La nostra fede attira la potenza di Dio

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021

Dal vangelo secondo san Matteo 9, 27-31

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

COMMENTO

«Avvenga per voi secondo la vostra fede». È la fede che attira la potenza di Dio. Come il magnete attira il ferro, come alcuni corpi si attirano tra loro, allo stesso modo la nostra fede attira la potenza di Dio: così scrivevano i Padri della Chiesa. Se vogliamo che Dio possa agire nella nostra vita, esercitando la sua potenza benefica su di noi, è necessaria la nostra fede. Cioè anzitutto credere che Dio abbia il potere di fare quello che gli chiediamo. Ma la fede non è solo una questione che riguarda l’intelletto: credere significa amare colui di cui ci fidiamo. Se amiamo Dio e ci fidiamo di Lui crediamo anche che le parole che ci rivolge siano vere. Credere significa dunque fidarci di Dio, credere che le sue parole siano vere, e adeguare la nostra vita alla verità che professiamo. Se ciò in cui crediamo non incide nella nostra vita e nelle nostre scelte concrete, la nostra fede è vuota, inutile, non ci porta alcun beneficio in questa vita e non ci giova per la salvezza eterna,

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