Shemà. Commento al Vangelo del 16 novembre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: lunedì 16 novembre 2020

La liturgia di oggi  ci invita a un cammino di conversione perché sia ben visibile in noi il processo di liberazione della grazia che abita le nostre vite. Il Vangelo ci presenta infatti il Maestro, diretto a Gerusalemme, quando entra a Gerico. L’episodio racconta di un cieco mendicante, seduto lungo la strada, si accorge di qualcosa  e chiede alla gente che gli risponde:“Passa Gesù il Nazareno!”. La reazione del protagonista di questo Vangelo è quella di mettersi a gridare “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!“. Quel cieco sa che Gesù il Nazareno è il figlio di Davide, cioè il Messia. Il cieco quindi non vede Gesù, ma lo percepisce e grida. Ma nella confusione del tumulto e della folla, che sicuramente accerchiava Gesù, quel grido, lo fa notare il testo, dà fastidio a tutti. Tutti vogliono che quel cieco taccia. Perché? Perchè quel grido  rimorde la coscienza, rompe gli schemi costruiti, vanifica le illusioni sulle quali quelle persone si erano adagiate. E Gesù, lo vediamo nel testo, si ferma ad ascoltare quel grido, il grido di quel povero, e …cosa fa? Chiede proprio a quelle persone che erano infastidite di andare a prendere quel cieco e portarlo davanti a Lui. Gesù ascolta il grido del povero, gli altri vogliono solo ridurlo a silenzio, senza ascoltarlo. Ecco, il Vangelo oggi ci insegna che, se davvero desideri far tacere il grido del povero che è in te, perché in realtà i primi poveri ciechi siamo noi, se desideri far tacere il grido di chi ti scomoda la scosienza, c’è solo un modo per farlo tacere: ascoltarlo e poi portarlo davanti a Gesù. E’ lì che il povero può parlare, non gridare! E’ davanti a Gesù che la mia cecità e la tua cecità può essere consegnata e guarita. Ma..come guarisce il cieco? Gesù gli dice:“Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato”. La guarigione è frutto della fede in Gesù. Gridare, farsi portare davanti a Gesù, affidare la propria cecità. Questo è il percorso di liberazione di cui parlavo all’inizio, un processo che ridona dignità, tanto da facilitare l’esercizio della fede. E’ la fede  la forza che trasforma le persone, ma essa agisce dentro una dinamica, un percorso di liberazione, perché è la libertà che mette in azione la fede.  Ecco allora che possiamo tracciare un cammino di liberazione di questo cieco, e possiamo applicarlo anche a noi: prima liberarci dallo sguardo degli altri per poter gridare a Gesù, poi dall’orgoglio per  lasciarci portare davanti a Gesù proprio da chi meno ce l’aspettiamo, poi purificarci dalla confusione che è nel nostro cuore, per poter individuare esattamente, davanti a Gesù, ciò che veramente desideriamo che Lui faccia per noi. Così arriviamo ad accogliere il tocco salvifico e la parola risanatrice di Gesù, che ci dona vita nuova. Chiediamo allora oggi al Signore di fare anche noi il percoso di liberazione che ha vissuto questo cieco, perché sia liberata in noi la grazia che può mettere in azione il dono della fede in Gesù, Figlio di Davide, il Messia, il Signore, che ancora oggi passa, si ferma e chiede «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Che sia il Signore a trasformarci il cuore, a purificarci, a liberarci per essere degni discepoli suoi, per seguirlo con amore, come creature nuove, in cammino con Gesù, verso Gerusalemme. Buona giornata!  

Lc 18,35-43

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

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