Un esempio di buona integrazione che arriva da un quartiere problematico

Un esempio di buona integrazione che arriva da un quartiere problematico

“OGNUNO HA LA SUA FEDE, MA LA RELIGIONE NON DEVE MAI ESSERE MOTIVO DI VIOLENZA O LITIGIO. OGNUNO HA LA SUA FEDE CHE VA RISPETTATA SENZA FANATISMO. IL DIALOGO È BELLO, LO SCAMBIO ANCHE”

Di Bruno Volpe

Un esempio di bella integrazione arriva dal cuore di Bari, dal quartiere Libertà, un rione problematico. Un modo, esemplare, di rispetto delle radici, della cultura e della religione.

Parliamo della simpatica Ndeye Awa Thiam, senegalese, fisico da top model, che a Bari ha aperto un temporary shop, laboratorio nel quale taglia e cuce stoffe africane e del Senegal, prepara artigianato e borse. La bottega si trova a qualche passo dal Tribunale.

Questo donnona alta quasi un metro e novanta, benvoluta dall’intero vicinato, due figlie ed un marito, vive in Italia e Bari da sette anni, ha girato tutta l’Europa, parla francese, inglese, italiano e la lingua madre. Di religione musulmana, ma senza fanatismo.

Nawa, lei conduce a Bari un temporary shop, che cosa è?

“Una bottega, un laboratorio nel quale preparo le cose tipiche del Senagal e dell’Africa, ma non solo quello. E’ bella la creatività”.

Un nome complicato il suo..

“Seguendo la tradizione senegalese deriva da quello di mia nonna”.

Come si trova a Bari e in Italia?

“A Bari bene. Dico sempre che ho lasciato l’Africa e sono arrivata in un’altra Africa, le tradizioni e il calore di qui mi aiutano. In Italia e Bari non ho incontrato problemi, sono stata ben accolta, anche se gli ignoranti ci sono dappertutto”.

Lei è musulmana…

“Ognuno ha la sua fede, ma la religione non deve mai essere motivo di violenza o litigio. Ognuno ha la sua fede che va rispettata senza fanatismo. Il dialogo è bello, lo scambio anche”.

Nawa figlia d’arte: la sua è una famiglia di artisti…

“Tutta la mia famiglia in Senegal è di artisti, scultori e amano l’arte che è importante per la crescita e la sensibilità”.

Un esempio di corretta, leale collaborazione ed integrazione e di come gestire sapientemente un negozio che a Bari, senza aiuti, ha preso piede.

 

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