Libertà religiosa a rischio: ecco la “persecuzione educata” che avanza in Occidente

Libertà religiosa a rischio: ecco la “persecuzione educata” che avanza in Occidente

IL 67% CIRCA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE, PARI A CIRCA 5,2 MILIARDI DI PERSONE, VIVE ATTUALMENTE IN NAZIONI IN CUI SI VERIFICANO GRAVI VIOLAZIONI DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA

Di Umberto Spiniello

 

E’ giunto alla sua XV edizione Il «Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo 2021», pubblicato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre. Il rapporto evidenzia che ad oggi in una nazione su tre si registrano gravi violazioni della libertà religiosa.

Secondo lo studio il diritto fondamentale della libertà religiosa non è stato rispettato in 62 dei 196 Paesi sovrani (31,6% del totale) nel biennio 2018-2020.

«In 26 di queste nazioni si soffre la persecuzione», dichiara Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia. «Nove Paesi per la prima volta si sono aggiunti alla lista: sette in Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Mali e Mozambico) e due in Asia (Malesia e Sri Lanka). La causa principale è la progressiva radicalizzazione islamista del continente africano, specie nelle aree sub-sahariana e orientale, dove la presenza di gruppi jihadisti è notevolmente aumentata», afferma Monteduro.

Il 67% circa della popolazione mondiale, pari a circa 5,2 miliardi di persone, vive attualmente in nazioni in cui si verificano gravi violazioni della libertà religiosa. Fra di esse vi sono quelle più popolose: Cina, India e Pakistan.

Desta anche molta preoccupazione il fenomeno denominato da papa Francesco «persecuzione educata» che descrive il conflitto fra le nuove tendenze culturali e i diritti individuali alla libertà di coscienza e di religione, conflitto a causa del quale la religione viene relegata nel ristretto perimetro dei luoghi di culto, discriminando di fatto i cristiani.

Questo clima di crescente minaccia alla libertà religiosa e di persecuzione in occidente è aggravato dalla riorganizzazione del terrorismo di matrice islamica, che recluta un numero sempre maggiore di “combattenti” spesso proprio tra i giovani.

Ha destato scalpore in Francia, la straordinaria inchiesta pubblicata da Le Parisien sull’arresto di Leila B. la diciottenne incriminata per associazione terroristica internazionale che prometteva di dare il proprio sangue per spargere quello cristiano. Il suo raccapricciante diario trovato la notte dell’irruzione della polizia nel suo appartamento, contiene il dettagliato programma omicida che doveva essere attuato nella vicina chiesa. Gli agenti si sono trovati davanti a un santuario dell’orrore: al muro è appeso un poster delle Torri gemelle in fiamme, stampe del corpo mutilato di Samuel Paty, l’insegnante cristiano decapitato e sul comodino un coltello da cucina da 30 centimetri.

Sul suo diario la giovane aspirante terrorista annotava «Il D-Day mi alzerò al mattino, preparerò tutto in anticipo. Verso le 9-10 ucciderò uno dei miei vicini e poi deciderò se ucciderne altri tre […]. Dopodiché andrò al liceo e inizierò il massacro. Farò saltare in aria, distruggerò cose, ucciderò tutte le persone sul mio cammino. Il piano dettagliato consiste in bombe posizionate in luoghi diversi, saranno posizionate in anticipo». Inoltre nel suo diario è riportata la piantina della chiesa di Béziers, su cui affaccia la finestra della sua stanza, annotazione degli orari di apertura e punti di ritrovo.

Tra le prove dell’affiliazione di Leila al terrorismo islamico internazionale ci sono le numerose conversazioni e i messaggi telefonici intercettati con soggetti radicalizzati con cui discuteva su Telegram: «Ucciderò i cristiani. Taglierò teste. Ucciderò la gente di chiesa, sì, a Montpellier in Francia». Questo episodio conferma la tanto temuta correlazione tra la riorganizzazione militare dell’ISIS in medio oriente e in Africa e il reclutamento di jihadisti in Europa attraverso il web.

In questo clima d’odio internazionale verso i cristiani, giova fare tesoro della lettera enciclica Fratelli Tutti di papa Francesco, che indica una via per una convivenza pacifica affermando che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti (e tutte le religioni). La pace è sempre legata alla Verità, la pace e la riconciliazione devono essere “proattive”, puntare alla giustizia attraverso il dialogo, in nome dello sviluppo reciproco. Speriamo solo che l’invito di papa Francesco rivolto soprattutto ai leader religiosi non resti inascoltato.

Da domani, 12 settembre 2021, Informazione Cattolica vi offrirà, ogni giorno, un articolo che vi farà conoscere la triste realtà della persecuzione dei cristiani nel mondo. Verranno pubblicate nel corso delle settimane anche le situazioni che interessano ogni singolo stato del nostro pianeta e quello che subiscono, in maniera violenta o non cruenta, i cristiani.

 

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