La presunzione satanica dell’autosufficienza e la necessità della grazia salvifica

di Diego Torre

MARIA IMMACOLATA: IL CAPOLAVORO DI DIO, L’ARMA PIU’ POTENTE

La Chiesa ci insegna che l’Immacolata, la piena di grazia, è l’unica che riceve alla Sua concezione, mantiene ed accresce durante la sua vita, perfettamente immacolate, le facoltà delle sua anima (nè il suo corpo si corrompe al termine del pellegrinaggio terreno come viene definito dal dogma dell’Assunzione). Ma non è così per le altre creature.

Il dogma è la puntuale conferma del limite umano e della sua inclinazione all’errore ed al peccato, superabile solo con l’aiuto della grazia divina, ad intercessione di Colei che è  via, strumento e  modello; non ribellandosi a Dio come Eva, ma essendogli fedeli come Maria, di cui Egli “ha guardato l’umiltà”, grazie alla quale “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (Lc.1,48).

Di Lei i padri ci hanno insegnato che “numquam satis”. Ma noi La conosciamo abbastanza? Don Placido Negidio usò per primo il termine Mariologia scrivendo soltanto nel 1602 a Palermo la Summmae Sacrae Mariologiae Pars Prima.  Lo fece perché  ritenne «molto utile, sommamente opportuno e, a causa della sua convenienza, in qualche modo necessario, che vi sia una trattazione separata e distinta circa la beata Vergine Maria». Eppure il fatto che Maria sia «finora sconosciuta» è, per S. Luigi Maria Grignion de Montfort, dottore della Chiesa, «uno dei motivi per cui Gesù Cristo non è conosciuto come si dovrebbe. È dunque sicuro che la conoscenza di Gesù Cristo e la venuta del suo regno nel mondo non saranno che la conseguenza necessaria della conoscenza della Santa Vergine e della venuta del regno di Maria, che lo ha messo al mondo la prima volta e che lo farà risplendere la seconda» (Trattato della Vera Devozione a Maria, 1712).

Un aspetto oggi poco approfondito sta nell’opposizione fra il dogma ed il peccato originale, fra la necessità della grazia salvifica, che alla stessa Madonna venne applicata in modo preventivo, e la presunzione dell’autosufficienza. “Il mistero dell’Immacolata Concezione di Maria, che oggi solennemente celebriamo, ci ricorda due verità fondamentali della nostra fede: il peccato originale innanzitutto, e poi la vittoria su di esso della grazia di Cristo, vittoria che risplende in modo sublime in Maria Santissima. L’esistenza di quello che la Chiesa chiama “peccato originale” è purtroppo di un’evidenza schiacciante, se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi.” (Benedetto XVI, 8.12.2008) 

Il demonio promette l’autosufficienza all’uomo, sin dall’Eden (“sarete come Dio”;  Gen 3,5), ne stimola la superbia e lo spinge alla ribellione. L’Immacolata Concezione è la riaffermazione dell’onnipotenza divina e della dipendenza dalla grazia per raggiungere la perfetta felicità a cui l’uomo è chiamato, non nella disobbedienza ma nella fedeltà a Dio. “Lo scopo dell’uomo è rendersi sempre più simile al Creatore, la divinizzazione sempre più perfetta.“ Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventasse Dio”, afferma s. Agostino”(Scritti Kolbiani 1325). 

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