In Italia la religione, la patria e la famiglia sono sotto attacco: difendiamo la nostra identità!

Di Gian Piero Bonfanti

Mentre ci stiamo avvicinando alla conclusione di questo annus horribilis possiamo già fare un breve consuntivo su quanto accaduto nel corso degli ultimi nove mesi in Italia e nel mondo.

Osservando criticamente la realtà possiamo sostenere che la velocità di quanto accaduto in questo breve lasso di tempo ci ricorda l’andatura tipica di una biglia sul famoso “piano inclinato”.

Questa infatti, posta su un piano in pendenza e liscio, prende nella sua corsa sempre più velocità, divenendo inarrestabile grazie alla mancanza di interferenze o resistenze.

Tutto passa sotto gli occhi di persone che, con apatica indifferenza, non si accorgono di quanto la biglia si muova sempre più velocemente.

Così è stato per noi quest’anno, passando dallo spot “abbraccia un cinese” brandendo un involtino primavera in televisione ed organizzando aperitivi per la campagna elettorale per le elezioni regionali, alle deliranti spinte promozionali di personaggi tra loro collegati, come Mattia Santori delle Sardine e Greta Thunberg (ormai quasi dimenticati), dagli inquietanti retroscena delle elezioni negli USA al continuo allarmismo dei media riguardo il COVID-19, con il palese tentativo di far credere che una mascherina di carta, i vari DPCM del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e che qualche sostanza non ancora ben conosciuta iniettata nel nostro corpo (magari grazie anche ad un TSO) possano essere la soluzione a tutto.

Tutto questo sembra una pantomima che ricorda una forma teatrale di “avant-garde”, apparsa a cavallo tra il 1800 ed il 1900.

Ricordiamo che lo scopo principale di quella forma artistica era di sferrare un attacco alla società borghese colpendola nei suoi punti nevralgici: famiglia, stato e religione.

Quella corrente di pensiero può essere riassunta nella famosa frase del celebre poeta surrealista André Breton (1896-1966): “La più grande debolezza del pensiero contemporaneo mi sembra risiedere nella sopravvalutazione esagerata del conosciuto rispetto a ciò che rimane da conoscere”.

Anche oggi notiamo il medesimo attacco all’identità della nostra amata Italia.

Infatti vengono colpiti religione, patria e famiglia.

Da cristiani dobbiamo sempre ricordarci quanto scritto nel Vangelo di San Giovanni evangelista:

“Nel principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Giovanni 1:1–3).

“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6).

Queste sono le nostre certezze e tutto ciò che mette in discussione la nostra Fede assume tinte tragicamente neo-pagane.

Pensiamo sia ora di chiamare gli eventi con il loro nome e se continuiamo a pensare di vivere in uno stato laico siamo fuori strada.

Dobbiamo constatare che oggi è imperante un barbaro laicismo anti-cristiano che si manifesta in un palese attacco al cattolicesimo.

E così tutto ciò che si discosta dal mantra attuale del politicamente corretto è automaticamente da demolire.

Per dirla alla Zygmunt Bauman(1925-2017) la modernità passa dal consumismo e la creazione di rifiuti umani, dalla globalizzazione e l’industria della paura allo smantellamento delle sicurezze e ad una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alla società.

In poche parole il nemico numero uno per chi ci governa siamo proprio noi cristiani, e dobbiamo farcene una ragione.

Non è più tempo di credere alla melliflua ideologizzazione che ci viene imposta dal main-stream, che utilizza notiziari, lezioni invasive nelle scuole, condizionamenti negli ambienti lavorativi ed in quelle oramai poche occasioni di vita sociale.

Le nostre labbra devono iniziare a proferire parole di verità.

Non nascondiamo la nostra Fede e facciamolo con determinazione.

Questo lo dobbiamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti.

 

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