Sanremo, un attacco alla Passione di Cristo

Appello per la preghiera in riparazione

Di Maria Bigazzi

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Non ho mai voluto scrivere sul Festival di Sanremo perché lo ritengo uno dei peggiori spettacoli e non meritevole neanche di essere menzionato.

Infatti come ben sappiamo, dell’originale festival della canzone italiana non c’è più nulla.

Ma penso che oggi, alla fine dell’ennesima “presa in giro italiana” qualcosa forse si deve pure dire.

Stiamo vivendo una situazione incredibilmente assurda, dove abbiamo perso tutte le nostre libertà fondamentali.

Famiglie intere sono rimaste senza lavoro e non sanno come arrivare a fine mese. Persone con sempre più problemi psichici, giovani depressi che arrivano a togliersi la vita per la mancanza di fiducia in un futuro che non si vede, anziani soli e usati come cavie per le nuove imposizioni sanitarie…

E in tutto questo a cosa pensa l’Italia? A portare una ventata di leggerezza con Sanremo.

E di leggerezza Sanremo ne ha portato, ma in stupidità.

Gente che si prende migliaia di euro (tra l’altro soldi nostri) per pontificare da un palco, ridicolizzando gli italiani a casa e sbandierando ideologie di ogni genere (in tutti i sensi).

E potevano forse mancare le prese in giro al cristianesimo? Ovviamente no.

E difatti anche quest’anno abbiamo visto diventare oggetto di scherno e di blasfemia ciò che noi cristiani abbiamo di più caro.

Come diceva il detto? Scherza con i fanti e lascia stare i santi… e stavolta i tanti damerini pseudo cantanti/presentatori hanno davvero esagerato.

Dobbiamo forse rimanere ancora in silenzio di fronte a tutto questo?

Come cristiana, ma ancora prima come italiana e anche ligure, io mi dissocio completamente da quello che sta accadendo a pochi chilometri da casa mia. Una vergogna per tutto il nostro Paese.

Non solo. Noi liguri ci siamo pure dovuti sopportare (a sorpresa) un’altra blasfema pubblicità girata in una delle bellissime chiese del centro di Genova.

Uno sketch divertente e innocuo? No. Un’altra presa per i fondelli offensiva e irrispettosa.

L’anno scorso pensavamo di aver toccato il fondo…

Quest’anno abbiamo cominciato a scavarci la fossa. Eppure un avvertimento lo abbiamo avuto…

È il tempo di pensare seriamente e smetterla di abbassare la testa di fronte a ciò che offende Dio e la nostra Patria.

È importante inoltre riparare tutte le blasfemie che si sono consumate in questi giorni, chiedendo a Dio perdono.

Ognuno di noi preghi in particolare con questa intenzione riparatoria, contro le offese che sono state fatte a Nostro Signore, in particolare in questo tempo così importante per noi cristiani in cui ci stiamo preparando alla Pasqua; e alla Vergine Maria, l’Addolorata, schernita e ridicolizzata. 

Un vero attacco al mistero della Redenzione, in quanto ad essere ridicolizzati sono stati i segni della Passione di Gesù (la corona di spine, il Suo Sacro Cuore…) e l’Addolorata, la Madre Corredentrice del genere umano. 

Mentre riviviamo la dolorosissima missione salvifica svolta da Gesù Redentore universale, non è un caso che il demonio attacchi in modo violento la nostra Fede e ciò che a noi è più caro.

Gesù stesso a suor Lucia di Fatima ha chiesto di riparare tutti gli oltraggi che vengono fatti alla sua Santissima Madre, ma anche tutte le offese che Lui riceve, perché questo è un nostro dovere, a cui non possiamo sottrarci se lo amiamo veramente.Questo – ci dice Gesù – vi darà occasione di render testimonianza” (Lc 21, 13).  

Il Signore ci chiama ad essere suoi testimoni senza paura, e ad essergli fedele. Un amico si riconosce come tale nel momento del bisogno.

Così noi, se veramente amiamo Dio, non possiamo sorridere di fronte a scene che lo offendono e lo ridicolizzano, e non possiamo rimanere indifferenti pensando che si tratti di uno scherzo innocuo. Non è così.

Sono offese gravi che non possono passare in sordina. Come cristiani non dobbiamo contribuire alla diffusione di tali immagini e scene, e neanche osservarle con superficialità.

Dobbiamo agire e rifiutare il male, ma soprattutto siamo chiamati a riparare.

Sarebbe cosa buona se in questi giorni seguenti al Festival, ognuno di noi facesse un atto di riparazione, di preghiera o di digiuno da qualcosa, per offrirlo a Dio con l’intenzione di riparare alle offese ricevute, e per tutti gli oltraggi fatti al Cuore Immacolato di Maria, la Vergine Addolorata che piange sulle nostre iniquità. 

Ricordiamo le parole di Gesù: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?” (Lc 23, 28-31).

   

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Parole sante io personalmente Sanremo non lo guardo già da parecchi anni perché fanno i pagliacci preferisco guardare un bel film

Proprio quello che ho pensato ieri. Bisogna riparare le offese a Gesù e Maria

basterebbe non seguire questi programmi , e nessuno pagasse le tasse. solo così l’Italia tornerebbe a essere una nazione libera

Sono completamente d’accordo. Ma dobbiamo trovare un rimedio. Non è sufficiente constatare o sollevare un problema. Io non capisco come mai la RAI si permette di trasmettere tutte queste buffonate, che d’altronde possono essere viste in gran parte del mondo. Io non credo que questa scena di Fiorello sia stata una improvvisazione creata sul vivo, ma piuttosto une parte dello spettacolo ben preparata. Come mai il direttore o qualsiasi altro responsabile della RAI abbiano potuto dare il permesso di far passare questa vergognosa (a dir poco) parte dello spettacolo? Allora, chi sono i veri responsabili e colpevoli? Sicuramente i dirigenti della RAI. Dunque, secondo me, dovrebbero essere licenziati immediatamente.

Questa è la mia analisi ed opinione. Sarei curioso di sapere chi condivide il mio suggerimento.

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Grazie

Le famiglie italiane sono state offese soprattutto i più piccoli da atti osceni e provocatorio. Mai più offendere il nome di Dio e tutto quello che è sacro.