Da oggi in libreria “Alla luce del Vangelo. Testi brevi per la meditazione” di Fernando Ocáriz (prelato dell’Opus Dei)

MEDITARE IL VANGELO CON SPIRITO CONTEMPLATIVO E DISPONIBILITÀ ALL’ASCOLTO

di Redazione

«Vorrei che queste pagine aiutassero nell’orazione e invitassero a un contatto più diretto con Cristo», scrive monsignor Fernando Ocáriz, prelato dell’Opus Dei, nella presentazione della sua raccolta di pensieri spirituali dal titolo: “Alla luce del Vangelo. Testi brevi per la meditazione” (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2021, pp. 208, euro 16).

Il libro è composto da 120 testi brevi, che aiutano a meditare il Vangelo con spirito contemplativo e disponibilità all’ascolto.

L’autore adotta la prospettiva di chi prega come “figlio”. Negli scritti di monsignor Ocáriz la filiazione divina del cristiano (sapere di essere figlio di Dio e considerarsi tale) appare come una sorgente di significati che toccano e trasformano il credente.

Il senso della filiazione divina, lungi dall’essere uno slogan mille volte ripetuto, diventa nell’orazione un impulso e una presenza nella nostra vita quotidiana. A poco a poco ci identifichiamo così con Gesù, “figlio del Padre”.

Conoscere Cristo e mantenere stretti rapporti con lui, sfocerà in una relazione più autentica con Dio-Padre e avremo il desiderio di rispondere da figli alla vocazione all’amore degli altri, alla libertà e alla gioia.

Fernando Ocáriz, nato a Parigi nel 1944, è stato nominato prelato dell’Opus Dei nel 2017 dal Santo Padre Francesco. Dopo aver compiuto gli studi universitari a Barcellona, si trasferì a Roma per portare a termine quelli di teologia. È fisico, teologo, professore universitario, autore di libri e articoli specializzati e consultore di diversi dicasteri della Santa Sede. Nei suoi viaggi pastorali intorno al mondo, ha acquisito una profonda conoscenza della Chiesa universale. In particolare, ha una visione piena di speranza della missione del laicato, dei milioni di donne e di uomini che, nella situazione in cui vivono, condividono il grido di Paolo: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1Cor 9,16).

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