Noi, alle soglie di un totalitarismo di ritorno

Noi, alle soglie di un totalitarismo di ritorno

ANCORA ATTANAGLIATI DALLA PAURA SUBIAMO I DIKTAT DI UN GOVERNO NON PIU’ DEMOCRATICO. E’ ORA DI DIFENDERE LA LIBERTA’ E DI AGIRE

Di Pietro Licciardi

Per anni gli storici e i sociologi si sono interrogati su come sia stato possibile che un intero popolo, quello tedesco, abbia potuto dare il suo pressoché unanime ed entusiastico consenso ad un uomo come Adolf Hitler e permettere che un regime spietato, bestiale e barbaro come quello nazionalsocialista si sia potuto instaurare in una nazione con di grande cultura come la Germania.

Ebbene, per comprenderlo basta guardarci oggi allo specchio, alla mercé come siamo di un governo in mano ad una minoranza – avendo subito una emorragia di voti nelle ultime elezioni amministrative – di inetti e incapaci che ci sta tenendo in ostaggio da più di un anno sospendendo diritti fondamentali in ambito civile e religioso, calpestando sistematicamente la Costituzione a colpi di decreti e mandando in rovina intere categorie di imprenditori e innumerevoli famiglie che si sono trovate, e si troveranno, senza lavoro.

Fin dall’inizio i mezzi di informazione, di regime hanno creato un clima di terrore con la quotidiana conta dei morti, senza specificare l’incidenza di questi sulla popolazione complessiva, lasciando intendere di essere di fronte ad una tragedia simile a quella che ha funestato l’Europa nel 1918, con la famigerata influenza spagnola, salvo scoprire che i 100mila morti ad oggi dichiarati – prendendo per buoni i dati ufficiali, che comprendono anche i decessi dovuti a tutt’altre cause di soggetti risultati positivi al Covid o i molti che si sarebbero potuti salvare se curati correttamente a casa non secondo i protocolli governativi, rivelatisi micidiali, ma secondo le procedure che da mesi alcuni medici stanno seguendo con successo – corrispondono ad un tasso di mortalità dello 0,16%; quanto il tasso di mortalità per incidenti stradali nel 2018 è stato dello 0,28% e per infarti 0,37%.

C’è da chiedersi se uno 0,16% per quanto tragico, dal momento che dietro ogni singolo numero c’è un padre, una madre, un figlio, strappato all’affetto dei suoi cari, possa giustificare il tracollo economico e sociale di una intera nazione. Quanti morti occorrerà ancora aggiungere alla conta? Quanti dopo aver perso il lavoro e prosciugato i risparmi potranno ancora curare malattie importanti? Quanti vedranno la loro salute deteriorarsi perché costretti a vivere senza una casa, per strada, mangiando alle mense dei poveri? Quanti giovani troveranno lavoro dopo aver perso due anni di formazione scolastica tra lockdown, didattica a distanza e orari ridotti? 

Preoccupazioni queste evidentemente lontane dalla mente di chi in questo anno ha pensato solo a comparire in Tv con piglio ducesco minacciando lockdown, colorando con i gessetti le regioni decretando chi poteva lavorare e chi no, chi poteva muoversi e chi no. 

Se all’inizio gli italiani, terrorizzati dalle notizie di regime, hanno risposto con sacrificio e responsabilità ai diktat governativi, in seguito però hanno mutato il senso di responsabilità in acritica accondiscendenza, accettando l’inaccettabile. Abbiamo continuato a chiuderci con asinina obbedienza in casa puntando il dito prima contro chi non indossava le mascherine in pubblico, poi contro i giovani che ancora continuavano ad uscire di casa per socializzare e perfino contro i bambini che frequentando la scuola erano veicolo di contagio per i nonni a casa. Ma a nessuno è venuto in mente di scendere in pazza e chiedere la destituzione dei ministri che hanno buttato soldi in incentivi per i pattini e le biciclette elettriche in piena pandemia o speso più di 400 milioni di euro per inutili e già dismessi banchi a rotelle. Quanti posti in terapia intensiva si sarebbero potuti allestire e quante vite salvare con quei soldi?

I tedeschi almeno avevano, dal loro punto di vista, un buon motivo per applaudire ad Adolf Hitler, il leader che aveva risollevato la Germania dalla miseria post bellica, quando un chilo di pane costava milioni di marchi, e ridato dignità e potenza ad una nazione imperiale da sempre. Noi invece subiamo e avalliamo la tracotanza di chi sta affossando il nostro futuro e il benessere messo da parte in anni di sacrifici e lavoro riducendo il Paese ancor più al rango di colonia.

Ma i tedeschi hanno scatenato una spietata e indegna caccia all’ebreo!

Non crediamo di essere tanto lontani da una simile eventualità..

Già si sta fomentando l’ira funesta contro chi manifesta dubbi sui vaccini, che si vorrebbero obbligatori, con tanto di “passaporto” che rischia di diventare la stella gialla appuntata sul petto di chi ne sarà privo. E non parliamo dei “no vax”, versione sanitaria dell’ambientalismo pagano e idiota degli “no Ogm”, ma di quelli che di fronte alle notizie opache e contraddittorie sui rischio e i vantaggi di vaccini realizzati in fretta e furia e alle morti da questi provocate vorrebbero usare qualche lecita cautela prima di iniettarsi preparati dagli ancora sconosciuti effetti sul breve e medio termine. Tanto più che, come informano il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, e la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), circa l’1-2% dei medici ospedalieri – vale a dire tra 1.140 e 2.280 su un totale di 114.000 attivi – e un centinaio di infermieri dipendenti Ssn su un totale di 254mila hanno ad oggi rifiutato la vaccinazione anti-Covid.

Non solo, ma a volere rendere obbligatori i vaccini sono proprio quelli che da anni ci stanno ripetendo in maniera ossessiva che il mondo è sovrappopolato e che bisogna rendere l’eutanasia legge, con la quel sopprimere anziani, malati e tutti i soggetti non più produttivi e utili alla società. Gli stessi che hanno partecipato al summit del Word economic forum di Davos, in cui loschi individui hanno definito la pandemia “una opportunità” per portare a termine i loro piani totalitari.

Detto questo fermiamoci un attimo e chiediamoci che mondo vogliamo per noi e i nostri figli, perché la libertà va difesa e protetta e se non vogliamo vivere e morire da schiavi questo è il momento di agire e reagire.

 

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