Covid-19: preti in prima linea

DAL 1° MARZO AL 30 NOVEMBRE 2020 SONO STATI 206 I SACERDOTI DIOCESANI ITALIANI CHE SONO MORTI A CAUSA DIRETTA, O MENO, DELL’AZIONE DEL COVID-19

Di Angelica La Rosa

“Covid-19: Preti in prima linea” (Edizioni San Paolo, pp. 464, euro 20) è il nuovo libro di Riccardo Benotti, caposervizio del SIR, agenzia di informazione della Conferenza Episcopale Italiana, in uscita oggi.

Nella prima parte del libro, che ha come sottotitolo “Storie stra-ordinarie di chi ha dato la vita
e di chi non si è arreso. Il primo bilancio dei sacerdoti del clero italiano morti per Covid”, si raccontano le testimonianze dirette dei preti che hanno servito il popolo che è stato loro affidato durante il primo anno della pandemia: il cappellano dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, il presidente dell’Opera Diocesana Assistenza a Firenze, il cappellano del carcere di San Vittore a Milano e un parroco della periferia di Roma.

Nella seconda parte del volume, vengono ricordate le storie dei tanti sacerdoti che sono morti in Italia durante la pandemia da Covid-19. Un viaggio dal Nord al Sud del Paese per rendere noti a tutti i nomi, i volti e soprattutto le azioni di coloro che hanno perso la vita.

Dal 1° marzo al 30 novembre 2020 sono 206 i sacerdoti diocesani italiani che muoiono a causa diretta o meno dell’azione del Covid-19. A essere coinvolto nella strage silenziosa è quasi un terzo delle diocesi: 64 su 225.

La concentrazione delle vittime è nell’Italia settentrionale (80%), con un picco in Lombardia (38%), Emilia Romagna (13%), Trentino-Alto Adige (12%) e Piemonte (10%). Segue il Centro (11%) e il Sud (9%). Il mese di marzo 2020 è quello che registra il numero più alto di decessi (99), che rappresentano poco meno della metà del totale (48%); ad aprile la situazione migliora (27 morti) per digradare nella tarda primavera e durante l’estate (5 vittime complessive). A ottobre però la miccia si riaccende con i primi 7 decessi della seconda ondata, per poi rapidamente deflagrare nel mese di novembre con 68 morti (33%).

A morire sono soprattutto i preti più anziani, con un’età media di 82 anni in linea con quella delle vittime di Covid-19 nella popolazione generale.

Alcune storie sono raccontate in modo più ampio, come quella del cappellano del carcere di Bergamo, don Fausto Resmini, figura di riferimento per la città, che ha contratto il virus per restare accanto alle persone più fragili che accoglieva nella Comunità di Sorisole e avvicinava in stazione; o di don Silvio Buttitta, compagno in seminario di don Pino Puglisi, che nei suoi 60 anni di sacerdozio ha cresciuto intere generazioni in uno dei quartieri più poveri e degradati di Palermo.

Il libro presenta, infine, una scheda sintetica per ciascun sacerdote morto per Covid-19.

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