Guai a chi si mette contro Dio!

Molti non amano la luce: vivono nelle tenebre e gustano la menzogna

Di Padre Giuseppe Tagliareni

“Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro” (At 12,1-2).

Ma un angelo di Dio liberò l’apostolo dalle catene. Poco dopo, roso dai vermi Erode morì e svanirono la sua figura e le sue minacce; guai a chi si mette contro Dio!

La comunità cristiana di Antiochia intanto fioriva e in essa vi erano maestri e profeti. “Mentre stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: “Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati”. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono” (13,2-3).

Inizia così, con la benedizione di Dio, il primo viaggio missionario di S. Paolo, che a poco a poco e tra mille ostacoli, pericoli e persecuzioni, farà espandere il cristianesimo in tutta l’Asia Minore, la Macedonia e la Grecia.

In questo primo viaggio vi sono anche Barnaba e Marco. Il Vangelo non si può nascondere: ha una forza incontenibile, come la luce.

“Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”, dice Gesù.

La sua parola è verità che libera e salva, perché viene dal Padre. Egli rispetta la libertà, ma guai a disprezzarlo!

“Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna”. Purtroppo molti non amano la luce: vivono nelle tenebre e gustano la menzogna.

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