I governi a tiratura limitata sono un crimine sulla pelle degli italiani

I governi a tiratura limitata sono un crimine sulla pelle degli italiani

LA NAVE DEI FOLLI O IL MERCATO DELLE VACCHE?

Di Alessandro Puma

La cosa peggiore del rivoltante spettacolo di marionette offerto in questi giorni dai soliti politici italiani (e che, tanto per cambiare, sta facendo ridere d’indignazione e stupore i giornali di mezzo mondo) non è tanto il fatto che, per la terza volta dal 2018, un presidente del Consiglio abbia rischiato di concludere il suo mandato per colpa di voltagabbana improvvisati, ex alleati e pugnalatori alle spalle – persino incapaci di andare a segno – vari, ma la continua minaccia della fine di un Governo alla quale è continuamente sottoposta la nostra povera Italia.

Sulla nave dei folli nella quale i vari Scilipoti, Mastella and Company fanno continuamente imbarcare acqua, si è aggiunto l’ultimo guitto da avanspettacolo di bassa lega, e cioè quel finto furbo e vero imbranato che risponde al nome di Matteo Renzi.

Naturalmente il suo tradimento era nell’aria già da mesi, e per la precisione subito dopo l’inizio del Conte-bis, quando aveva inventato dal nulla la sua cosiddetta “Italia viva” (che in realtà, per usare un fiorentinismo, “l’è bella che morta”), ma francamente nessuno si aspettava che potesse scatenare una crisi di governo durante la delirante emergenza sanitaria nella quale ci troviamo ancora invischiati.

Ha fatto male i suoi calcoli, Renzi, o forse aveva stipulato degli accordi sottobanco secondo i quali aveva ricevuto delle garanzie sulla caduta di Conte.

Conte non è rimasto in sella, non potrà formare un altro esecutivo, dopo il governo giallo-verde e quello giallo-rosso. Adesso, secondo Mattarella, toccherà a Mario Draghi.

“Accá nisciuno è fesso”, come direbbero a Napoli, e Renzi non ha avuto la lungimiranza di capire che una crisi di governo in pieno periodo Covid è da fessi (ripetendo fra l’altro lo stesso errore che gli era costato il suo, di Governo, e che gli aveva fatto sottostimare il dato importante che gli italiani non volevano che si toccassero gli articoli della Costituzione).

Certo era già una vergogna che il Conte-bis vedesse alleati due schieramenti che erano in radicale opposizione tra loro (il Movimento 5 Stelle è nato proprio come antitesi al Pd), legittimando di fatto un Partito e un politico (che aveva giurato di dimettersi definitivamente dalla Politica dopo la stroncatura del referendum) che era ormai fuori dai giochi e che, paradossalmente, proprio l’immotivata caduta del governo giallo-verde, voluta dallo stesso Salvini, aveva riportato in auge.

Ma quel che è ancora più grave è che ormai (da un po’) c’è addirittura un articolo della nostra Costituzione che legittima questo folle e tragico balletto delle alleanze, questa svendita al mercato delle vacche, ed é l’articolo 67 che così recita: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

I parlamentari, in altri termini, non hanno vincolo di mandato, non rispondono a chi li ha eletti!

Scrive il giornalista Alessio Mannino divulgando quel che già un’autorevole dottrina sostiene: «con questa storia di rappresentare la Nazione in astratto, lorsignori hanno giustificato un ceto politico autoreferenziale che invece di fare gli interessi della comunità si fa gli affari propri. Il mandato non viene dall’intero popolo, ma è emanazione di una circoscritta area con un ben determinato numero di aventi diritto. Esprimendo così un ben preciso crogiolo di esigenze, bisogni e aspettative locali. Il vincolo, nei fatti, c’è tutto. Negarlo, formalmente, è pura finzione giuridica» (in Contro la CostituzioneAttacco ai filistei della Carta ‘48, Circolo Proudhon, 2016). 

Questo articolo, insieme al 59 che consente al Presidente della Repubblica di nominare ben cinque senatori a vita (che possono logicamente influire sul gioco degli schieramenti politici), retaggio monarchico dello Statuto Albertino, sarebbero letteralmente da abolire per poter liberare l’Italia da quest’incubo della caduta dei governi.

Perché è vero che i problemi in Italia sono tantissimi (e già almeno tre generazioni di giovani sono dovute emigrare all’estero) con le varie mafie e particolarismi in ogni settore, anche nel caso in cui ci fosse un Governo forte e duraturo che potesse tentasse di arginare, con molta difficoltà, queste piaghe.

Figuriamoci con questi governi a tiratura limitata,  come sarà anche quello di Draghi, che non vanno da nessuna parte e che costituiscono, quindi, un crimine che viene perpetrato sulla pelle degli italiani!

 

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