Anche oggi la Chiesa è esposta alle intemperie delle ideologie relativiste, scismatiche ed eretiche

L’ERESIA È IL DUBBIO CHE OFFUSCA RAGIONE E COSCIENZA

Di Maria Luisa Donatiello

Fin dalle sue origini la Chiesa cattolica è stata contrastata con persecuzioni e con l’insorgere di eresie e ancora oggi è esposta alle intemperie delle ideologie relativiste, scismatiche ed eretiche.

Il suo trionfo è però una promessa e la vittoria di Cristo è già stata sancita, mentre a noi, uomini e donne di questo tempo, non resta che combattere la buona battaglia in difesa della Verità rivelata, del Magistero, in favore dell’evangelizzazione e ricercando la santità per mezzo della grazia dei Sacramenti e guidati dalla luce della Parola.

Il termine eresia è associato a incredulità, apostasia e scisma termini ben chiariti nell’articolo n. 2089 del Catechismo della Chiesa cattolica (CCC) nel quale si legge: “L’incredulità è la noncuranza della verità rivelata o il rifiuto volontario di dare ad essa il proprio assenso. L’eresia è l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il Battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato; l‘apostasia è il ripudio totale della fede cristiana; lo scisma èil rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetta.”

Durante i secoli molte ferite sono state inferte all’unità della Chiesa cattolica, che è per definizione universale, una e santa: “sono sorte fin dai primissimi tempi alcune scissioni […] ma nei secoli posteriori sono nati dissensi più ampi e comunità non piccole si sono staccate dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini d’entrambe le parti”. (CCC817)

Volendo comprendere, dal punto di vista storico, l’origine del problema delle eresie è necessario fare un passo indietro nel tempo quando “le prime eresie più che la divinità di Cristo hanno negato la sua vera umanità (docetismo gnostico). Fin dall’epoca apostolica la fede cristiana ha insistito sulla vera Incarnazione del Figlio di Dio “venuto nella carne”. Ma nel terzo secolo, la Chiesa ha dovuto affermare contro Paolo di Samosata, in un Concilio riunito ad Antiochia, che Gesù Cristo è Figlio di Dio per natura e non per adozione. Il primo Concilio Ecumenico di Nicea nel 325 professò nel suo Credo che il Figlio di Dio è “generato, non creato, della stessa sostanza “homousios” del Padre”, e condannò Ario, il quale sosteneva che “il Figlio di Dio veniva dal nulla” e che sarebbe “di un’altra sostanza o di un’altra essenza rispetto al Padre”(CCC 465)

Un caso di eresia, verificatosi in Svizzera nel XIX secolo, fu trattato da Papa Pio IX con l’emanazione della lettera apostolica “Graves ac diuturnae” firmata il 23 marzo 1875 e volta a mettere in luce e ad arginare l’azione di un gruppo di scismatici ed eretici, attivi soprattutto nella città di Basilea, i quali, scriveva allora il Sommo Pontefice, “col favore dell’autorità civile, esercitano il ministero della condannata loro setta, e, occupate violentemente le parrocchie e le chiese da preti apostati, non tralasciano alcun genere di frode e di artificio per attirare miseramente nello scisma i Figli della Chiesa cattolica. […] Per diffondere poi ampiamente le loro dottrine eretiche, sappiamo pure che alcuni di essi hanno assunto l’ufficio d’insegnare la sacra teologia nell’Università di Berna, sperando in tale modo di potere guadagnare fra la gioventù cattolica nuovi seguaci della loro condannata fazione”.

L’origine di ogni male è dunque sempre il peccato dell’uomo, che è mancanza d’amore verso Dio e verso il prossimo e trasgressione e mancanza di fede nei confronti della verità rivelata e di nostro Signore Gesù Cristo, “le scissioni che feriscono l’unità del Corpo di Cristo (cioè l’eresia, l’apostasia e lo scisma) non avvengono senza i peccati degli uomini.” (CCC 817).

Le eresie sono perciò evitabili soltanto se si accetta, per mezzo della fede e della ragione, di restare fedeli alla Chiesa cattolica, in alternativa il cancro delle eresie sarà inarrestabile e presente anche oggi, dopo 2021 anni di storia della Chiesa e in piena epoca relativista.

Dunque si rende necessario sempre far luce anche sulle più velate forme di eresia, frutto di dubbio e negazione, che sono da considerarsi ferite inferte all’unità, lesioni a danno dell’anima e della ragione (che talvolta invece di supportare la fede la contrasta),e causa di offuscamento delle coscienze.

 

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