Chi scende in piazza è a favore della libertà di tutti

SI ATTENDE IL FREEDOM DAY

Di Lorenzo Capellini Mion

Australia, Canada, Italia, Francia, Nuova Zelanda, Svizzera, Belgio, Olanda, gli Stati americani vessati, sono solo alcune delle Nazioni usate come “laboratori sociali” nei quali però milioni di cittadini si stanno ribellando.

Gente che preferisce morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio.

Quello che temo di più però non è la reazione delle tirannie ma l’ignavia di molti e infine le divisioni tra fratelli. Spaventosa la mancanza di leadership.

Se ci hanno insegnato a non credere in Dio, o comunque in qualcosa di superiore, è perché il fine ultimo è farci credere, senza discussione, che i diritti vengono concessi da questo o quel governo e allora si chiamano permessi.

Per questo chi scende in piazza non è contro qualcosa bensì a favore della libertà di tutti.

E siccome so che i peggiori crimini contro l’umanità sono stati commessi in nome del bene comune, slegato dai diritti individuali, so anche che oggi non esiste lotta più nobile.

E so che lungo il doloroso cammino, che presto o tardi irrigherà la terra di sangue, si incontreranno compagni di viaggio del tutto inaspettati.

Le maschere sono quasi tutte cadute!

 

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