Meloni, Delmastro, Cirielli e Lollobrigida incalzano il governo sulla Giustizia

FRATELLI D’ITALIA HA PRESENTATO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA MARTA CARTABIA UN PACCHETTO DI PROPOSTE SULLE RIFORME DEL SISTEMA GIUDIZIARIO. GIORGIA MELONI: “PER SPEZZARE CORRENTISMO E LOTTIZZAZIONE SORTEGGIAMO I MEMBRI DEL CSM”

Di Matteo Orlando

“Fratelli d’Italia ha incontrato nei giorni scorsi il ministro Cartabia e ha presentato un pacchetto di proposte sul quale siamo pronti a confrontarci in Parlamento. A partire dalla riforma dell’organo di autogoverno dei magistrati: noi crediamo che il sorteggio dei membri del Csm sia l’unico strumento per spezzare il correntismo e il sistema della lottizzazione, che hanno pesantemente minato la fiducia degli italiani. È necessario, inoltre, dire basta alle porte girevoli tra magistratura e politica e rendere effettiva la responsabilità civile dei magistrati. I cittadini si aspettano riforme coraggiose e capaci di dare all’Italia una giustizia più giusta e più autorevole. Fratelli d’Italia c’è ed è pronta a dare il suo contributo a 360 gradi, dalla stabilizzazione della magistratura onoraria alle necessità di aumentare le risorse dedicate alla giustizia nel Recovery Plan”.

Così ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La riflessione della Meloni si collega al discorso pronunciato recentemente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti al plenum straordinario del Csm (Consiglio Superiore della Magistratura), durante il quale il Capo dello Stato ha parlato di riforme della giustizia che “sono necessarie” e “attese”.

Scrivendo al ministro Marta Cartabia Giorgia Meloni ha espresso le idee del suo partito sulla giustizia ed ha suggerito di sospendere l’efficacia della nuova normativa sulla prescrizione, una proposta, quella di Fratelli d’Italia, che non abrogava espressamente la normativa voluta dai 5 Stelle ma che impediva che fosse operativa fino a una maggiore chiarezza del quadro d’insieme.

“L’attuale regime della prescrizione costituisce una bandiera ideologica per la forza politica che lo ha fortemente voluto: come se lasciare sospeso per un tempo indefinito un procedimento penale, col carico di incertezza che determina sulla vita dell’accusato, costituisca la bacchetta magica che permette di ritenere funzionante il sistema giudiziario. Come se non sapessimo tutti, anche i non addetti ai lavori, che più del 70% delle prescrizioni maturano nel corso delle indagini preliminari e che, se e quando si perviene al giudizio, solo l’1,2% sono dichiarate in Cassazione: il che vuol dire che il terreno di intervento non è tanto, o solo, a giudizio avviato, bensì prima, con rimedi diversi. Come se, per non salvare i «colpevoli» per via del decorso del tempo, sia giusto lasciare in piedi il processo senza alcun termine anche per chi è stato assolto in primo grado”, ha dichiarato Giorgia Meloni.

“Tra i tanti temi affrontati nell’incontro tra Fratelli d’Italia e il ministro della Giustizia Cartabia c’è quello della stabilizzazione della magistratura onoraria che rappresenta il 90% delle sentenze penali e il 50% della giustizia italiana. Si tratta di un tema talmente delicato che 101 Procuratori d’Italia hanno recentemente affermato che se questa dovesse saltare, salterebbe la stessa giustizia italiana”, ha spiegato l’onorevole (e avvocato) Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile Giustizia di FDI. “Dalla magistratura onoraria arriva dunque un apporto fondamentale e che avviene senza indennità di ferie, di malattia e di maternità. Una situazione inaccettabile sotto il profilo dell’equità e bene ha fatto il Presidente di FDI Giorgia Meloni a portarla all’attenzione del Ministro della Giustizia”.

Una dichiarazione del ministro della giustizia Marta Cartabia (“la certezza della pena non è la certezza del carcere”) ha fatto rimanere attonito il Questore della Camera e coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli. “Mi auguro che il nuovo Guardasigilli voglia chiarire questa sua frase che rischia di essere un assist a chi, a sinistra, è favorevole da sempre alle scarcerazioni facili e ai benefici carcerari indiscriminati anche per i delinquenti incalliti. La detenzione in carcere deve essere la misura su cui lavorare con maggiore coraggio per una vera e radicale riforma, perché ancora oggi nella nostra Nazione vige vergognosamente solo la certezza dell’impunità. Cartabia inasprisca le pene per chi commette gravi delitti soprattutto contro le persone a cominciare, ad esempio, da chi aggredisce le nostre Forze dell’Ordine in strada o all’interno delle carceri. Non commetta, dunque, gli stessi errori di Bonafede: dimostri che lo Stato c’è ed è innanzitutto dalla parte delle vittime e non di chi delinque. Molto si può fare per migliorare la civiltà delle carceri, ma non certamente a discapito della sicurezza delle persone per bene”, ha aggiunto Cirielli.

Lo stesso Questore della Camera ha puntato anche l’attenzione sull’abolizione dell’ergastolo ostativo. “E’ un’iniziativa folle e pericolosa”, ha spiegato Cirielli. Sarebbe “uno schiaffo alle vittime della mafia e ai tanti servitori dello Stato che sono morti per combattere la criminalità organizzata. E, contemporaneamente, rischia di essere un regalo ai detenuti mafiosi che si rifiutano di collaborare con la giustizia. Tutto ciò è davvero inaccettabile, oltre che grave e incomprensibile, e conferma la visione distorta di una certa sinistra giudiziaria che vede il percorso di risocializzazione del reo solo come forma di scarcerazione anticipata e non come vero strumento di rieducazione. Condivido, quindi, le preoccupazioni espresse pubblicamente anche dal consigliere del Csm Nino Di Matteo e dal magistrato Catello Maresca: non si può consentire in alcun modo lo smantellamento del sistema di contrasto alle organizzazioni mafiose ideato e voluto da Giovanni Falcone, che, nel corso degli anni, ha permesso alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura di mandare in galera migliaia di mafiosi”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, l’on. Francesco Lollobrigida, ha spiegato che “la certezza della pena e i processi rapidi” sono i due capisaldi “su cui si basa la riforma della giustizia avanzata da Fratelli d’Italia al ministro Cartabia. Chiediamo nuove carceri per garantire sicurezza ai cittadini ma auspichiamo anche l’abolizione della riforma della prescrizione, voluta dai Cinquestelle, e che rischia di sottoporre a processi a vita un imputato. Abbiamo proposto, inoltre, che i detenuti stranieri, che sono un terzo della popolazione carceraria, scontino la propria pena nel paese d’origine”.

Per Lollobrigida, il Recovery fund “è un’occasione storica per riformare il settore, ma non può bastare il misero 1% previsto nella bozza del Pnrr: la spesa non potrà essere inferiore a 5 punti percentuali per assicurare un sistema efficace ed efficiente”.

 

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