Arriva JA21, un partito popolare di destra che vuole restrizioni per l’aborto

ALLE ELEZIONI POLITICHE IN OLANDA A MARZO SI PRESENTERÀ UN NUOVO MOVIMENTO CHE PROPONE UNA RICONDUZIONE DELL’UE AI DISEGNI ORIGINARI

Di Giuseppe Brienza

Dopo dieci anni ininterrotti al potere, il primo ministro del Regno dei Paesi Bassi Mark Rutte si è dimesso lo scorso 16 gennaio a causa di un odioso scandalo legato al bonus figli.

Dopo che i funzionari del fisco avevano accusato ingiustamente 20mila famiglie di frode, facendone indebitare molte per rimborsare le relative indennità per l’infanzia nel periodo tra il 2013 ed il 2019, il leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), di centrodestra, ha responsabilmente rassegnato le proprie dimissioni sottoponendo lo schieramento al governo al doveroso responso delle urne.

Tale decisione ha stimolato la partecipazione democratica se, una volta convocate le elezioni legislative per il prossimo 17 marzo, all’Ufficio elettorale nazionale si sono registrati ben 75 partiti: un record assoluto, come informato il quotidiano olandese Trouw.

Non molti di questi hanno chance di entrare in parlamento ma, un nuovo movimento che è accreditato a poter conquistare almeno 3 seggi è il “JA21”, formazione nata da una scissione all’interno del partito di destra e anti-UE capitanato da Thierry Baudet Forum voor Democratie (FvD).

Il leader del JA21è l’attuale senatore, eletto nelle liste del FvD, Joost Eerdmans, in precedenza giornalista e conduttore radiofonico.

Assieme ad un’altra esponente sovranista, Annabel Nanninga, anch’essa proveniente dal FvD, Eerdmans ha dato vita il 18 dicembre del 2020 alla nuova formazione che aspira a diventare un partito popolare di destra in grado di proiettarsi al governo in alleanza con il centrodestra.

Per raggiungere quest’obiettivo, naturalmente, il JA21 ha rinnegato antieuropeismo spinto alla Baudet, proponendo una riconduzione dell’UE ai disegni originari (non dei tecnocrati che l’hanno concepita, comunque) ad una «comunità un po’ più libera di Stati europei», non suscettibile di ulteriore espansione (vedi ad es. Turchia).

Nel programma di ben 75 pagine da poco presentato dal nuovo partito (si può scaricare qui dal sito ufficiale: https://ja21.nl/partijprogramma.pdf), interessante è la proposta, d’introdurre restrizioni alla legislazione nazionale sull’aborto, tanto più che sia Eerdmans sia la Nanninganon si professano cattolici bensì “liberali di destra”.

«Il diritto all’aborto è un diritto importante delle donne che non vogliamo abolire- leggiamo a p. 22 del Verkiezingsprogramma. Tuttavia, JA21 ritiene che non debba essere trattato con tanta leggerezza. L’aborto deve essere evitato il più possibile e dobbiamo essere consapevoli che i Paesi Bassi hanno una legislazione sull’aborto troppo liberale, siamo praticamente l’unico Paese in cui è possibile l’aborto per motivi non medici fino a 24 settimane».

Eerdmanse e Nanninga vorrebbero quindi che l’aborto “tardivo” sia consentito solo se esista una precisa indicazione medica in merito, come il pericolo per la vita della madre o una grave disabilità per il bambino.

Per altri motivi di carattere soggettivo, come accade adesso, ovvero la libera “scelta” della donna a causa di una relazione affettiva interrotta o problemi di denaro, il programma prevede che l’aborto sia da proibire in ogni caso.

Anche con questa coraggiosa proposta i due giovani e lanciati leader “sovranisti” cercano d’interpretare il pensiero della “maggioranza silenziosa” olandese, un «Paese di destra che deve subire da troppo una politica di sinistra», come si legge nel sito del JA21.

 

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