Ritrovare la propria identità attraverso il Cuore Immacolato di Maria

L’UOMO E LA DONNA SONO CHIAMATI A SVOLGERE RUOLI DIVERSI, A COMPLETARSI E A DONARSI L’UNO CON L’ALTRO, RIVESTITI DI QUELLA DIGNITÀ UNICA CHE LI RENDE UGUALI NELLA LORO DIVERSITÀ

Di Maria Bigazzi

 

Stiamo vivendo in una società definita “gender fluid”, dove è diventato normale scegliere se definirsi maschio o femmina, o nessuno dei due, in base ai desideri di ciascuno e indipendentemente dal sesso biologico, l’unico che determina il proprio genere.

Si parla di una generazione, quella dei Millennial detta anche generazione Z, che abbatte gli stereotipi della società, per cui la piena realizzazione di sé stessi consiste nell’essere ciò che ci si sente, andando oltre il proprio corpo maschile o femminile.

Questo è quello che sostiene anche il Ddl Zan, secondo il quale ognuno deve essere libero di affermare la propria identità di genere, ovvero quella che viene definita come “l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dal­ l’aver concluso un percorso di transizione” (art 1, Ddl Zan). Dunque, ciascuno è libero di sentirsi e assegnarsi il genere che più lo aggrada: maschio, femmina o agender.

Nella concezione moderna viene quindi considerato libertà orientare la propria sessualità secondo le diverse pulsioni e desideri.

Ma come ben sappiamo, e come dimostrano molti casi medici, tutto ciò contribuisce a portare una grande confusione a livello psicofisico, creando instabilità mentale e gravi patologie che rischiano di sfociare in atti violenti contro la propria persona, in quanto non accettata per le sue caratteristiche. Da tenere in conto la pericolosità dei trattamenti e delle operazioni che vengono svolte per cambiare sesso, interventi molto pesanti e di grande impatto fisico, come anche confermano due ultimi studi usciti sul Journal of Sexual Medicine.

Nel primo di questi due studi, sono stati osservati alcuni casi di pazienti adulti “transmasculine”, dei quali solo una parte hanno scelto di sottoporsi, in sede di cambio di sesso, alla falloplastica, un intervento complesso di chirurgia riguardante l’apparato genitale.

Gli esiti riportati evidenziano un’alta percentuale di complicazioni gravi, su cui gli esperti si sono pronunciati dando conferma che i tassi di complicanze a seguito della ricostruzione genitale affermativa di genere risultano essere più alti di quelli comunemente riportati nella letteratura chirurgica.

Un secondo studio svolto e pubblicato sempre dal Journal of Sexual Medicine, ha inoltre evidenziato in modo più approfondito i rischi della terapia ormonale affermativa.

Se poi ad affrontare tali terapie e operazioni è un soggetto giovane, queste risultano ancora più pericolose, con gravi conseguenze psicofisiche che segneranno tutta l’esistenza della persona.

La società moderna ci presenta come condizione di libertà la facoltà di utilizzare il proprio corpo in modo innaturale, per restare in una condizione di incertezza dove non ci si afferma né come donna né come uomo. Un’immagine che rispecchia bene lo stile di vita attuale, dove prevale la paura di essere sé stessi e di imporsi nella società in quanto tali.

Oggi si preferisce dare spazio a un nuovo tipo di genere, un genere mutevole, fluido, dove la distinzione tra maschio e femmina non esiste più, causando la perdita di ogni certezza, anche del proprio essere e della dignità che ognuno possiede.

Tale condizione si riflette in molti ambiti della nostra società, dove viene presentato come vero e bello ciò che invece va contro l’essenza stessa dell’uomo, considerato ormai un mero oggetto in preda ai propri desideri e passioni.

La Dottrina Cristiana ci insegna invece, quale sia veramente il ruolo dell’uomo e la sua condizione dotata della dignità di persona. Egli innanzitutto venne creato maschio e femmina, a immagine e somiglianza di Dio, come persona capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone.

L’uomo e la donna hanno una insopprimibile dignità, voluta e data direttamente da Dio. Il loro essere maschio e femmina riflette la sapienza e la bontà del loro Creatore, costituendo una realtà buona e da Lui voluta, mentre le loro “perfezioni” di uomo e di donna, rispecchiano qualche cosa dell’infinita perfezione di Dio: quelle di una madre e quelle di un padre e di uno sposo (CCC 370).

Essendo creati assieme, essi sono stati fatti e voluti l’uno per l’altro, per una comunione di persone, dove si aiutano reciprocamente, in quanto sono ad un tempo uguali come persone, e complementari come maschio e femmina. Nel sacramento del matrimonio poi, Dio li unisce in modo che formando “una sola carne” possano trasmettere la vita umana ai loro figli, dove come sposi e genitori, cooperano in un modo unico all’opera del Creatore.

L’uomo e la donna quindi, sono chiamati a svolgere ruoli diversi, a completarsi e a donarsi l’uno con l’altro, rivestiti di quella dignità unica che li rende uguali nella loro diversità.

Per affermarsi come uomo e donna consapevoli della loro individualità in una società come la nostra, dove il meraviglioso progetto di Dio su di essi viene stravolto da teorie e leggi lesive e riduttive della dignità della persona, l’unica via sta nel guardare a un Cuore che tutto insegna e che tanto ama: il Cuore Immacolato di Maria.

Questo Cuore di Madre è infatti la via “più breve, più facile e più sicura” che conduce a Dio, alla salvezza e alla santificazione secondo la Sua volontà. Per percorrerla è necessario affidarsi alla Vergine Maria e lasciarsi guidare da Lei in tutte le vicende della vita, affidandole la propria persona, perché sul Suo modello di Donna e Madre, possiamo ritrovare la nostra identità e affermarci nella piena consapevolezza della dignità e unicità propri di ogni uomo e donna, che si realizzano nella loro pienezza nel rispetto e nell’inviolabilità della vita.

Il Cuore di Maria, che è la sede della sconfinata carità per Dio e per l’umanità intera, e che alla fine trionferà, è l’unica per via per riconoscere l’essere e la vita come un dono e un compito di Dio. Attraverso una vera devozione al Suo Cuore Immacolato e la preghiera del Santo Rosario, rimedi ultimi dati da Dio al mondo, l’uomo potrà vedere il suo rifiorire e l’abbandono di tutto ciò che lo vuole ridurre a un essere privo di dignità.

 

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