Aumentano le persecuzioni contro i cristiani, soprattutto durante la pandemia

LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA, CHE VANTA CONQUISTE SCIENTIFICHE ED ELOGIA I DIRITTI UMANI, È AFFLITTA DAL GENOCIDIO RELIGIOSO E DALLA CRISTIANOFOBIA. PER PAPA FRANCESCO “OGGI CI SONO PIÙ MARTIRI CHE NEI PRIMI SECOLI”.

Di Emanuela Maccarrone

Il prossimo 13 gennaio 2021 l’associazione Porte Aperte, Open Doors in Italia, pubblicherà il Rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani.

Uno studio che va dal 1 ottobre 2019 al 30 settembre 2020 sulla situazione dei cristiani nel mondo.

Il direttore dell’associazione, Cristian Nani, intervistato da Vatican News, ha riferito di un aumento delle persecuzioni dei cristiani, in genere, ma soprattutto durante l’anno pandemico.

Il direttore ha anticipato che nel prossimo rapporto sarà resa nota una ‘World Watch List’ dei 50 Paesi più discriminanti nei confronti dei cristiani.

Cristian Nani ha messo in risalto due elementi importanti in tema di persecuzione: oltre alle violenze fisiche, i cristiani subiscono forti pressioni capaci di rendere la vita insopportabile.

Queste pressioni si manifestano dalla “difficoltà di accesso al mondo del lavoro, alle cure sanitarie, al sistema educativo: in sostanza i diritti fondamentali”.

Sia le violenze sia le pressioni hanno un’incidenza negli ambiti più importanti della vita di un individuo, dalla sfera privata e familiare a quella comunitaria e nazionale, ma anche ecclesiale.

Generalmente, sono queste le discriminazioni subite dai cristiani, ma la diffusione della pandemia non ha fatto altro che incrementarne la portata.

Il direttore di Porte Aperte, riferendosi al 2020, ha dichiarato che “la pandemia è stata un moltiplicatore delle discriminazioni contro i cristiani”. In alcuni stati asiatici, quali l’India e il Bangladesh, i cristiani sono stati esclusi dagli aiuti di Stato e sono stati emarginati nella distribuzione degli ausili anti covid.

In Africa, invece, in Stati quali la Somalia, i cristiani sono stati malvisti e accusati da islamici radicali e superstiziosi animisti di essere i responsabili della pandemia in quanto infedeli.

In Nigeria del Nord il lockdown è stata l’occasione propizia per attaccare le comunità cristiane, da parte di bande di criminali e terroristi locali.

Ma i soggetti più vulnerabili di questa infamia sono le donne e i bambini quasi sempre vittime di abusi sessuali e stupri.

Come ha fatto notare Cristian Nani, nella maggior parte degli Stati in cui si verificano le persecuzioni, le donne sono prive di diritti, e ciò favorisce l’accanimento nei loro confronti, specie se una donna decide di convertirsi al Cristianesimo.

Anche in questo caso, l’associazione ha evidenziato come la pandemia, soprattutto il lockdown, abbia incrementato questo tipo di violenza femminile.

 

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