La Russia “imperiale” torna protagonista, ma le nozze di George Romanov non hanno incoronato “l’erede al trono”…

RITI E SIGNIFICATI DI UNA SERIE DI CERIMONIE RECENTEMENTE OSSERVATE NELLA RUSSIA DI PUTIN, DALLA GRANDE PARATA DEL “GIORNO DELLA VITTORIA” (9 MAGGIO 2021) AL MATRIMONIO DI GEORGE ROMANOV (1° OTTOBRE 2021), FANNO PENSARE AL RITORNO DEL MITO DELLA “TERZA ROMA”. CON UNA VALENZA (APPARENTEMENTE) POSITIVA IN TERMINI DI PIENO RITORNO E VALORIZZAZIONE DEL CRISTIANESIMO NELLA SFERA PUBBLICA

Vincenzo Silvestrelli

La Russia torna “imperiale”? La simbologia della Federazione Russa sembra aver ripreso da tempo molti dei simboli dell’Impero. Basti guardare la sfilata della vittoria per comprendere come oggi la tradizione imperiale sia il riferimento della nazione. Il 9 maggio scorso abbiamo assistito infatti ad una grande parata per commemorare l’affermazione dell’Armata Rossa contro la Germania nazista che ha coinvolto oltre 12mila soldati, più di 190 veicoli da combattimento e 76 fra aerei ed elicotteri. Il concetto della Russia come Terza Roma, quindi, è tornato nel panorama politico russo.

Il Ministro della difesa ha iniziato la parata con un segno della Croce, passando sotto la porta con Cristo Risorto. La Russia non rinnega nemmeno le bandiere comuniste sotto le quali milioni di persone hanno dato la vita per difendere la Patria (sebbene altrettanti milioni ne siano rimasti vittime…). Si tratta comunque di un insegnamento sulla condivisione della storia che dovrebbe essere preso ad esempio anche da noi italiani che non abbiamo ancora fatto i conti e ci portiamo dietro divisioni che partono dal Risorgimento e continuano con il fascismo.

In Russia sono state riaperte al culto oltre 30.000 chiese e ricostruita la cattedrale a Mosca che celebrava la vittoria su Napoleone, distrutta da Stalin. Sono buone notizie per i cristiani di tutto il mondo ed è anche apprezzato l’intervento russo in Siria che ha salvato le antichissime comunità cristiane dall’assalto criminale del terrorismo islamista.

Sulle recenti nozze del “presunto” erede dei Romanov con una italiana, riportate dalla nostra stampa, occorrono però alcune precisazioni che rileviamo da una testata russa.

Al matrimonio celebrato il 1° ottobre nella Cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo da George Romanov e Rebecca (Victoria) Bettarini, come riferito da Russia Beyond, non ha partecipato nessun funzionario russo: né il governatore di San Pietroburgo Aleksandr Beglov, né la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Non c’è stato alcun messaggio di congratulazioni da parte del presidente Vladimir Putin. Nessuna televisione nazionale ha trasmesso la cerimonia, nemmeno “Tsargrad”, un canale cristiano ortodosso patriottico il cui fondatore, l’uomo d’affari Konstantin Malofeev, simpatizza con il ramo dei Kirillovich e sostiene attivamente la loro causa. Colpisce anche l’assenza del padre dello sposo alle nozze, il principe Francesco Guglielmo di Prussia.

È ancora più rivelatore il fatto che durante il matrimonio stesso, i nomi degli sposi sono stati annunciati dal prete ortodosso usando la solita formula: «Servo di Dio, George, e serva di Dio, Victoria», senza alcun titolo. Così è stato dimostrato pubblicamente che la Chiesa ortodossa russa, la quale onora la memoria dei santi martiri imperatore Nicola II Aleksandrovich (1868-1918) e famiglia, non considera possibile appellare gli sposi con titoli imperiali inesistenti.

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