione umana a cui non possa essere ricondotta l’Eucarestia. Anche le vicende drammatiche che stiamo vivendo in questi giorni in Italia – come l’aumento della diffusione dell’epidemia, la grave crisi economica per molti lavoratori e per tante imprese, l’incertezza per i nostri giovani della scuola – non sono al di fuori della Santissima Eucarestia “.

Per noi cristiani cattolici l’Eucarestia ha un significato profondo e spirituale, non è un semplice simbolo ma è la presenza di Gesù vivo, come ha scritto il prelato: “ Nell’Eucarestia Gesù rinnova e riattualizza il suo sacrificio pasquale di morte e resurrezione”.

Bassetti, poi, ha incoraggiato i fedeli con queste parole: “Vorrei che in questo periodo di così grave sofferenza non sentissimo la croce come un peso insopportabile ma come una croce gloriosa. Perché la Sua dolce presenza e la Sua carezza nell’Eucarestia fanno sì che le braccia della croce diventino due ali, come diceva don Tonino Bello, che ci portano a Gesù”.

E con riguardo alla sofferenza, il cardinale ha usato le parole di San Paolo: “Ritengo infatti, come scriveva Paolo, «che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi». Con «impazienza» noi aspettiamo di contemplare il volto di Dio poiché «nella speranza noi siamo stati salvati» (Rom 8, 18.24)“.

Quella speranza che Sua Eminenza ritiene di fondamentale importanza: “Pertanto, è assolutamente necessario sperare contro ogni speranza, «Spes contra spem»”.

In questo momento difficile che vede l’emergenza sanitaria scatenata dal covid-19 incidere in maniera profonda sulle libertà dell’umanità, l’Eucarestia non può essere accantonata. Nel rispetto delle dovute misure di sicurezza è legittimo consentire l’accostamento dei fedeli al Corpo di Cristo.

 

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Lasciamoci contagiare da questa lettera… (non dalla paura..). Glielo dobbiamo…
Credo che anche questo sia un Segno… che deve aprirci alla Speranza e ad una Fede più autentica.
“Io sono il Pane Vivo disceso dal Cielo…”
Sia Lodato e Ringraziato in ogni momento, il Santissimo e Divinissimo Sacramento.